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...gli ultimi...
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Nome Album:Massimo Della Latta / Urban street
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Aggiunto il:Giu 17, 2010
Dimensioni:1024 x 754 pixels
Visto:147 volte
URL:http://www.micromosso.com/galleria/displayimage.php?pos=-59751
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Margherita Blasi  Send PM [Giu 17, 2010 at 09:40 AM]

se non gli ultimi , i pochi rimasti in questi paesini una volta pieni di vita . La composizione mi piace molto , come anche il bn

Fabio Keiner  Send PM [Giu 17, 2010 at 10:34 AM]

excellent

giannimazzesi  Send PM [Giu 17, 2010 at 10:37 AM]

Gli ultimi saranno i primi?
Foto che vive in un triangolo profondo, forse un abisso umano, tra il sostegno della casa, il punto di fuga e la persona seduta. Inoltre sono triangolari l'ombrello e lo spigolo della casa a sinistra.
Ciao Massimo :-))

Valerio Pedalino  Send PM [Giu 17, 2010 at 11:58 AM]

bellissima immagine, con questa figura solitaria seduta in una panchina,ottimo il b/n. complimenti Massimo segnalo

Massimo Della Latta  Send PM [Giu 17, 2010 at 12:38 PM]

Grazie.
Gli ultimi, perchè.
Siamo capaci di commuoverci per un gattino e girarci fall'altra parte quado vediamo una persona in difficolta'.
Grazie

Vincenzo Sciume'  Send PM [Giu 17, 2010 at 01:43 PM]

un'immagine stupenda in tutto
vincenzo

Ubaldo Lorenzo Dati  Send PM [Giu 17, 2010 at 02:47 PM]

Ritengo queste immagini estremamente difficili da realizzare. Non parlo di tecnica, ma di approccio culturale al genere. Ogni persona in difficoltà meriterebbe, dico meriterebbe, un concreto sostegno da parte di chi nel momento del bisogno si trova a contatto colla persona stessa. Non tutti siamo in grado di portare qualcosa: molto spesso per indifferente egoismo, altre volte per superficialità, altre ancora, poche invero, per oggetiva impossibilità di dare. La fotografia di reportage si è sempre dibattuta in questo genere di dubbi. In un paese stremato dalla fame ha senso che il fotografo si perda a ritrarre bambini pelle e ossa, quando, forse, potrebbe tirarsi su le maniche e dare una mano ad alleviare qualche pena? O ha più senso che le sue immagini girino il mondo e muovano le coscienze di chi non può vedere con i suoi occhi? Io non so dare una risposta univoca. Ma si parla di professionisti, che fotografano per mestiere e hanno il dovere dell' informazione. Le cose cambiano quando si parla di dilettanti, che fotografano appunto per diletto. Una foto di questo genere può in qualche modo portare un qualche aiuto al soggetto ritratto? In questo caso mi sento di eprimere un giudizio più deciso: no. Il fotografo si è mantenuto a debita distanza, come se non avesse voluto "immischiarsi troppo", tanto distante che non mi è chiaro nemmeno l' esatto motivo del disagio. Mi viene da pensare che, una volta "rubato" lo scatto, lo stesso se n' è andato zitto zitto. Una volta a casa, ha fatto tutte le manovre necessarie per rendere l' immagine gradevole allo sguardo, ha pensato com' era stato fortunato a trovare anche i piccioni, che ci stanno tanto bene, com' erano dritti i muri e belli gli angoli, come rafforzava il concetto di degrado ambientale quella lamiera coi brandelli di manifesti, un bel titolo e ha postato sul suo sito preferito di fotografia. Dove altri fotoamatori l' hanno vista e la vedranno, eprimeranno i loro giudizi e le loro considerazioni a proposito, magari domani sarà in prima pagina dove la vedremo ancora per una settimana. E poi? Sotto a quell' ombrello chi c' era? Resteremo tutti quanti col dubbio che forse una parola avrebbe fatto più di mille foto.
Massimo, sia chiaro, non metto in discussione il tuo operato, non mi permetterei mai. Approfitto di questa tua immagine per fare qualche considerazione generale, che questa volta esula dalla poesia. Un saluto a quel nostro amico imbroglione che racconta balle sulle macchine fotografiche: una volta compriamogliene una vera!

Massimo Della Latta  Send PM [Giu 17, 2010 at 03:21 PM]

Ubaldo, manca una cosa: la paura.
La paura che è anche il diverso.
Sapevo cosa stavo facendo, avevo intuito che ne avrei tirato fuori un buon scatto, come si dice, e l'ho fatto proprio per far riflettere e se hai letto quanto ho scritto sopra ne è la prova.
La differenza fra me e un professionista è che io nn ci lucro sopra, caso mai cerco di sensibilizzare un po'.
Poi se passa foto del giorno o del mese tanto meglio, ogni volta che la vedi pensi e magari la prossima volta che incontri uno o una così ti fermi e ci parli, e non ti giri dall'altra parte.
Se accadesse anche una sola volta la foto è pienamente riuscita.
Tornero' a fotografare paesaggi.
Ubaldo ho usato te ma è rivolta a tutti.
Ciao

Luigi Bianconi  Send PM [Giu 17, 2010 at 05:00 PM]

Paesaggio urbano con pioggia e piccioni e un po' di stanchezza che trova conforto in una panchina. Parleremo ai piccioni, faremo danze anti pioggia. Regaleremo uno sguardo non compassionevole a un presunto disagio nello sforzo di capire, se ci garba, oppure no. Poi qualcuno, se ne ha la capacità, proverà a condividere un pensiero. Col suo linguaggio, dove gli pare di trovare ascolto. Una parola, una carezza, un invito a cena, una fotografia.
gigi

Massimo Della Latta  Send PM [Giu 18, 2010 at 08:06 AM]

Buongiorno a tutti.
Che strano, dopo il commento di Ubaldo si è bloccato tutto.
Possibile che nessuno, a parte Luigi non abbia nulla da dire?
In aggiunta a quanto gia' scritto, se ni capita continuero' ascattare.

Antonio Perrone Torkio  Send PM [Giu 18, 2010 at 05:41 PM]

Massimo nel nostro piccolo (intendo Micromosso) avere una lettura cosi accurata come quella di Ubaldo che sento di sottoscrivere al 101x100 ... credo sia un buon risultato... forse ci stiamo abituando un po male a farsi scrivere versi poetici sotto i propri scatti come succede nei vari social forum :)
ritornando a questo scatto, mi sento di fare una mia personalissima riflessione, ho la sensazione che la figura umana in questo caso sia stata usata solo come completamento ... ho il sospetto che se non ci fosse stata non avresti scattato ... comunque siamo liberi di fotografare quello che ci pare... non scordiamoci mai il rispetto per il prossimo....
ovviamente non è rivolto a te personalmente quanto scritto sopra... ma prendila come una riflessione puramente personale mia

Massimo Della Latta  Send PM [Giu 18, 2010 at 06:50 PM]

Foto come questa ed altre che hopostato qui sono nate per caso, non c'è niente di studiato.
Si, se nn c'era la persona la foto nn aveva senso, come nn avrebbe senso quella di mia moglie con il figlio, come quella dei sottopassi ed qualcun altra che ho messo.
Allora cosa facciamo, non scattiamo piu'?
A noi dilettanti nn è permesso?
Francamente il commento di Ubaldo nn lo capisco o tutti o nessuno, cosa significa professionista o dilettante.
La mia voleva essere solo una testimonianza di un disagio che in questa societa' sta sempre piu' aumentando.

Antonio Perrone Torkio  Send PM [Giu 18, 2010 at 07:50 PM]

Massimo non mi è piaciuto per nulla quello che hai scritto su Feisbuk riguardo questa foto! Primo non vedo nessuna bagarre c'è solo un sereno dibattito su un argomento che periodicamente esce fuori fra fotoamatori se è il caso o meno di fotografare alcune cose e come fotografarle!
Secondo nessuno sopra ha detto che questa foto è micromossa!
Chi ha detto poi che la foto è sfocata?
Se ti fa piacere avere solo commenti che esulano dalla critica fotografica, scrivilo sotto l'about della foto: desidero ricevere solo complimenti, gli amici si regoleranno di conseguenza...
un saluto Antonio

Massimo Della Latta  Send PM [Giu 18, 2010 at 08:29 PM]

Cerchiamo di costruire e nn fare polemica.
Io trovo le parole di Ubaldo " i professioni si i dilettanti no ".
Ho postato questa foto il giorno dopo averla messa su Micromosso proprio per vedere altre reazioni.
A chi è piaciuta molto a chi ha visto solo lo sfocato o il micromosso.

Avessi saputo di questa polemica non l'avrei nemmeno scattata e molto probabilmente non lo faro' piu'.
Solo panorami.
Reasta il fatto che per me è una gran foto per quello che ci si puo' leggere.
Poi se ti da fastidio toglila hai la mia autorizzazione.

bagdesign  Send PM [Giu 18, 2010 at 08:39 PM]

Sono anni che frequento lil mondo della fotografia e sempre nasce la stessa discussione di fronte ad uno scatto del genere. io credo che sia soprattutto un fatto personale, con quale intenzione vera si fa questo genere di foto. L'approccio sbagliato è quello di farla per il solo gusto di portare a casa un sensazionale fotogramma strappalacrime (un po' come accade per i ritratti ai bambini di colore) o che susciti emozione nel sentire comune degli utenti. Se l'approccio è quello di destare le coscienze è sempre meritevole, anche se un sito di fotoamatori, non mi pare la sede adatta. Detto questo, la foto va anche esaminata per quello che è, per quello che si vede, compreso errori tecnici e compositivi, altrimenti tutti d'accordo nel dire che è molto emotiva e fibne del discorso...

Massimo Della Latta  Send PM [Giu 18, 2010 at 08:51 PM]

Bene, allora diciamo che questo genere di foto non va bene e nn si mettono piu'
Nelle mie eccetto una ma avevo l'autorizzazione del personaggio non si vede mai il viso, non si riconoscono.
Volevo far vedere un disagio che in tv nn si vede mai.
Ho visto foto QUI molto piu crude, andatevi a rileggere i commenti,nessuno ha scritto allora, eccetto io. che certe foto in un sito come questo nn adrebbero messe.
Accettate quelle accettiamo anche questa.
Poi è micromossa e sfocata perchè puo' darsi che a me andasse così alla faccia delle regole.
Come sai Bag ascolto molto per imparare, ma ogni tanto mi piace fare di testa mia.

Antonio Perrone Torkio  Send PM [Giu 18, 2010 at 09:04 PM]

Massimo nessuno ha detto che non la dovevi inserire... leggi bene ... dimmi dove hanno scritto che è sofcata o micromossa!
Non credo che sia una bella cosa andare a scrivere su un altro sito che su Micromosso hanno detto cose che praticamente ti sei inventato!
con questo chiudo il discorso!

Massimo Della Latta  Send PM [Giu 18, 2010 at 09:09 PM]

NO NO NO io nn ho detto da nessuna parte che su Micromosso...
mi hanno detto che è MICROMOSSA,hai capito male, un altro che è sfocata un altro che è poesia pura.
Leggi bene Ubaldo, secondo lui nn dovevo scattare la foto, per cui non dovevo nemmeno metterla.
E chiudamo qui.

giannimazzesi  Send PM [Giu 18, 2010 at 09:10 PM]

Volendo fare una critica costruttiva Bag, che differenza fa tra fotoamatori e non fotoamatori? I primi vivono tra rose senza spine e nuvole colorate e gli altri nell'inferno del mondo? Oppure, come mi sembra sempre più evidente, i cosiddetti "fotoamatori" amano solo le cose che non destabilizzano e che non creano confronti o conflitti? Il mondo non lo si vive in maniera simile per tutti? E poi, Massimo non ha postato una cosa oscena, mi pare (poi sull'oscenità ci sarebbe da parlare...). Cosa disturba di questa foto, che non abbia detto nulla alla persona? Allora dovremmo rimandare a casa il 99% dei fotografi inviati a fare foto nelle zone povere vedi Salgado ecc. ecc. Anche lui credo non alzi nessun sacco da 50 Kg quando è insieme ai reietti del mondo, che fotografa molto bene e a pagamento. Che c'è di così malvagio nell'emozione che salta sempre fuori ad ogni occasione? Da così fastidio la parola poesia o cuore o morte o malattia?
Mi piacerebbe aprire un confronto serio...
Ciao :-))

ps: Ubaldo scateni sempre delle cose... bravo!

Antonio Perrone Torkio  Send PM [Giu 18, 2010 at 09:16 PM]

Gianni .... tutto siamo liberi di esprimerci come meglio crediamo...
il mio appunto si riferisce solo a delle cose scritte su un altro sito che qua non sono state dette.
Massimo ha citato un altro sito e non Micromosso... questo è vero... ma è facilissimo fare 2+2...

giannimazzesi  Send PM [Giu 18, 2010 at 09:21 PM]

Non avevo letto queste cose, scusami Antonio.
Non era una polemica la mia. Era perchè rimango sempre stranito dalla divisione fotoamatori o non fotoamatori ecc. ecc. come ci fosse un decalogo scritto per l'uno o per gli altri.
Giacomelli era un fotoamatore assolutamente artista, mentre molti artisti sono pressochè nulli sul piano dell'inventita e ignoranti sull'arte, come molti fotografi di moda.
Questi sarebbero davvero fotoamatori!
Sarebbe un bel confronto da aprire di nuovo...
Ciao!

Margherita Blasi  Send PM [Giu 18, 2010 at 10:07 PM]

la discussione è molto interessante , io non ho una risposta, ho dei dubbi anch'io, non su questa foto che è molto discreta e rispettosa della dignità della persona, ma su molte altre, mendicanti, persone evidentemente disagiate, malate o disabili, non so se sia giusto scattare,se sia utile a loro,
Ammiro però i reportage ben fatti, forti e diretti come pugni nello stomaco, sia di professionisti che di amatori, che riescono a far riflettere chi li guarda su realtà che a volte ignoriamo o dimentichiamo,. Servirà a questa povera gente ? non lo so

Massimo Della Latta  Send PM [Giu 18, 2010 at 10:13 PM]

Posso dirti che dopo la scoperta della malattia di mio figlio sono cambiato.
Sono piu' cattivo, intollerante, arrabbiato con tre z con questa societa' e quando mi trovo di fronte a persone come questa non mi giro piu dall'altra parte.
Ciao

Stefano Landi  Send PM [Giu 18, 2010 at 10:13 PM]

Ma secondo voi, gliene potrà fregare di meno ai vari "emarginati" della società che qualcuno gli faccia o no una fotografia? E sempre secondo voi, lo sapranno quanti discorsi i vari foto-amatori mondiali fanno su questo argomento, se fotografarli per sensibilità, per sensibilizzare, per destare scalpore o cosa???
Ed ai vari vecchini, seduti sulle varie panchine a farsi gli affari loro oppure sull'uscio di casa od alla finestra della propria camera, gli chiediamo il permesso??
E cosa vogliamo " documentare"? Che si invecchia?? Che si invecchia da soli? Che in bn si è più soli e più emarginati che a colori?
Credo si possa fotografare qualunque cosa non leda la dignità od il decoro del soggetto fotografato, e non mi sembra che qui Massimo abbia leso nulla, ma semplicemente restituito a chi vuole osservare la sua sensazione del momento, e nn c'è nulla di male.
Se poi occorre giustificare il proprio operato e se è più giustificato un professionista di un fotoamatore,,se perchè il professionista ci campa può fotografare chi sta morendo senza tema di osservazioni morali ed il fotoamatore no, mi viene sinceramente da sorridere. In entrambi i casi ci sono di uno di fronte all'altro due esseri umani : stà alla propria coscienza lasciare la macchina e adoperarsi per aiutare il prossimo, a prescindere dalla propria professione che , almeno secondo me in situazioni come queste descritte non giustifica assolutamente comportamenti cinici ed immorali.
Ciao a tutti.

Ubaldo Lorenzo Dati  Send PM [Giu 18, 2010 at 11:28 PM]

Ogni tanto mi viene spontaneo avere un piccolo, inutile, moto di riflessione e di ribellione. E' più forte di me. Visto che mi sento tirato in ballo per un mio commento, mi faccio di nuovo avanti per vedere se riesco a precisare la mia posizione che mi sembra sia stata, in qualche modo, travisata. A Massimo vorrei ricordare che ognuno è libero di fotografare ciò che vuole, secondo sensibilità gusto e coscienza, ed è altrettanto libero di far vedere il suo prodotto a chi vuole. Però deve, deve, essere pronto ad affrontare serenamente e pacatamente il confronto, anche se il pensiero degli altri è di segno opposto al suo. Non c' è bisogno di "arrabbiarsi con tre zeta" se il rompipalle, che sarei io, sostiene le sue idee a proposito di fotografia sociale. Chi non vuole confrontarsi è liberissimo di farlo, ma si deve guardare le sue foto da solo. La questione non sta tutta nel lucrare o non lucrare (in fondo anche il dilettante, a modo suo, lucra qualcosa, se non fosse altro qualche consenso), stà piuttosto nell' intento del professionista, nel suo ruolo sociale, nelle possibilità mediatiche, nell' impatto che il professionista stesso si può aspettare da un suo scatto, proprio perché il destino della sua immagine deve essere quello di motore delle coscienze. I veicoli comunicativi di un professionista, i media, sono infinitamente più idonei ed efficaci di quelli del fotoamatore. Se poi "ci lucra sopra"... E' lavoro, e qualche volta ci muore pure, sopra. Magari sopra a una mina, come Capa. Un anno fa', circa, se non sbaglio, ho postato una foto di Adams, Premio Pulitzer 1969, che ritengo emblematica di questo concetto, anche per le reazioni che ha generato (ha avuto tra l' altro un peso fortissimo nella decisione americana di ritirare le truppe dal Vietnam). Tra professionista e dilettante c' è un solco profondo, determinato dall' uso cui è destinata l' immagine. Io non ho detto "i professioni sì i dilettanti no". Ho detto soltanto "attenzione!". E questo mi sembra perfettamente lecito. Leggimi bene, Massimo, lungi da me affermare che non dovevi scattare la foto. Non mi mettere in bocca parole che non mi appartengono. Mi sono, e ti ho, posto, invece una domanda alla quale non hai risposto: "E poi? Sotto a quell' ombrello chi c' era?" E spero tu abbia recepito il senso vero della domanda. Salgado non alza sacchi da 50 chili, ma martella il suo messaggio nella testa di milioni di persone. Non mi pare il caso di nessun fotoamatore, pur con tutta la buona volontà. E chiedersi "...gliene potrà fregare di meno ai vari "emarginati" della società che qualcuno gli faccia o no una fotografia?" mi sembra così superficiale e qualunquista che vorrei non averlo letto.
Sarei disposto a discutere all' infinito, ma evito, e tutti me ne saranno grati, sicuro di aver già troppo abusato dello spazio concessomi.

Fausto Germano'  Send PM [Giu 18, 2010 at 11:34 PM]

Ho letto i vari commenti lasciati su questa foto e francamente non capisco certe posizioni che a me paiono "eccessive". Questa foto, oggettivamente, attrae. Attrae per la composizione, il b/n, la figura umana così dimessa e chiusa nei suoi pensieri. Non mi pare, in ogni caso, che offenda o violenti la dignità della signora ritratta. Certo, nell'incontrare la miseria si rimane colpiti, ma sostenere che non si debba ritrarla mi sembra un nonsenso. Ciò equivale a porre limiti all'uso di uno tra i più importanti e potenti strumenti di denuncia e di verità. Ubaldo dice "ogni persona in difficoltà meriterebbe, dico meriterebbe, un concreto sostegno" e siamo d'accordo. Ma come si sarebbe dovuto concretizzare il sostegno di Massimo?
Io credo che, al di là del comprensibile riflesso emotivo, la vera azione contro l'emarginazione e il disaggio sociale sia, come per ogni altra cosa, il parlarne, il denunciare il problema, per portarlo agli occhi un po' distratti della società.
La fotografia sa fare tutto questo e di certo non importa se dietro la fotocamera vi sia un professionista o un fotoamatore, l'importante è la sua capacità di raccontare

giulia berardi  Send PM [Giu 19, 2010 at 12:57 AM]

Penso che questa immagine sia una urban street , che a me piace di piu' chiamare fotografia di strada ben composta. Racconta una storia, come le foto di strada che tutti o quasi facciamo o proviamo a fare. Ruba il momento e lo stato di una persona, come qualsiasi immagine da noi scattata sulla metropolitana, sul treno, dall'altra parte del marciapiede cercando spesso di non essere visti o inseguiti dal fotografato. Se non fosse per il titolo " gli ultimi" , la figura potrebbe benissimo non essere associata ad una persona indigente . E' una donna, ai miei occhi, che riposa, si ripara , e sta accucciata nei suoi pensieri. Potrei essere io o tu o lui o lei. Mi capita spesso di fotografare persone in cui mi specchio, nelle quali vedo qualcosa di umanamente simile a me. Sono daccordo con alcuni grandi fotografi che sostengono di non fotografare chi soffre perche' ha gia' dato. Ma lo interpreto cosi: non infierire su chi ha chiari segni di sofferenza con il tuo obiettivo davanti. Ma questa è una fotografia assolutamente discreta a mio avviso, che non toglie dignità ad alcuno . Che non ha rubato niente di piu' di cio' che rubi se fai una foto a uno che va in bicicletta o a una coppia che si bacia per strada. Ciao.

nino lo pinto  Send PM [Giu 19, 2010 at 01:27 AM]

confesso di non aver letto tuttto proprio tutto....caspita quanto scrivete!
ho capito che si tratta dell'ennesima polemica sull'etica, sul fotografare il disagio ecc.
Io sinceramente non esagererei col buonismo.
alla fine si fotografa ciò che gli occhi già vedono, poi chi non vuol nemmeno guardare allora chiuda gli occhi, ma non cambierà la realtà.
semmai consiglio a massimo di rivedere un pò il bn, forse è solo un gusto personale ma la vedrei un pò più contrastata




 

   
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