Come a seguire il suggerimento del cartello, l' immagine si sviluppa dividendo in due metà esatte il fotogramma, delle quali, una praticamente uniforme, in basso, omogenea nella sua struttura, apparentemente inutile. Ma solo apparentemente: in quanto scala, destinata a veicolare i personaggi che animano la scena nella parte superiore e, nello stesso tempo, lo sguardo dell' osservatore. Quindi non inutile, ma elememto fondante della storia che nella scala riconosce veicolo e quinta scenografica. E alla fine della scala si apre e si recita la scena, dove, in un contesto urbano fortemente caratterizzato dalla tipologia degli edifici, da una luce livida e chiusa, dall' incombente pesantezza di fabbricati apparentemente privi di ogni umana presenza, due persone, immobili, indifferenti l' una all' altra, recitano la parte dell' incomunicabilità. Immagine di grande pregio tecnico (troppo spesso leggo affermazioni, che non trovo condivisibili in nessun caso, sull' inutilità della perizia tecnica a tutto vantaggio del solo emozionarsi ed emozionare, ignorando la grammatica della comunicazione per immagini), fortemente suggestiva, egregiamente costruita, stimolante riflessioni sulle umane vicende. Una delle migliori della serie, sicuramente quella dove meno hai cercato di "stupire la platea con gli effetti speciali" e più hai stimolato la curiosità dell' osservatore. Qualcuno potrà dire che farnetico, ma io ti faccio tanti veri sentiti complimenti.

:oops: ubaldo grazie del tuo commento

bella, ottimi i colori, mi piace la figura a sinistra colta nell'ombra... :!:

grazie ita :-D

Impossibile non rimanere affascinati da questa bella fotografia ben realizzata, con un'atmosfera che ben si confà al luogo.
Bravo
Libero ;-)

Molto bella e ben costruita. Una foto che racconta