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Adda passà 'a nuttata!
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In questi giorni che precedono il Natale penso,
con più frequenza del solito,
al fatto che io,
al contrario di tante persone meno fortunate di me e di voi,
mangio, sorrido e dormo ...sempre al caldo :-(
Adda passà 'a nuttata!
Sarà , ma quando?
S U G G E R I S C O
CALDAMENTE
LA VISIONE
A
S C H E R M O
P I E N O
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Spesso lo dico,lo penso,quando si dice siamo tutti fratelli...ma davvero?!?
Questa e` la tua piu` impressiva immagine,Saro.
Fa solo una cosa,riflettere.
Riflettere.
E' proprio ciò che in questo periodo faccio più spesso,
forse troppo spesso,
ma guai se smettessimo di guardare verso chi sta veramente male.
Un saluto ed un positivo augurio a te ed a chi tu vuoi bene.
saro
Ho visto situazioni simili e mi sono rimaste impresse.
Per loro è normale, anche un dormitorio della S. Vincenzo è una minaccia alla loro libertà .
E' difficile per noi capire, è più facile farsi prendere dalla compassione (patire con), ma la battaglia più difficile che sostengono le associazioni che li seguono è proprio quella di riuscire a portarli in un dormitorio.
Tantissimi volontari qua a Torino girano con le coperte nelle notti più fredde... ciò nonostante... il discorso è complicato e qua mi fermo.
Un messaggio tenero Saro, tanto tenero quanto dura è la fotografia.
Un grande abbraccio a te e Giulietta con i migliori auguri per un Natale sereno
marco
Detto c'io la foto tecnicamente ineccepibile .... ;)
Un caro saluto e tanti auguri in famiglia di un buon natale e felice anno nuovo, Francesco.
Auguri di Buon Natale e Felice 2015 ... Ciao
su questa immagine che fa riflettere, ti faccio i miei auguri piu sinceri per un buon Natale ed anno nuovo carico di serenita e di cose belle.
che sia l'anno della realizzazione dei sogni
un saluto ed auguri ancora
Lele
Ciao.
enrico (ventrix)
E' vero, come dice per primo Marco Furio
(che ringrazio pure della doppia presenza e delle importanti parole
con cui è ritornato sotto questo scatto),
non è il genere con cui io sono solito dialogare.
Non vado a cercare le street, poichè il genere non è quello che mi viene spontaneo,
ma quando l'occasione si presenta non ci rinuncio.
Pure io sono cauto riguardo le foto che presentano le persone in stato di disagio,
ma ho giudicato che questa particolare composizione
fosse rispettosa dell'individuo ed idonea
a lanciare un messaggio di denuncia (nel mio piccolo)
sul tema dello stato di difficoltà in cui tante persone oggi versano.
Come cerco di fare sempre dove possibile,
mi sono impegnato a curare la geometria e
credo che in questo caso ciò sia particolarmente utile,
poichè contribuisce nel presentare con maggiore "freddezza e distacco"
la drammaticità della grave situazione in cui vive il soggetto.
.....
.....
Sono stato audace, suggerisce Marco Elfo, e confesso che scattarla mi ha emozionato.
Appena due scatti, il primo mosso ed il secondo buono,
e subito via senza farmi sorprendere.
Riguardo la speranza, specie per via delle vicende che affliggono il quotidiano della nostra martoriata Italietta,
un paese sempre più in fase di irreversibile demolizione,
io purtroppo la vado perdendo ogni giorno di più.
Stanno succhiando ogni goccia del nostro sangue
...tutti :-(
Prima di chiudere e per il piacere di "dialogare " con voi di fotografia,
tornando sul discorso del rapporto tra geometria e disagio,
mi fa piacere richiamare la vostra attenzione su un altro dei miei rari momenti di "streetismo":
ECCO
UN'ALTRA STREET
GEOMETRICA
Grazie a ciascuno di voi e cari saluti :-)
saro
ciao angy
Grazie Angy delle tue parole di apprezzamente per la foto e
per avere aperto a me una tua intima porticina :-)
E' vero Paola, perfetta sintesi: ricevere, accogliere, proteggere.
Grazie e grazie pure a te Marco di essere ritornato ad esprimere il tuo pensiero,
con parole generose che mi onorano.
Un caro saluto a voi tre!
saro
mi sono impegnato a curare la geometria e credo che in questo caso ciò sia particolarmente utile" Perchè freddezza e distacco? Quando mai è necessario per documentare situazioni di disagio mantenere il distacco e la freddezza? Inoltre che denuncia questa foto che non denunciano le altre 1000, 2000, 3000 foto del genere? E' "soltanto" meglio composta? No...Non sono d'accordo, ne sulla foto ne sulle "letture" che mi hanno preceduto. Bene la "cronaca" e la denuncia di disagi, legittime e doverose ma credo sia altresì necessario farle con "coraggio". Quel coraggio e quella curiosità che ci porterebbe a parlare con il soggetto. A farsi raccontare la propria storia. Diana Arbus ( non certo digiuna di fotografie al limite) esortava i propri soggetti con un "semplice": "raccontami un segreto". Magari si poteva far così anche in questo caso. Chissà magari non doveva fare soltanto due scatti in fretta senza il timore che se ne accorgesse. Mi scuso se mi sono permesso di spendere due parole ma credo ancora in una fotografia fatta di curiosità e di feedback per il genere umano. Io non avrei portato a "casa" questo scatto senza sapere il nome, senza sapere perché. Grazie Giacomo
Grazie Giacomo di avermi dedicato così tanto del tuo tempo.
Per me che sono solo un fotoamatore-pensionato con infinito tempo libero
da dedicare al proprio hobby,
ricevere così tanta attenzione da un fotografo professionista del tuo elevato calibro
(credo per la seconda o terza volta nei cinque anni che posto su MM)
è cosa che considero un onore non da poco.
Pazienza se, certamente per un mio limite, non sono riuscito a capire se la foto ti sia piaciuta o meno ;-)
Bellissime le parole che hai scritto e come non rimanere estasiati al cospetto del
"raccontami un segreto" della grandissima Diane Arbus
("Diane" Giacomo, non "Diana")
Ma prima di inondarci della luce della tua profonda saggezza,
ti sei per caso chiesto dove mi trovavo ed a che ora ho scattato,
se fosse o meno un luogo ed un momento tra i più consoni per la socializzazione interraziale ed interculturale?
Tipo i bagni di un stazione, in attesa di una coincidenza, alle tre del mattino.
Tipo con certe facce, non proprio da college britannico, che entravano ed uscivano.
Tipo con la paura che se quelle splendide personcine,
dietro quelle faccine innocue,
ti beccavano con una macchina fotografica in mano,
eri fortunato se si limitavano a rubarti quella, lo zaino con tutta l'attrezzatura ed anche i tuoi soldini.
Fortunato poiché, se invece ti andava male,
quale porco depravato che fotografava nei bagni,
magari ti facevano pure tanta "bua nel bagno".
.....
.....
Tuttavia, non dubito che, pure in un tale contesto,
un fotografo professionista del tuo elevato calibro
il mio soggetto lo avrebbe comunque svegliato per la gioia di chiedergli il suo nome
e certamente lui,
uomo brillante e di squisito umore, a cui la vita ha tanto sorriso,
invece di mandarti (come minimo) a quel paese,
ti avrebbe serenamente comunicato il suo nome e ti avrebbe pure gioiosamente raccontato la sua storia.
Come dubitare di quanto costui sarebbe stato felice mentre,
scuotendolo dalle braccia di Morfeo,
tu, in disprezzo ai "profumi" del luogo ed all'odore di ottimo vino,
gli sussuravi dolcemente nell'orecchio un semplice:
"raccontami un segreto".
Non ti sfiora almeno un pizzichino il dubbio,
tu che sei un uomo molto intelligente e colto,
che prima di arrampicarti in cima al pulpito per predicare il tuo verbo,
dovresti conoscere i parrocchiani.
Dalle mie parti caro Giacomo c'è un detto che recita:
"prima di appoggiare la scala al muro, controlla bene quanto è alto ;-))
Con stima e simpatia, un grazie ed un saluto,
Saro
salutone
abbraccione
g t
Con profonda Stima anche all'amico Giacomo ;)
Grazie Paola e Gianluca e, naturalmente, grazie Giacomo.
Non sto a rispondere nello specifico a ciascuno dei tuoi singoli passaggi caro Giacomo.
Alcuni non mi piacciono proprio per niente, anzi mi offondono,
ma rispondere sarebbe coglierne le provocazioni ed
alimentare un giochino al quale mi rifiuto di partecipare.
E' giusto che tu, da genuino "toscanaccio"
(amico io di tanti altri, te lo dico nel senso più dolce e simpatico del termine)
dica la tua.
Lungi da me il desiderio di negarti il diritto di critica,
ma mi permetto di suggerirti in futuro di pensarci su un attimo in più
prima di sentenziare dall'alto su contesti-situazioni di cui non sai,
di cui non hai elementi sufficienti per esprimere il tuo tipico genere di giudizi e critiche.
Non sono andato in bagno per fotografare, ma semplicemente per fare pipì.
Mi sono trovato davanti una situazione che,
al mio modestissimo occhio di fotografo dilettante,
che tanto ha ancora e sempre da imparare,
è sembrata meritevole di un'immagine
ed ho scattato.
Che poi, come dici tu, quella foto non era nè il "modo" di farla, nè "giusto" farla,
mi dispiace proprio per te,
ma il cosa, il quando ed il dove fotografare
non ha certo titolo di dirmelo il dotto Giacomo Saviozzi.
.....
.....
Lo decido io.
Non intendo ribattere ulteriormente.
Per me questa conversazione è chiusa.
Concludo ripetendo che se da una parte io sono andato nei bagni della stazione per fare pipì,
da parte tua, caro Giacomo, l'hai semplicemente fatta fuori dal vaso
...cosa che con la tua replica hai del resto confermato.
Ci facevi più bella figura con tutti se te ne stavi zitto.
Saluti,
Saro
P.S.
Un grazie a quanti oggi mi hanno scritto e telefonato.
Giacomo, nel primo messaggio scrivi:
"Non sono digiuno a polemiche su foto del genere, chi mi conosce sa quanto rompo ;-) Ecco allora anche in questa occasione mi va di spendere due parole senza però parlare di fotografia"....
Nell'ultimo messaggio invece scrivi: "
Vedi... Quello che più mi "rattrista" non è la foto per carità ci mancherebbe. È il fatto che non si possa "polemizzare" ne discutere su una foto perché subito s'incorre nel rischio che l'autore si senta offeso e riceva telefonate e messaggi di cordoglio e sostegno. Sai quante volte mi son sentito dire che la foto che avevo fatto era un troiaio?! Eh! Se tutte le volte avessi dovuto farla lunga sarei sempre li."
Hai ragione quando dici che è triste leggere i soliti commenti poco costruttivi ma è ancora più triste e a parer mio sbagliato criticare la scelta dell'autore.
Si può criticare la composizione di uno scatto ma la scelta dell'autore no!
Neanche tu credimi sei padrone assoluto della Verità e lo dico dal mio piccolo e considerando anche la stima che ho in te dal punto di vista fotografico. Nel primo messaggio ammetti che la tua critica non è alla fotografia e per questo mi permetto di giudicare negativamente il tuo intervento.
In tutta questa storia mi sento anche di dire che lo staff, in queste situazioni, dovrebbe intervenire tempestivamente e quanto meno spostare il confronto in altri spazi visto che la diatriba esula dal punto di vista fotografico.
Sperando di non aver offeso nessuno, vi saluto cordialmente.
Lele
Non metto in dubbio che lei sia un grande fotografo, ma questa pietà a buon mercato mi fa pensare che lei prediliga le favole... la sua preferita è la piccola fiammiferaria?
Perché se è così capisco, in quanto ai commenti o all'eccessiva presenza di ego la invito a riconsiderare l'aspetto umano dello "stare insieme".
Parlo degli equilibri del branco, equilibri nei quali è totalmente assente l'aria fritta o l'anarchia.
I circoli "company wide quality control" in cui ogni gallina può fare coccodè, anche quando non ha fatto l'uovo, non sono mai stati adottati dagli elfi... che sono anni luce avanti a noi.
Con tutto il rispetto per la sua caratura fotografica credo che lei abbia ancora molto da imparare sulla parola "umanità ", ma si consoli le resta sempre la psicologia.
Cordiali saluti
marco
P.S. se è interessato a provare il miracolo "raccontami un segreto" la posso portare ai Murazzi di Torino... li ce ne sono di segreti :)
Saluti, saro