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IL DIO DEGLI SPIRITI LIBERI (2009)
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Stereotipo e psicologia.
In fotografia paga sempre usare stereotipi, fotografare cioè persone, situazioni o scene particolarmente e facilmente riconducibili ad una emozione condivisa e dal chiaro messaggio "universale".
Fotografare vecchi e bambini, meglio se in cattive condizioni e fatiscenti ambientazioni, meglio se di colore, porta un successo immediato all'immagine, anche se realizzata in modo approssimativo e senza prestare attenzione alle regole della composizione. Spesso un ritratto centrale, col flash, come viene viene suscita comunque una forte emozione facendo leva sullo stereotipo che ognuno di noi ha di quella situazione e soprattutto sul risvolto psicologico che esso comporta e che ci induce a credere che anche lo scatto più banale sia una foto da premio.
Facciamo un esempio pratico: un bambino di colore su una spiaggia assolata. Tutti pensiamo che sia un disgraziato affamato del terzo mondo e le nostre coscienze, in perenne stato di rimorso latente, fanno sì che anche la più insignificante e brutta fotografia diventi uno splendido ritratto che attraverso l'emozione, forte e colpevolizzante, assurga alle lodi più sperticate. Magari non pensiamo minimamente che quel ragazzino sia figlio di un benestante riccone in vacanza con la famiglia, oppure un qualsiasi ragazzino come tanti che se la gode in spiaggia con gli amici in attesa di fare un bagno nello splendido mare. No, deve essere per forza un disgraziato, triste e senza famiglia. Quanti di voi guardando una foto del genere non pensa che sia un orfanello? Avete pensato ai genitori di un bambino africano vedendo una foto del genere o lo avete piuttosto classificato per povero orfanello bisognoso? Ecco in questo genere di foto stereotipo e psicologia hanno la meglio sulla fotografia. Passa solo il messaggio emotivo e la tecnica svanisce... Non sempre è così, naturalmente, per fortuna, ma girando su internet (ed anche su MM) si vedono moltissimi di questi scatti.
Giocando, però, con stereotipo e psicologia, si riesce a tirar fuori dei grandi scatti, come quello che voglio proporvi oggi. E' una bella fotografia eseguita magistralmente da Michele Rieri, giocata tutta tra titolo ed immagine e facendo leva sullo stereotipo e sulla psicologia. Il cavallo in corsa sulla spiaggia (ricordate la vecchia pubblicità della Vidal Bagnoschiuma, quella col cavallo bianco al galoppo sulla spiaggia?) è sempre stato lo stereotipo della libertà , così come un gabbiano che vola ad ali aperte nel cielo azzurro. Già qualcuno lo accennava nei commenti sotto a questa bellissima foto, c'è qualcosa di ancestrale, qualcosa che è dentro ognuno di noi e tutti riconosciamo e proviamo la stessa emozione di fronte ad una foto del genere. Ma qui c'è qualcosa di diverso, non viene trasmessa solo libertà . Il BN cupo, le nuvole, il controluce, la spiaggia sassosa, rendono il tutto leggibile anche in chiave negativa. Libertà sì, ma oscura, pericolosa, quasi un presagio di accadimenti nefasti. Una sorta di cavaliere dell'Apocalisse che se ne va solitario lungo questa spiaggia dantesca in cerca dei compagni, ai quali ricongiungersi per dare inizio alla fine. Una corsa sfrenata, libera sì, ma oscura e tenebrosa come la sua stessa silhouette.
Ben composta e ben ripresa, nonché ben convertita in un BN deciso e altamente drammatico, questa fotografia del bravo Michele, al quale faccio solo l'appunto di aver lasciato l'orizzonte in posizione troppo centrale e di conseguenza aver penalizzato un bellissimo cielo nuvoloso a favore di una anonima distesa di sassi (un po' sfocata) in primo piano, merita di essere rivista e riassaporata, facendo attenzione alle letture possibili, date anche dallo stato d'animo di ognuno di noi e da quanto gli stereotipi ci condizionino nella vista di certe immagini. Un po' come il bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto...
Alberto Gianfranco Baccelli
(bagdesign)
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Complimenti
Un controluce ben controllato, per una piacevole composizione
I miei complimenti, segnalata!
Ciao. :-D
Nico
La dinamicità del cavallo rende propio l'idea del movimento.
Ciao. :-o
fantastica
John