bella inquadratura, come ha osservato marco leggermente inquietante - sia per il rosso che il soggetto... le altalene vuote suggeriscono sempre un'assenza, sono oggetti che non sanno starsene tranquilli in attesa di una persona che li usi per quello per cui sono state create - come se ne stanno tranquille le poltrone, per non parlare dei divani - no, sono irrequiete, addirittura si mettono ad oscillare da sole - e se qualcuno le osserva, fingono che sia tutta colpa del vento ...
"Mattia pensava che lui e Alice erano così, due primi gemelli, soli e perduti, vicini ma non abbastanza per sfiorarsi davvero". Anche se apparentemente in questa immagine sembra esserci il due, la coppia, in verità , se la osservi bene c'è solo l'uno..... Le altalene non si sfioreranno mai e la persona non potrà mai sceglierle entrambe............
Mi sono espresso male, avrei dovuto chiedere il legame *al titolo* del libro e non al libro stesso.
E' che ho un po' di difficoltà a considerare "soli" i numeri primi, i quali per definizione sono un insieme, a parte 2 che è effettivamente l'unico ad avere come particolarità il fatto di essere pari e che con la foto ha il suo legame :)
Ma effettivamente, in relazione alla storia...
a me piace la foto ma non capisco il perchè bisogna prendere in prestito il titolo del libro di Paolo Giordano...Credo ancora nella fantasia e queste operazioni di scimmiottatura non mi piacciono. Avrei preferito di gran lunga ST ma resta il fatto che la foto è interessante ed è ciò che conta in fin dei conti siamo fotografi, non poeti. :-D
In effetti la foto basta da sola per essere ammirata ma ... il titolo del libro ci dà una possibile chiave di lettura da parte di chi l'ha fatta e quindi è parte importante dell'insieme ... quindi, da parte mia, complimenti a foto e titolo. :-( :-( (e complimenti a smeucci del quale ammiro la conoscenza matematica, uno dei miei primi e grandi amori ...)
Che bella fotografia! Ve lo ricordate il Kubrick di Shining, il bambino col triciclo nei corridoi deserti dell' albergo? Un' immagine riesce a raccontare una storia, a suscitare emozione giocando solo su pochi elementi: qui ci sono tutti. Ogni disquisizione sul titolo mi sembra inutile. Brava!
L'ho intesa in tanti modi..uno è quello scritto poco sopra da G.V. Un altro si riferisce a Michela, quando viene lasciata nel parco dal fratello, l'immagine di questa ragazzina ferma immobile che non sa bene perché si trova lì, indecisa ma immobile, a fissare il vuoto. Le mie scarpe sono entrate nella foto per questo, per immedesimarmi in lei.
E' che ho un po' di difficoltà a considerare "soli" i numeri primi, i quali per definizione sono un insieme, a parte 2 che è effettivamente l'unico ad avere come particolarità il fatto di essere pari e che con la foto ha il suo legame :)
Ma effettivamente, in relazione alla storia...