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la madre di Amandine
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Bidonville di Koumasi - Abidjan - Costa d'Avorio - 2005
Stavo visitando i bambini adottati a distanza. Ho conosciuto questa donna, di origini burkinabè, fuggita dalla regione di Bouakè, dove all'epoca infuriava la guerra, e arrivata con due figli, senza niente. Era grata di vedermi, di ricevere il sostegno per la bambina. Non parlava francese, nè mussi, nè dioula, solo un dialetto locale. Ma si capiva tutto.
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direi che nei volti che ritrai ci sono le emozioni e i sentimenti allo stato puro, senza artefatti... è per questo, credo, che mi piacciono così :-o
@Enrico: ci sentiamo tra dieci giorni, te lo prometto
@tutti grazie ancora per l'amicizia. Sono convinto che è soprattutto attravreso questi volti che l'Africa ci parla, in maniera esplicita o silenziosa, e comunque mai aggressiva. Così come la mamma di Amandine, così come quella donna ivoriana, Kante, cui hanno tolto il bambino appena partorito a Napoli, perchè priva di documenti originali, per via di un disegno di legge che impedisce a chi non ha il permesso di soggiorno di compiere qualsiasi atto amministrativo. Un disegno ottuso, men che medievale, cattivo perchè idiota, che sta riducendo l'Italia, la nostra bella Italia, a un luogo inaccogliente, razzista e becero.