........ NOn vedo l'ora di conoscere Anna, cosi' ci presenteremo anche le nostre piccole e grandi "cerniere",fisiche e psicologiche che siano. L'accettazione ehhhh l'accettazione, credo sia la parte piu' dolorosa, e complicata soprattutto se si affronta da soli
Un'abbraccio
sento i brividi nella schiena. un gesto estremamente coraggioso che ti fa onore e credo aiuterà molte donne.
non ho altre parole davanti a quest'immagine. :-o
Ovviamente sarà per me un piacere conoscere Anna e visto che non sarà munita di "cartellino micromosso", saprà lei come farsi riconoscere.......... ;-)
@ Antonio, grazie sono un onore per me i tuoi commenti;
@ ciao Roberto, grazie di cuore
@Alina, grazie a te
@ Giovanni, grazie per le tue parole ...
@ Gio, ermetico il tuo commento che lascia correre l'immaginario verso la dimensione onirica shakespeariana che ami e ci fai amare ancor di più ... grazie ...
@ grazie Enrico, per l'apprezzamento del progetto e per le tue parole
@ Attilia ... grazie a te per esserci ...
@ Bag ... onorata ... sinceramente
@ Gian Paolo, puoi giurarci ... Anna la riconoscerai da lontano ...
Ciao Paola,
forse ti devo una spiegazione per il mio commento. Amleto dice queste parole nel V atto, prima di accettare il duello proposto dal re usurpatore Claudio. Nell'accetare il duello, Amleto coglie l'ineluttabilità del suo destino e quindi, eroicamente, si dichiara pronto dicendo, appunto: READINESS IS ALL (in italiano: essere pronti è tutto). Mi sembra il destino che ha affrontato Anna: ha acettato eroicamente la sua situazione ma, fortunatamente, non ha fatto la fine di Amleto, ha vinto il suo duello. :-D
Io conosco la Paola da un po'. Abbiamo vissuto una serata all'insegna delle "emozioni forti". Per me è una poetessa. Quando incominciai a seguire i suoi lavori mi colpiva, stranamente, la capacità di far "suonare" le parole con le immagini. Una cosa che sembra scontata, infatti molti di noi aggiungono poesie, citazioni, a margine con l'intento di raccontare ciò che vediamo. Paola no. Fa un operazione molto spesso diversa. Fa arte nell'arte. Poesia e immagine. Idee e poesia. Non è importante se le parole si fondono con le immagini a cui sembrano legate, non sono li a supporto, di contorno. Sono altro. Sono la voce di Paola. Poi ci sono le immagini. Da quando seguo il suo evolversi ho visto un importante lavoro introspettivo. Uno di quei lavori che solo gli "artisti" sanno affrontare: mettere nelle proprie opere le emozioni, i dolori, vomitare pensieri e gettare via i dolori. MIo padre mi diceva: "per dipingere, per creare, bisogna soffrire" Soffrire inteso come "vomitare" in faccia a gli altri le emozioni siano esse dolorose o gioiose non importa. Il lento ma costante cammino fotografico di Paola è andato verso questo. Verso se stessa, tra corpi "feriti", in costruzione e decostruzione. I suoi ritratti sono tali soltanto perchè ritraggono persone ma trascendono da chi quei corpi li "indossa". Non ritrae le maschere, i vestiti, la pelle. Lei scava, incide. E' come se quelle ferite fosse lei a farle, è lei che "infierisce" .Lei che tocca, accarezza gli squarci dell'anima.
Non posso che fare i miei più sentiti complimenti, sia per la "bellezza" delle sue immagini che per ciò che ci racconta. Un giorno sicuramante i nostri passi si rincontreranno fino ad allora spero d'incontrare le sue "parole".
Grazie Paola.
Grazie infinite Friedrich, Marco, Caterina e ancora Gio ....
@Giacomo, mi hai commossa ... io sono semplicemente una persona che ama la parola e ama l'immagine, cerco di parlare attraverso loro secondo il mio sentire e "vomitando", come dici tu, (e il termine mi è piaciuto e l'ho apprezzato) le mie emozioni ...
Hai letto in me in maniera inaspettata, radiografando i dettagli e i frammenti di un insieme tanto complesso quanto intricato, quasi frugando in quell'inquietudine che è diventata abitudine del mio stare nel mondo e che movimenta i miei pensieri e il mio agire e trova spazio nella narrazione fotografica che oggi, più che mai, mi fa essere il più severo censore del mio fare.
Difficilmente mi accontento, difficilmente scatto solo per scattare, difficilmente mi sento libera da me stessa quando fotografo, come se il tormento autobiografico e il vagabondare introspettivo si perdessero in quell'inconscio infinito che trova poi la sua dimensione di consapevolezza solo dopo lo scatto, solo dopo quel clic-specchio che trasforma la situazione-attimo in immagine-pensiero ...
Una dimensione costante di riempimento e svuotamento di sè, in questo abita spesso quel soffrire di cui parli, ma poi, facendosi atto creativo, esso lascia il posto della narrazione (tipica dello spazio autobiografico) per farsi metafora e poesia, frutto di esperienze, “grida del cuore†e “meta dell’uomo creatore di se stesso†. ...
Mannaggia Giacomo ... e io che non vorrei parlare mi trovo ancora a vomitare parole su parole ...
ti ringrazio per la sensibilità , per la presenza preziosa, ironica , sincera e "zuzzerellona" con la quale esprimi il tuo sentire ... e sono felice quando bacchetti e bacchetterai ancora le mie immagini ...
e ringrazio questo forum per l'opportunità che offre a ciascuno di noi di vomitare emozioni e ancora sentire ... il nostro sentire ...
buona serata
Paola
Ferite sulla carne che lasciano sulla psiche tracce ancor piu' profonde ...come solchi d'aratro che fendono la terra , poi si richiudono sulla carne come rive di fiume senz'acqua ...un amaro letto di fiume coi suoi detriti di dolore.
Nella mente resta ancora lacerante forse l'urlo mai gridato di accettare cio' che un fato beffardo ha voluto far vivere .... lacrime forse ancora alimentano quel fiume di sofferenza e si cerca comunque di imparare con fatica a nuotarci dentro.
Con tanta stima e ammirazione per il coraggio che avete avuto Tu e Anna a percorrere questo giardino.
Un'abbraccio
a presto
buona giornata
Paola
non ho altre parole davanti a quest'immagine. :-o
molto bella
intimo e struggente documento
realizzato con tatto e semplicita'
bellissima
con simpatia
giovanni :-o :-o
Readiness is all
@ ciao Roberto, grazie di cuore
@Alina, grazie a te
@ Giovanni, grazie per le tue parole ...
@ Gio, ermetico il tuo commento che lascia correre l'immaginario verso la dimensione onirica shakespeariana che ami e ci fai amare ancor di più ... grazie ...
@ grazie Enrico, per l'apprezzamento del progetto e per le tue parole
@ Attilia ... grazie a te per esserci ...
@ Bag ... onorata ... sinceramente
@ Gian Paolo, puoi giurarci ... Anna la riconoscerai da lontano ...
un sincero abbraccio a tutti
buona serata
Paola
forse ti devo una spiegazione per il mio commento. Amleto dice queste parole nel V atto, prima di accettare il duello proposto dal re usurpatore Claudio. Nell'accetare il duello, Amleto coglie l'ineluttabilità del suo destino e quindi, eroicamente, si dichiara pronto dicendo, appunto: READINESS IS ALL (in italiano: essere pronti è tutto). Mi sembra il destino che ha affrontato Anna: ha acettato eroicamente la sua situazione ma, fortunatamente, non ha fatto la fine di Amleto, ha vinto il suo duello. :-D
Non posso che fare i miei più sentiti complimenti, sia per la "bellezza" delle sue immagini che per ciò che ci racconta. Un giorno sicuramante i nostri passi si rincontreranno fino ad allora spero d'incontrare le sue "parole".
Grazie Paola.
@Giacomo, mi hai commossa ... io sono semplicemente una persona che ama la parola e ama l'immagine, cerco di parlare attraverso loro secondo il mio sentire e "vomitando", come dici tu, (e il termine mi è piaciuto e l'ho apprezzato) le mie emozioni ...
Hai letto in me in maniera inaspettata, radiografando i dettagli e i frammenti di un insieme tanto complesso quanto intricato, quasi frugando in quell'inquietudine che è diventata abitudine del mio stare nel mondo e che movimenta i miei pensieri e il mio agire e trova spazio nella narrazione fotografica che oggi, più che mai, mi fa essere il più severo censore del mio fare.
Difficilmente mi accontento, difficilmente scatto solo per scattare, difficilmente mi sento libera da me stessa quando fotografo, come se il tormento autobiografico e il vagabondare introspettivo si perdessero in quell'inconscio infinito che trova poi la sua dimensione di consapevolezza solo dopo lo scatto, solo dopo quel clic-specchio che trasforma la situazione-attimo in immagine-pensiero ...
Una dimensione costante di riempimento e svuotamento di sè, in questo abita spesso quel soffrire di cui parli, ma poi, facendosi atto creativo, esso lascia il posto della narrazione (tipica dello spazio autobiografico) per farsi metafora e poesia, frutto di esperienze, “grida del cuore†e “meta dell’uomo creatore di se stesso†. ...
Mannaggia Giacomo ... e io che non vorrei parlare mi trovo ancora a vomitare parole su parole ...
ti ringrazio per la sensibilità , per la presenza preziosa, ironica , sincera e "zuzzerellona" con la quale esprimi il tuo sentire ... e sono felice quando bacchetti e bacchetterai ancora le mie immagini ...
e ringrazio questo forum per l'opportunità che offre a ciascuno di noi di vomitare emozioni e ancora sentire ... il nostro sentire ...
buona serata
Paola
buon pomeriggio
Paola
Nella mente resta ancora lacerante forse l'urlo mai gridato di accettare cio' che un fato beffardo ha voluto far vivere .... lacrime forse ancora alimentano quel fiume di sofferenza e si cerca comunque di imparare con fatica a nuotarci dentro.
Con tanta stima e ammirazione per il coraggio che avete avuto Tu e Anna a percorrere questo giardino.
Un abbraccio , Mimmo
grazie di cuore
Paola