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Pani ca mevusa #2
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[... segue 2/2] Circa milla anni fa, per i palermitani proprietari di attività che gravitavano attorno al quartiere ebraico (Giudecca) che avevano intrapreso con questa comunità dei rapporti commerciali, nacque la necessità di accettare, e poi tentare di mettere a frutto, la particolare "moneta di scambio" permessa dalla fede ebraica. Questa era costituita dalle interiora degli animali che venivano macellati per scopi alimentari ma anche religiosi, secondo rigorose regole. Così, grazie all'inventiva di qualcuno tra i miei concittadini del tempo, ciò divenne quello che oggi è uno dei più caratteristici piatti dello street food palermitano : il panino con la milza.
Questa specialità divenne ben presto particolarmente apprezzata e molto popolare, diffondendosi in breve tempo in tutti i quartieri della città che vide, a un certo punto, il proliferare di venditori di questa pietanza in tutto il suo territorio.
Si tratta di una focaccia rotonda e morbida, condita con fettine sottili di milza e polmone di vitello. Queste vengono prima lessate e poi riscaldate in un padellone con dello strutto bollente. Una spruzzata di limone e un pizzico di sale, o una spolverata di caciocavallo, completano l'opera.
N.B.: ne esiste anche una versione detta "Maritata" con ricotta fresca. Ma questa è una storia a se.
Il "Pani ca mevusa" è certamente cibo per stomaci forti, ma vi assicuro che se passerete dalle mie parti e riuscirete a superare questa "prova gastronomica" è certo che non ve ne pentirete.
Quanto ai palermitani di fede ebraica, essi vennero cacciati, per questioni religiose, dagli spagnoli, che nel frattempo avevano conquistato la città . In seguito a ciò, il 12 gennaio del 1493, re Ferdinando II d'Aragona decise in questo senso con proprio decreto (l'editto di Granada), ordinando l’espulsione di ben oltre cinquemila persone che furono costrette a lasciare la città . Oggi, a testimonianza di quel periodo restano alcuni scritti, un "Miqveh" (bagno rituale ebraico ritrovato nelle fondamenta di un edificio) e poco altro.
Oltre ad un ricordo tangibile che ancora adesso si può "addentare" per le strade del centro storico di Palermo: u pani ca mevusa.
L'uomo in foto è Giuseppe Basile, fratello maggiore di Rocky, che vi ho "presentato" la volta scorsa a ▶ questa pagina
Quì Giuseppe è ritratto in una mia foto mentre è intento alla conduzione della sua attività .
Era il novembre del 2009 e siamo a piazza Caracciolo, nell'ormai ex mercato storico della Vucciria.
Per completezza di informazione, va detto che i due fratelli Basile esercitano ancora oggi l'attivita di venditori di "pani ca mevusa", sempre nel loro storico banchetto in piazza Caracciolo.
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Grazie ancora per l'attenzione. Un saluto
Ti do una dritta: a Milano puoi trovarlo innanzitutto alla "Focacceria San Francesco" in via San Paolo, 15 (in zona duomo) questa è una succursale di un'antica focacceria palermitana. Ma non so se hanno esportato anche la qualità (se devo dirla tutta, a me quello della "San Francesco" non piace molto). Poi lo trovi anche in via Lorenteggio, 269. Di quest'ultima non ti so parlare ma, ovviamente dovresti venire a gustarlo per strada, a Palermo, senza ombra di dubbio.
Un saluto
Gran bella e spero di avere l'occasione di venire a mangiare uno di questi panini