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Mediterraneo, settembre 2006
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Mi ero immerso in una secca poco lontana dal capo che protendendosi verso il mare aperto chiude a sud la baia di Siracusa. Quella mattina mi accadde di arpionare una cernia. Una cernia robusta, combattiva. Si scatenò sul fondo una vera e propria lotta titanica fra la cernia che pretendeva di salvare la sua vita e me che pretendevo di togliergliela. La cernia era incastrata in una cavità fra due pareti; cercando di rendermi conto della sua posizione passai la mano destra lungo il suo ventre. Il suo cuore pulsava terrorizzato, impazzito dalla paura. E con quel pulsare di sangue ho capito che stavo uccidendo un essere vivente. Da allora il mio fucile subacqueo giace come un relitto, un reperto archeologico impolverato nella cantina di casa mia. Era il 1967.“
– Enzo Maiorca
Ciao Enzo, fà buon viaggio. Il tuo mare non ti dimenticherÃ
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Non conoscevo questo bellissimo episodio, ... mi son venuti i brividi leggendo ...
a volte, come racconta l'about, dalle esperienze più violente si sviluppa la consapevolezza.... Ci si rende conto di quanto rispetto, correttezza, gentilezza meritino le creature che condividono con noi la terra (in senso generale). Questo credo sia il più grande insegnamento lasciatoci da un grande uomo... mi unisco al saluto per un buon viaggio...
grande immagine
che prontamente segnalo ...
un saluto
Bravo Angelo
Ciao
Grazie ancora, gentilissimi come sempre
Un saluto