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La sensazione che ne ricavo è quella di un paesaggio mentale: quelle immagini che affiorano nel momento in cui ci torna alla mente un ricordo molto lontano generato da un rumore o un odore che sentiamo o dalla vista di un dettaglio che ci riporta a qualcosa che è quasi completamente avvolto nell'oblio.
"Questi fiori sono gli stessi di quella volta......ma dov'ero? e con chi? c'era dell'acqua...ecco ora ricordo era un lago sulle cui rive si affacciavano delle basse colline.... c'erano degli alberi...."
Ci affanniamo a ricostruire, ci attacchiamo avidamente ai nostri "ricordi ormai perduti" cercando di tirar fuori dettagli, ricreando attorno a quell'elemento che lega il presente al passato, un contesto in parte ricordato e in parte solo immaginato per colmare le lacune. Tutto è immobile perchè creato dalla nostra mente e quanto più ci allontaniamo dall'elemento certo (i fiori) tanto più i dettagli si fanno vaghi e rarefatti, fino a perdersi in un indistinto bagliore, privo di informazioni.... come fosse un rullino mal "fissato", che una flebile luce, negli anni, avesse irrimediabilmente sovraesposto e da cui nemmeno il più abile stampatore fosse ormai più in grado di tirar fuori alcuna infomazione.
ora mi piace ancora di più
ciao