mi ero perso questa la dedica!
beh, lo scatto mi sembra buono, anche se secondo me la parte sinistra si potrebbe tagliare tranquillamente, rendendola quadrata.
per il resto è normale che ognuno veda a modo suo non solo la città dove è nato, ma anche la fotografia in generale.
;-)
si potrebbe aprire un minicontest solo con foto di Pietrasanta. 8-)
... /era/è diverso tempo che osservo questa foto di cui faticavo a legare il significante con il significato poi, improvvisamente e sopratutto senza una ragione, sono riuscito a capire qualcosa (almeno credo?!) del suo messaggio così proveròa spiegarmi un pò meglio.
Anzitutto l'inquadratura mozzata in alto che invia immediato e sinteticoi il messaggio compendiale del sacro in senso stretto poi, subito a seguire, il personaggio di spalle che non so chi posssa essere ma credo, o perlomeno voglio credere, trattarsi di qualcuno passato alla storia non per meriti religiosi ma bensì per qualcosa di laico, un uomo di penna per esempio.
Se è giusto quanto finora osservato la foto mi trasmette il celebre concetto apologetico di S.Tommaso "ratio confortata fide"...l'autore dov'è e sopratutto che ne pensa di quest a mia più che modesta visione???... :roll:
...bene , la tua risposta esaustiva e pertinente oltre a darmi conforto nella mia interpretazione serve, a mio modesto modo di vedere, in maniera limpida alla circostanza, peraltro assai importante, di poter usare la fotografia , o meglio il suo aspetto lingustico da non scoradre mai , per significare con semplici ( ma neppure tanto) grafismi di masse correttamente poste nonchè di luci armonicamnte pensate cocetti ed eventi di peso ben più robusto ....insomma, per dirla con il nostro amico Ernest; Pietrasanta è " un posto pulito, illuminato bene".... ;-)
beh, lo scatto mi sembra buono, anche se secondo me la parte sinistra si potrebbe tagliare tranquillamente, rendendola quadrata.
per il resto è normale che ognuno veda a modo suo non solo la città dove è nato, ma anche la fotografia in generale.
;-)
si potrebbe aprire un minicontest solo con foto di Pietrasanta. 8-)
Anzitutto l'inquadratura mozzata in alto che invia immediato e sinteticoi il messaggio compendiale del sacro in senso stretto poi, subito a seguire, il personaggio di spalle che non so chi posssa essere ma credo, o perlomeno voglio credere, trattarsi di qualcuno passato alla storia non per meriti religiosi ma bensì per qualcosa di laico, un uomo di penna per esempio.
Se è giusto quanto finora osservato la foto mi trasmette il celebre concetto apologetico di S.Tommaso "ratio confortata fide"...l'autore dov'è e sopratutto che ne pensa di quest a mia più che modesta visione???... :roll:
D' accordo con te sul contest, che potrebbe essere "maxi", vista l' "amenità " del luogo. Per quanto riguarda la tua proposta di taglio, credo che nella costruzione, mentale, dell' immagine, in fase di ripresa quindi, si debba valutare attentamente l' equilibrio delle masse: dopo di che ogni ulteriore intervento può risultare soltanto fuorviante, e quindi inutile. Se provassi a tagliare la parte in ombra del campanile, vedresti, per esempio, che la statua di Canapone si verrebbe a trovare in posizione pressoché centrale, snaturando l' equilibrio compositivo che la vede inserita nella sezione aurea (che è una forma visiva ISTINTIVA per l' occhio umano, anche se regolata da una rigida formula matematica): prova a misurare la distanza della statua dal bordo dx del fotogramma, moltiplica per 1,618 e vedrai che il risultato si avvicina molto alla distanza della statua dal bordo sn. Se ne vuoi sapere di più, e se già non lo conosci, trova su un motore di ricerca FIBONACCI e scoprirai un mondo: la matematica applicata alla natura e alla vita di tutti i giorni. Per non dire del peso delle masse colorate, delle luci e delle ombre, della prospettiva e di mille altre "diavolerie" compositive: ma il discorso sarebbe lunghissimo e non ti voglio annoiare ulteriormente. Un saluto caro.
Ma torniamo al motivo del contendere. Mi ha sempre incuriosito la incombenza dei simboli nella vita quotidiana: la statua, che rappresenta il potere civile, e laico, non dà le spalle, in maniera che potrebbe apparire sprezzante, alla chiesa, che rappresenta il potere religioso, né si pone di fronte, in quanto potrebbe apparire come una sfida, ma tiene l' edificio sacro alla sinistra e nella mano destra tiene la carta dei diritti. Come dire che la concessione del "Grazioso Sovrano" al popolo avviene con la benedizione della Chiesa e con atteggiamento di umiltà del sovrano stesso. Questo, forse, nell' intenzione dell' architetto, sicuramente, nella mia modesta interpretazione. Ma non solo. L' aver tagliato l' edificio "quanto basta" per leggerlo nel suo essere; la luce del tramonto, che illumina il Duomo e il campanile, ma, bada bene, non la statua, a significare la certezza di un nuovo giorno e nuova luce sul potere religioso, ma ombra e incertezza sul potere temporale; l' assenza dell' elemento umano, a evidenziare l' impotenza dell' uomo nel determinismo della storia; poco cielo e molti "muri" a sottolineare l' ambiente urbano dove si decidono da sempre le sorti civili. E quanti altri... Ma non è questa la sede per un romanzo, men che meno se esula dal puro piacere della fotografia. Ratio confortata fide, Ho sempre creduto che ognuno di noi è quello che ha mangiato, e si evince anche dalle foto e dai commenti che se ne fanno. Grazie della visita.