Grazie ragazzi.
@ Angelo: in effetti si può leggere in vari modi. Questa, al contrario della precedente, la sottotitolerei: "uomini che guardano gli uomini". L'autore dell'opera che ho fotografato è un attivista, e questa specifica immagine rientra in una grande serie di nudi collettivi che ha realizzato in giro per il mondo. Un'impresa non semplice e sicuramente originale. Il mio omaggio è molto modesto, e si limita ad osservare gli osservatori dell'opera. Ho voluto provarci con un dittico, inventandomi qualche contrasto.
Un caro saluto a entrambi
In effetti è un dittico molto interessante ed in effetti produce riflessione in chi lo osserva con attenzione. Certamente una fotografia non è un appello politico, ma in chi l'osserva, se unisce l'apprezzamento estetico ad un moto d'animo di contrasto verso situazioni esecrabili, risulta (nel ciclo ... ideazione..realizzazione..veduta critica o motivata..) più completa di una sola osservazione estetica o tecnica. Le foto, a mio avviso, ci 'parlano' su molteplici piani; questa in modo particolare.
Per un attimo , appena aperta, ho avuto l'impressione che l'uomo fosse realmente di fronte alla scena su posizione sollevata. Molto interessante l'omaggio a questo grande fotografo di cui avevo visto qualcosa in passato. Un salutone
Si tratta di un personaggio, un artista, molto particolare. Tra le altre cose, nel '94, è stato arrestato a Manhattan perchè ha organizzato un set con una modella nuda davanti al Rockfeller Centre.
Questo passaggio inserito nella sua biografia, trovata in rete, può aiutarci nella lettura delle sue opere.
"I modelli da lui utilizzati sono dei volontari. Tunick ha spesso suscitato dibattiti e interrogativi per la natura della sua opera, che molti definiscono una semplice "manifestazione sociale", a sostegno della libertà di espressione. Dalle sue immagini scaturisce una tensione e una riflessione sui concetti di pubblico e privato, individuale e collettivo. L'esperimento visivo di Spencer Tunick compie un'azione livellatrice che permette di comprendere l'omogeneità umana, tramite una visione democratica del nudo, che, totalmente deprivato di umanità e sensualità , ci riporta all'oggetto-merce."
Richiama tragedie umane..
ma non basta l'osservazione del viaggiatore...
SEGNALATA.
@ Angelo: in effetti si può leggere in vari modi. Questa, al contrario della precedente, la sottotitolerei: "uomini che guardano gli uomini". L'autore dell'opera che ho fotografato è un attivista, e questa specifica immagine rientra in una grande serie di nudi collettivi che ha realizzato in giro per il mondo. Un'impresa non semplice e sicuramente originale. Il mio omaggio è molto modesto, e si limita ad osservare gli osservatori dell'opera. Ho voluto provarci con un dittico, inventandomi qualche contrasto.
Un caro saluto a entrambi
Questo passaggio inserito nella sua biografia, trovata in rete, può aiutarci nella lettura delle sue opere.
"I modelli da lui utilizzati sono dei volontari. Tunick ha spesso suscitato dibattiti e interrogativi per la natura della sua opera, che molti definiscono una semplice "manifestazione sociale", a sostegno della libertà di espressione. Dalle sue immagini scaturisce una tensione e una riflessione sui concetti di pubblico e privato, individuale e collettivo. L'esperimento visivo di Spencer Tunick compie un'azione livellatrice che permette di comprendere l'omogeneità umana, tramite una visione democratica del nudo, che, totalmente deprivato di umanità e sensualità , ci riporta all'oggetto-merce."
Un caro saluto