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L'oro bianco del sud
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E non è un'esagerazione, il sale era davvero considerato un bene prezioso, al pari di una valuta.
Infatti, il termine "salario" deriva dal latino (salarium), in quanto nell'antica Roma ai soldati veniva spesso corrisposta una razione di sale come integrazione della loro paga. Ciò ci racconta quanto questo elemento fosse considerato prezioso.
Tornando a tempi più recenti, il sale divenne genere di monopolio, venduto in modo controllato nelle tabaccherie italiane che esponevano l'insegna "Sale e Tabacchi".
A quel punto, era avvenuta una svolta: l'industrializzazione dei processi di estrazione, e la concorrenza del salgemma, inondarono i mercati di prodotto, anche di esportazione, e questo fece crollare i prezzi, garantendo una pressochè infinita disponibilità del prezioso minerale. Fu allora che le saline del sud, i cui tradizionali processi di estrazione manuale erano diventati obsoleti e poco competitivi, vennero progressivamente abbandonate.
Oggi si producono limitate quantità in alcune saline del trapanese. Parte di queste vengono vendute in sacchetti, come un souvenir, ai turisti di passaggio, il resto viene quasi completamente assorbito dal mercato del "Bio".
Dopo un lungo periodo di abbandono, alcuni vecchi mulini sono stati restaurati e trasformati in luoghi fruibili, dedicati alla divulgazione della loro storia e soprattutto alla ristorazione. In pratica, sono diventati un punto d'attrazione per il turismo.
La storia del sale mi ha sempre appassionato, perchè in famiglia è sempre stata argomento di discussione, oltre che un condimento a tavola ;) Mio padre, negli anni '50 del 900 era intestatario di una concessione per l'estrazione mineraria del salgemma nelle terre dell'agrigentino. E quindi, un pizzico di quel sale continua a scorrere anche nelle mie vene ;)
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Grazie a tutti gli amici per il passaggio. Buona serata e buon weekend
Grazie a tutti gli amici. Buon weekend
Complimenti per la Home, Angelo. :)
Ottima realizzazione!
Un saluto
e poi quelle nuvole, gran scenario