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Di questa immagine, mi piace iniziare a parlare dei difetti, se di difetti si può parlare, chi è perfetto lanci la prima pietra, non è mai facile esaminare un’immagine di urban street, questa proprio un’urban non è, ma ci si avvicina, perché è difficile stabilire se si tratta di un fotografia costruita, o colta al volo, cambiano i valori, cambiano i parametri, se colta la volo, lo spigolo della porta, che per sfortuna, coincide con la testa del bambino in corsa, quasi fosse una lama che si vuol conficcare nella testa, è un difettuccio di sfortuna, se è costruita, invece, prende un altro valore, perché l’autore non si è accorto in caso di preparazione e scatto, del difetto tecnico, rimane l’immagine, quella è quella, a prescindere se costruita o colta la volo, le mie considerazioni, sono a posteriori, lo spigolo rimane.
L’avvento del digitale, ci permette di correggere alcuni aspetti, piccoli ritocchi, che permettono di rafforzare o pulire un’immagine, in post avrei tolto le lampadine, non tutte, ne avrei lasciata una sola, per accentuare, da una parte la location, e dall’altra per pulire la fotografia da elementi che non danno nulla alla fotografia.
Finito, ma sono piccoli dettagli, e personali, condivisibili o meno, il bello della fotografia, è tutto e il contrario di tutto, oltretutto, in questo genere di immagine, quello che conta di più, è il messaggio, la storia che racconta, e questa da questo punto di vista, è una notevole fotografia, nella sua semplicità .
Questa immagine, racconta il più vecchio gioco del mondo, o uno dei più vecchi, senz’altro, Nascondino, così si chiama dalle mie parti, quello che colpisce, è la costruzione della fotografia, con la bimba a cuccure, sullo sfondo dell’immagine, e il bimbo, bellissimo, che corre a nascondersi, già , nascondersi, ma dove? Quello che aumenta il valore della fotografia, è la location, dove si va a nascondere questo bambino???
Corre verso un nascondiglio, che a vedere l’immagine, non si riesce neppure ad immaginare, uno spoglio garage, o appartamento in fase di costruzione, si forse un’appartamento, è bello vedere che i bambini riescono ad inventarsi un gioco, di solito fatto all’aria aperta, anche in una locazione, dove l’unico nascondiglio è una stanza accanto o qualche metro più in la’, forse se i bambini fossero gli unici abitanti del pianeta, andrebbe molto meglio anche il mondo, chissà .
Mi ha colpito molto, questo particolare, giocare a Nascondino in una locazione, che di nascondigli non ne ha, e il fotografo, ha costruito molto bene la fotografia, semplice, la semplicità paga sempre, dinamica, il mosso bellissimo e difficilissimo in W/B, del bambino, la staticità della bimba, che pur molto piccola, come massa all’interno del fotogramma, mi ha emozionato, la vedo così tenera, indifesa, messa nell’angolo a contare, mentre il maschiaccio, scappa, con tutta la sua irruenza, tutto molto bello.
Soprattutto, questa fotografia, conferma, che per fare una fotografia bella, piacevole, un’immagine che racconti qualcosa, che abbia un filo logico, un’inizio e una fine, non occorre andare in capo al mondo, le fotografie le abbiamo dietro casa, qualunque posto abitate, sono li’, aspettano solo di essere viste, e costruite, all’interno di quel rettangolino, che il nostro occhio vede dall’oculare della macchina fotografica.
Omar, hai fatto una bella fotografia, semplice, solare, con un velo di malinconia, quella casa da finire, non può non dare malinconia, compensata dalla corsa del bambino, molto solare, si vede che si sta divertendo, e la bambina, un velo di tristezza mi è apparso, guardandola, ma in fin dei conti sta facendo la sua parte, conta e poi, la voglio immaginare a correre anche lei, a cercare il suo amichetto di giochi, complimenti Omar, gran bella foto, senza quei nei, personalmente, avevi sforato la perfezione!
Riccardo Corsini
A.G. Elav 89
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Bravo viareggino è proprio uno scatto con i contro fiocchi!!!!!
:-o :-o
bellissima
ciao
intanto rispondo che no, non mi sono consumato l'indice, ma ho fatto una sola foto, questa.
e ciò perché in realtà io ero lì per fotografare l'immobile, ma le due piccole pesti, i figli della proprietaria, non avevano alcuna intenzione di togliersi dall'inquadratura..
ho aspettato che desistessero, ma niente da fare..
mentre pensavo di far di necessità virtù, mi si è presentata davanti questa scena, la migliore che potessi sperare e non me la sono fatta scappare.
ho avuto la fortuna di avere in mano la macchina in quel preciso momento e di riuscire ad ottenere esattamente lo scatto che volevo..
riccardo, come già scritto alcuni post fa, questa foto non è stata affatto costruita a tavolino. E' forse la mia fotografia a cui sono più affezionato proprio perché in una frazione di secondo sono riuscito a "vedere" la foto, impostare la macchina, scattare (un solo scatto) ed infine ottenere esattamente il risultato che volevo. per me, una grande soddisfazione.
per arrivare alle questioni che tu mi fai notare ti dico che se l'avessi pensata, ragionata e costruita, avrei prima di tutto socchiuso la porta.
e non solo per non farle "toccare" la testa del bambino, ma perché una porta socchiusa inquieta più di una porta aperta e di una porta chiusa (teoria Hitchcockiana, peraltro).
per quanto riguarda le lampadine, sinceramente non ci avevo mai pensato, ma adesso che me l'hai fatto notare, danno fastidio anche a me.
vedi, ho pensato, senza falsa modestia, che questo fosse uno di quelli scatti che possono permettersi qualche imprecisione tecnica, perché il messaggio è forte e prescinde dalla perfezione stilistica (che fra l'altro non mi appartiene minimamente!). come hai giustamente detto, le lampadine non aggiungono niente alla foto, salvo forse accentuare un po' il senso di precarietà del luogo, ma non credo neanche che siano di disturbo eccessivo, fino ad influire negativamente sulla fotografia.
proverò a clonarle e vediamo cosa succede..
grazie dell'attenzione e delle belle parole..
omar
complimenti per la meritata recensione
francesco
Sono passati poco più di due anni da quando ho scattato questa fotografia e forse oggi più di allora, io stesso mi rendo conto che il lato "oscuro" supera nettamente quello leggero e giocoso.
In questo tempo sono probabilmente migliorato un po' e non solo tecnicamente, ma quel brivido non l'ho più provato.