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autoritratto
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L'autoritratto è un genere fotografico che dà la possibilità all'autore di presentarsi al pubblico come meglio crede, di porsi pubblicamente, di venire allo scoperto e di dare un'idea della propria personalità .
In questo genere di scatti viene fuori l'anima vera del fotografo che ha modo di esprimersi anche con tratti psicologici oltre che fisici.
Non tutti però sfruttano al meglio questa occasione, l'occasione cioè di mostrare anche un po' di più del semplice viso, dello sguardo o del sorriso. Mostrare qualcosa della propria storia, delle passioni, del vissuto...
Per lo più le persone timide eseguono un ritratto accennato, senza dare molta importanza al contesto, magari a figura intera dove non si vede bene il viso... Quelli che si sentono sicuri fanno di sé una maschera, magari con dei primissimi piani ed atteggiamenti da attore-attrice consumato-a. I più creativi infilano nella composizione oggetti e ricreano situazioni particolari ed originali. I fotografi votati alla tecnica ed alla perfezione stilistica, giocano con la luce e con il bianco e nero, magari ricreando la grana della vecchia pellicola.
Pochi però riescono a raccontarsi in uno scatto.
Questo è il caso dell'amico (arch.) Franco Maffei, che nel suo autoritratto racconta a tutti noi un po' di se stesso.
Ricrea in una piacevole composizione un frammento della sua vita e si presenta ostentando una personalità decisa e sicura di sé.
Oltre ad aver tecnicamente eseguito una bella fotografia, giocando con la luce ed il BN, Franco ci regala uno spaccato della sua storia, ci fa vedere, ricreando una scena molto sintetica e piena di particolari, il suo percorso fotografico.
Nel cestino, quindi ormai in disuso e appartenenti al passato, le macchine analogiche ed i vecchi libri di tecnica fotografica (patrimonio acquisito da parte dell'autore) ed in mano una rivista che rimanda inequivocabilmente all'era del digitale, dell'unione del computer al mezzo fotografico; il passaggio dalla camera oscura alla camera chiara.
Ma qui va già notato un particolare, l'autore non tiene in mano la rivista né tanto meno la legge, la tiene appoggiata alla gamba distrattamente, come fosse non una cosa che si ritiene propria ed interessante, ma quasi una cosa da sopportare, da tenere, ma più mossi da necessità che per vera passione. Quasi a segnare un distacco, ce l'ho ma non la leggo...
La chiave di lettura della foto è la posa di Franco ed il suo sguardo oltre, forse fuori da una finestra, come a voler esprimere la voglia di uscire ed andare a far foto, piuttosto che stare lì a leggere riviste tecniche digitali. Comunque mostra una perplessità , un pensiero che la dice lunga sulle sue esperienze e preferenze, analogiche e digitali. Non guarda noi, assumendo l'atteggiamento di colui che vuol mostrarsi fissando negli occhi chi lo guarda, ma vuole segnalarci il suo stato d'animo. Non vuole che ci si soffermi sull'aspetto esteriore (che tra l'altro il nostro Franco ne ha ben donde - le signore confermeranno!-), ma vuole che ci si incammini nella lettura psicologica dello scatto che lui ha sapientemente realizzato per noi, per poterlo conoscere un po' di più. Per poter apprezzare, oltre alla simpatia e al fascino, anche un po' di bellezza interiore, poter apprezzare la sua profondità intellettuale.
Non facile l'autoritratto se non ci si vuole limitare a fare una foto da tessera o alla sola rappresentazione esteriore, che se pur bella tecnicamente e fisicamente, il più delle volte risulta fredda ed inespressiva.
Franco in questo suo bellissimo autoritratto, sia come tecnica che come emozione, realizza una Fotografia degna dei massimi livelli espressivi.
Alberto Gianfranco Baccelli
(bagdesign)
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rag.margheritablasi :-)
A parte questa digressione popolar televisiva, mi piace questo autoritratto. :-D
Vania ....non scherziamo per favore ! sono assai meglio del dott. House;
ciao, franco
PS se le due Ashai pentax che hai buttato nel cestino non ti servono proprio, vengo a prenderle :-)
doc. paolacongia
:-)
Mi sembra una foto emblematica: l'analogico messo in "disparte" e il digitale non ancora accettato, l'espressione del volto mi trasmette questa sensazione. la mano che regge la rivista, ben in luce, credo sia l'elemento primario dell'immagine che si lega strettamente all'espressione del volto e ritorna un senso di sospensione e di incertezza, Quale sara' la scelta? Analogico non ancora estromesso completamente o il digitale ancora non del tutto convincente?
Heheheh, difficile, difficile.
Complimenti gran bella immagine.
Ciao.
enrico (ventrix)
grazie per la visita ed il commento anche a paola......ma le pentax erano nel cestino per esigenze di scena e per ora me le tengo ben strette
vel.ubaldolorenzodati
Ripesca le Pentax, macchine a me molto care con le quali ho iniziato a fotografare e che mi hanno dato soddisfazioni enormi.........
Ricordo la straordinaria qualità degli obiettivi della serie "Star".........
Devo dirti in tutta sincerità che l'espressione pensierosa con la quale ti sei ritratto mi piace molto, un po meno la costruzione dell'immagine nonostante il (...) :-D
grazie anche a giulia per l'attenzione
complimenti anche a Bag per la recensione
Paola
Complimenti a te per la grande foto ed a lui per la recensione.
Saro
Ciao Franco :)))
ps: l'orologio a destra è un bijoux.
,,, " Franco in questo suo bellissimo autoritratto, sia come tecnica che come emozione, realizza una Fotografia degna dei massimi livelli espressivi." , ma in questo autoritratto di Jaen Sorel de noaltri è rappresentata la vera anima di franco ?
saluti e baci atutti,