I fiori di Orciano
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Sempre sul ciglio della strada per S.Luce (protettrice dei fotoamatori)
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Riprendo le parole di Giacomo Saviozzi, “Non è la mia passione, i fiori e i paesaggi, ma cavolo questa si lascia guardare e ciò è segno buono!â€
Ed è vero, è un’immagine che si lascia gradevolmente guardare, e diciamo che quando una fotografia piace ad un’utente che ama altri generi di fotografia, segno che è stato fatto qualcosa di buono!
Qualcuno potrebbe dire, allora perché metterla nelle foto mancate?
Perché questa immagine si ferma allo stadio di immagine gradevole, immagine che si lascia guardare, ma con pochi accorgimenti, poteva diventare una fotografia più forte, più interessante!
Premetto, che prendo a campione fotografie che mi permettano di evidenziare particolari che potevano potenzialmente far cambiare un’immagine già buona, e so bene che questa fotografia di Daniele è stata fatta durante un fotoraduno, e non è certo il miglior momento per fare fotografie artistiche, lo premetto, perché uno dei particolari applicabili a questa immagine, non è possibile applicarlo in un fotoraduno, in contrapposizione a questa tesi, ricordo che poi in fin dei conti, conta quello che postiamo, e non come e quando l’abbiamo fatta e le difficoltà che abbiamo dovuto superare!
Il particolare non applicabile in un fotoraduno, è la scelta della luce, si prende quella che c’è, e di solito i fotoraduni cominciano ad orari, in cui i paesaggisti smontano i cavalletti, e lo si può vedere bene proprio sui fiori, la luce è forte, dura, stride con la delicatezza dei fiori, questa è una luce come minimo di tarda mattinata, vedo l’ ombra dell’albero, che comincia ad allungarsi, conoscendo il posto, tarda mattina, o le 16/17 del pomeriggio, non è il massimo dell’orario per i paesaggi, a volte si ha la fortuna di avere buona luce anche in orari di solito ostici alla fotografia, ma non è facile!
Pregio di questa immagine è la freschezza, e soprattutto l’idea, non da meno la scelta di sfuocare il campo dietro, a fare da quinta rurale perfetta!
Non perfetta è la posizione dell’albero, albero andava messo di più in evidenza, provando a fare più scatti a diverse chiusure del diaframma, e poi scegliere in post il miglior compromesso tra sfuocato e visibilità , infatti lo sfuocato è belloccio, mentre l’albero lo si intravede appena, l’ombra lo salva, facendo capire che è qualcosa di verticale, se no poteva essere scambiata per una macchia del prato oppure di un’ombra di una nuvola, ma più che questo andava posizionato a lato dell’immagine, nella posizione aura, questo per costruire bene la fotografia dal lato compositivo, l’albero in posizione centrale la appesantisce, la rende tropo statica, l’albero nella sua posizione canonica l’avrebbe senz’altro resa più snella, ed ancor più godibile di quello che lo è già !
Questa buona immagine, con pochi particolari, aumentava di phatos, e si snelliva, lasciando inalterata l’idea brillante, di aver costruito un’immagine facendo ruotare le rotelle nel cervello, e non tirata la’ come viene viene, un consiglio, quando siete davanti a situazioni immobili, statiche, ed avete tempo, girate intorno alla vostra preda, fate più scatti a diverse aperture, diverse composizioni, uno scatto in più non guasta, ed a volte a casa riguardando i vari scatti ci si rende conto quale di questi è meglio bilanciato, meglio composto, più originale, più godibile!
Riccardo Corsini
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Un commento del Saviozzi su un paesaggio mi onora :oops: :oops:
Marco
complimenti è proprio bella ...
Paola
:-o :-o :-o
Complimenti Daniele.
Mimmo