a tu per tu 
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falco pescatore. Finlandia 2008.
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La prima fotografia di Luigi Piccirillo che ebbi modo di vedere (anni fa, quando io iniziavo appena a postare su internet) ricordo che non apparteneve al genere naturalistico. Era invece un ritratto, per la precisione di una ragazza sotto un ombrello multicolore. Ne rimasi affascinato, per l'originalità del taglio, per la naturalezza dell'espressione, per la luce che esaltava i colori
ed il viso del soggetto.
Questa reminiscenza iniziale mi fa subito pensare che Luigi non è solo un bravissimo fotografo naturalista. E' invece un bravissimo fotografo completo. Che, per scelta personale, ha preferito ad un certo punto rinunciare agli altri generi per concentrarsi al massimo sulla fotografia che ha come soggetti principali la natura e gli animali. Premetto che in termini pratici sono completamente estraneo al genere naturalistico. Magari perchè soffro esageratamente il freddo. Oppure perchè, se dovessi portarmi appresso ogni volta le attrezzature appropriate, con quei teleobiettivi che sembrano bazooka, sarei presto tentato di passare ad altro tipo di hobby molto meno impegnativo e faticoso. Eppure, ogni qual volta vedo una foto come questa, ho un sobbalzo di emozione. Tanta è la bellezza di quel che mostra e di come la mostra.
E' ovvio che definire "naturalistiche" le fotografie di Luigi sarebbe molto riduttivo.Basta un'occhiata al suo portfolio per averne piena conferma. Ci sono uno stile, un percorso tecnico ed espressivo personalissimi. Uno stile ed un percorso che, foto dopo foto, divengono "poetica". Perchè Luigi, attraverso le immagini della natura, cerca il senso stesso della vita, e lo fa catturando magistralmente gli attimi più emblematici, più significativi di ogni scena e soggetto inquadrati dal suo obiettivo. Ma soffermiamoci su questo scatto. Cominciando dal titolo, "a tu per tu". Un titolo che in altre epoche o in altri contesti avrebbe potuto indurre a ben deversa interpretazione. Per esempio un arco ed una freccia pronta a scoccare. Oppure un fucile ed una cartuccia pronta a sparare.
Qui, grazie al cielo, nulla di tutto ciò. Solo un fotografo "armato" di una fotocamera e di un teleobiettivo del tutto inoffensivi. Munito di un profondo rispetto per la natura e per le creature che la popolano. Animato da una grande passione, fotografica e naturalistica insieme. E, dall'altra parte, un falco in volo, presumibilmente radente un fiume od uno specchio d'acqua, come suggeriscono gli spruzzi che lo contornano ed il chiarore azzurro-grigio in basso. Sicuramente alle prese con il suo istinto di caccia, con le sue necessità di cibo e nutrimento. Tra di loro, solo lo scambio di uno sguardo. Quello del fotografo, concentrato, preciso, che in una frazione di secondo riesce a catturare un attimo irripetibile e straordinario. E quello del falco, astioso, fulminante, minaccioso. Persino il becco, a guardarlo attentamente, sembra caratterizzare al pari degli occhi una espressione carica di aggressività bellicosa. E poi la direzione del volo... che pare puntare direttamente sul fotografo, evidentemente visto come un intruso nel suo territorio di caccia, come una minaccia alla sua stessa sopravvienza. La scelta compositiva di riempire quasi tutto il fotogramma con il soggetto ripreso e di sfuocare sfondo e contorno, contribuisce a rendere l'immagine diretta ed essenziale al fine del messaggio cercato. Gli spruzzi luminosi e trasparenti sollevati dal rapace in volo garantiscono il senso di dinamismo all'interno dell'immagine.
Credo che ci voglia anche una certa dose di coraggio per cercare e realizzare scatti così, oltre che lunghi spostamenti ed appostamenti spesso in condizioni ambientali tutt'altro che agevoli, i
fotografi naturalisti lo sanno bene. Ma se alla fine i risultati sono questi, immagino altresì di quanto si sentiranno giustamente ripagati, in termini di soddisfazione personale, per la fatica ed i disagi affrontati. Spero mi vorrà perdonare l'autore (insieme agli altri fotografi naturalisti) se su alcuni punti sono stato impreciso, approssimativo (per esempio parlando di attrezzature), o troppo fantasioso (magari relativamente al contesto ed alla situazione). Come ho detto sopra, non ho esperienze dirette e personali in questo genere di fotografia, procedo dunque più per sentito dire o per tentennante intuito personale. Di una cosa però sono certo: davanti a foto come questa provo l'emozione che si può provare soltanto davanti allo splendore del vero.
Complimenti sinceri come sempre Luigi.
Marco Furio Perini
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(
complimenti Luigi!
Nitidezza dinamicita pdc e composizione ne fanno una bellissima immgine nature.
Felicissimo di segnalarla.
Mimmo
Ciao,
Silvio
Ciao
Stefano
Ciao. :-D
Nico
uno scatto puo' puo' muovere molte emozioni....grazie a tutti e due