Questo è uno dei segreti più segreti che io segretamente
abbia mai custodito cara Giulia ;-))
Sebbene prezioso,
se vieni a casa mia non si sa mai che io non decida di rivelartelo
...se non va a finire che io non lo racconti prima a tutti quanti sotto questa foto.
Ancora non ho deciso, ci dovrò pensare in questi giorni.
Esatto Alessio, uso della luce e fondo nero sono tutto in questo lavoro,
a cui ho dedicato moltissimo tempo ed in cui credo molto.
Volevo fare meglio dei libri e quindi mi sono impegnato parecchio cara Ivana.
Le tue parole mi dicono che ci sono dunque riuscito.
Giocattolo?
Grazie a voi tre del graditissimo vostro passaggio ed
un caro saluto da saro!
Bel lavoro Saro. Vedo che alterni la 350d con la 550d. C'è un motivo particolare o le porti entrambe con ottiche diverse? Solo una curiosità .
Bello scatto. Ciao.
Quasi inghiottito dal nero l'epico inganno!... splendida la luce che lo illumina avvolgendolo di quel misterioso fascino che ben si addice alla nomea del soggetto. Luce dosata con grande maestria. Lavoro molto minuzioso il tuo. Lavoro che ho studiato nei minimi dettagli alla ricerca del suo segreto ma... niente!... e... da te non potevamo aspettarci di meno! bellissima rappresentazione... grande Saro!!
Scatto altamente professionale, un gioco di luci e di ombre che suscita emozioni, per chiunque ami la fotografia e l'arte che qui ha scelto di condividere con lei. Ciao
saro mi hai consigliato delle cose e vorrei seguirti ma qui c'è poco da fare, complimenti rimango estasiato da queste luci nitidezza e composizione. grazie che ci regali certe immagini da cui attingere professionalità .
Oggi definito Bronze Horse Temple Toy,
letteralmente Cavallo di Bronzo Giocattolo da Tempio.
al contrario che nell'antica Grecia,
in Oriente giocattolo invece non era.
L'"epico inganno", presente pure nel Tibet Buddista,
con diversa interpretazione,
è un oggetto che noi abbiamo in casa.
Proveniente da un viaggio fatto in India e
"di casa" su una mensola nel nostro soggiorno,
poche sere fa ho deciso di fotografarlo.
Anticamente questi "giocattoli",
spesso raffiguranti una divinità a cavallo,
venivano regalati ai templi da parte delle famiglie benestanti,
quale forma di dono votivo,
al fine di ricevere in cambio favori, appunto dalla divinità .
Fusioni molto costose,
fin dai tempi più lontani,
reali, nobili e ricchi commercianti,
gli unici a poterseli permettere,
credevano che i cavalli avrebbero permesso alle forze superiori
di correre rapidamente in loro soccorso nel caso di grave necessità ,
onde salvarli da qualsiasi pericolo,
compresa la morte.
Solitamente, come in questo caso
(lo conferma il copricapo),
il cavaliere rappresentava Khandoba, un divinità Hindu.
Il nome "Khandoba" deriva dalla parola "khadga", che significa spada,
l'arma usata dal dio per uccidere i demoni ...e salvare l'offerente ;-))
Mi ha davvero molto gratificato leggere i vostri tanto positivi commenti.
Come ho già detto, mi sono speso molto per ottenere questo risultato e
tante lusinghiere parole sono il più grande dei compensi,
...più che la protezione di Khandoba!
Carlo: Alterno le due macchine proprio per il motivo che tu ha intuito.
Sulla 359d è montato in perenne il 10-22 e sulla 550d il 24-105.
Su una seconda 350d un 70-200, ma lo uso solo quando faccio un viaggio importante,
per via della mia necessità di risparmiare peso, causa i "dolorini".
Ringrazio ciascuno di voi e vi invio un caro saluto.
saro
p.s.
A titolo di curiosità , la versione "mensola-diurna" è presente
Avete ragione entrambi Rosita ed Angy,
E' la luce che fa la differenza.
Senza una particolare cura di essa,
questa foto non avrebbe motivo di esistere e
lo si vede dalla differenza tra giorno e notte
che si può vedere nel Forum,
cliccando sul link in Rosso sopra.
Grazie ad entrambi ed al mio caro amico Orazio delle vostre graditissime visite.
Caspita Saro, ho visto le due foto che hai inserito e sono rimasta a bocca aperta! Hai reso un velo di fascino, mistero e poesia ad un oggetto importante, senza dubbio, ma esteticamente un po' usurato e non molto attraente... Questa è una lezione di fotografia! Ciao! Giovanna
Realizzazione perfetta: degna dei migliori libri di storia dell'arte. Lo sfondo nero e la luce, gestita ottimamente, come hanno già detto tutti, fanno la differenza. Ma cos'altro poso scriverti? Che sei super bravo, ma tanto lo sai già . Un caro saluto, Valeria.
Un caro saluto Alessio
abbia mai custodito cara Giulia ;-))
Sebbene prezioso,
se vieni a casa mia non si sa mai che io non decida di rivelartelo
...se non va a finire che io non lo racconti prima a tutti quanti sotto questa foto.
Ancora non ho deciso, ci dovrò pensare in questi giorni.
Esatto Alessio, uso della luce e fondo nero sono tutto in questo lavoro,
a cui ho dedicato moltissimo tempo ed in cui credo molto.
Volevo fare meglio dei libri e quindi mi sono impegnato parecchio cara Ivana.
Le tue parole mi dicono che ci sono dunque riuscito.
Giocattolo?
Grazie a voi tre del graditissimo vostro passaggio ed
un caro saluto da saro!
Bello scatto. Ciao.
magnetica luce!
compliments my friend,
miriam
copio icollo Miriam e Marco Furio.
un abbraccione
marco
Oggi definito Bronze Horse Temple Toy,
letteralmente Cavallo di Bronzo Giocattolo da Tempio.
al contrario che nell'antica Grecia,
in Oriente giocattolo invece non era.
L'"epico inganno", presente pure nel Tibet Buddista,
con diversa interpretazione,
è un oggetto che noi abbiamo in casa.
Proveniente da un viaggio fatto in India e
"di casa" su una mensola nel nostro soggiorno,
poche sere fa ho deciso di fotografarlo.
Anticamente questi "giocattoli",
spesso raffiguranti una divinità a cavallo,
venivano regalati ai templi da parte delle famiglie benestanti,
quale forma di dono votivo,
al fine di ricevere in cambio favori, appunto dalla divinità .
Fusioni molto costose,
fin dai tempi più lontani,
reali, nobili e ricchi commercianti,
gli unici a poterseli permettere,
credevano che i cavalli avrebbero permesso alle forze superiori
di correre rapidamente in loro soccorso nel caso di grave necessità ,
onde salvarli da qualsiasi pericolo,
compresa la morte.
.....
.....
Solitamente, come in questo caso
(lo conferma il copricapo),
il cavaliere rappresentava Khandoba, un divinità Hindu.
Il nome "Khandoba" deriva dalla parola "khadga", che significa spada,
l'arma usata dal dio per uccidere i demoni ...e salvare l'offerente ;-))
Mi ha davvero molto gratificato leggere i vostri tanto positivi commenti.
Come ho già detto, mi sono speso molto per ottenere questo risultato e
tante lusinghiere parole sono il più grande dei compensi,
...più che la protezione di Khandoba!
Carlo: Alterno le due macchine proprio per il motivo che tu ha intuito.
Sulla 359d è montato in perenne il 10-22 e sulla 550d il 24-105.
Su una seconda 350d un 70-200, ma lo uso solo quando faccio un viaggio importante,
per via della mia necessità di risparmiare peso, causa i "dolorini".
Ringrazio ciascuno di voi e vi invio un caro saluto.
saro
p.s.
A titolo di curiosità , la versione "mensola-diurna" è presente
CLICCANDO QUI
NEL FORUM su
Io la vedrei così
.
E' la luce che fa la differenza.
Senza una particolare cura di essa,
questa foto non avrebbe motivo di esistere e
lo si vede dalla differenza tra giorno e notte
che si può vedere nel Forum,
cliccando sul link in Rosso sopra.
Grazie ad entrambi ed al mio caro amico Orazio delle vostre graditissime visite.
un saluto,
saro
in effetti Giovanna l'oggetto di per sé
risente dell'usura del tempo e la "notte" lo ha valorizzato.
E chi lo sa Valeria che magari qualche studioso indiano
non lo trovi in rete e lo metta in un libro d'arte.
Non mi dispiacerÃ
...dopo tutto,
non è pur vero che l'arte è l'unica cosa che puo garantirci l'immortalità ?
Un grande grazie ragazze ed un saluto,
saro