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Cum grano salis...
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Spesso sento - ancora! - affermare da pseudo-appassionati di arti visive che la fotografia analogica sarebbe solo un retaggio del passato per vecchi ed inconsolabili nostalgici che non si arrendono dinanzi al fiume in piena delle moderne tecnologie digitali... Ed io: "sì, sì, certo..." (^_^)
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La foto postata adesso ne è un esempio: si tratta di uno scatto eseguito con la stupenda Kodak Portra 400 digitalizzato attraverso la mia Nikon Z5 e poi semplicemente convertito da negativo a positivo direttamente col software di Nikon (Studio NX). NESSUNA POST, se si eccettua la "gommina" di Photoshop per rimuovere qualche inevitabile granello di polvere o peletto (perchè, quantunque utilizzi guanti di lattice e la classica pompetta, qualcosina resta sempre). Le bellissime sfumature di verde che si susseguono dal primo piano verso i piani posteriori cremosamente sfuocati sono un esempio della pregevolezza di quest'emulsione che, a mio avviso, è tra le migliori presenti oggi in commercio. La sua generosa latitudine di posa evita poi contrasti troppo marcati garantendo dunque un delicato equilibrio generale tra luci ed ombre, oltre che cromatico. Molto simile alla Portra 400 (per caratteristiche complessive) è la CineStill 400D, che però sono riuscito a procurarmi solo on-line (perchè a Palermo già è tanta roba che ti vendono la Portra!). Se vi ho tediato, chiedo scusa (^_^)
Io mi inserisco esattamente nel mezzo, in una posizione equidistante tra le due parti, riuscendo ad apprezzare le perogative di entrambi i sistemi. Ma, ad analizzare bene la questione, in uno dei due piatti della bilancia pesa inevitabilmente la nostalgia dei bei tempi andati e per quel mondo della "chimica" che ormai sembra appartenere al passato. E qui, non prendo posizione. Invece trovo ottima la tua foto e splendido il risultato ottenuto digitalizzandola.
@Paolo: sono d'accordo in fondo con te e con Ivana. Ma io me lo domando perché sono (anche!) un "curioso" dell'animo umano. Non mi interessa in sostanza sapere se il fotografo vincitore del Nikon Photo Contest o del Sony Awards ha potuto contate sull'appoggio di macchine, sensori ed obiettivi una ventina d'anni fa inimmaginabili. Ma vorrei tanto conoscere invece quali erano i pensieri, le emozioni, le sensazioni di Ansel Adams quando con la sua grande formato si posizionava insieme al pesante treppiedi sul tetto (appositamente adattato con una pedana) della sua auto per restituirci quelle splendide visioni dello Yosemite National Park che lo hanno reso celebre come vera e proprio icona della fotografia paesaggistica (^_^)