Home > Natura 2
Clicca per l'immagine full size
Cum grano salis...
Spesso sento - ancora! - affermare da pseudo-appassionati di arti visive che la fotografia analogica sarebbe solo un retaggio del passato per vecchi ed inconsolabili nostalgici che non si arrendono dinanzi al fiume in piena delle moderne tecnologie digitali... Ed io: "sì, sì, certo..." (^_^)
DSC_3969_mm2.jpg Space_Oddity_1.jpg SER_2610.jpg 28274A29-7F65-45DB-9E56-8C2FB85746D8.jpeg P1960478adef_.jpg
Informazioni File
Nome file:SER_2610.jpg
Nome Album:Sergio Fallucca / Natura 2
AUTORIZZI EVENTUALE RECENSIONE (SI/NO):SI
Luogo dello scatto::Sicilia | Nubia (TP)
Dimensione file:490 KB
Aggiunto il:Apr 29, 2024
Dimensioni:1100 x 733 pixels
Visto:26 volte
URL:https://www.micromosso.com/galleria/displayimage.php?pos=-173232
Preferiti:Aggiungi ai preferiti
Sergio Fallucca  Send PM [Apr 29, 2024 at 03:45 PM]

About a parte, finalmente Amazon mi ha spedito un kit della JJC che permette di gestire lo scanning diretto dei negativi in casa utilizzando la propria DSLR o mirrorless. E' composto da una guida portapellicola a slitta, una guida per le dia (sempre a slitta), un visore-retroproiettore con illuminazione dimmerabile (neutral light) ed un cavetto di alimentazione USB (come alimentatore si può utilizzare direttamente quello dello smartphone oppure un powerbank). Una "cineseria" di pochi euro, ma funziona egregiamente con qualche piccolo accorgimento in fase di ripresa. Soprattutto: a) elimina il problema di dover stare costantemente attenti alla planarità delle strisce dei negativi; b) diventa molto più semplice maneggiare la striscia quando è inserita nella guida; c) grazie alla luce naturale/neutra retroproiettata, non devo più combattere con il fastidio delle dominanti generate da fonti di luce non perfettamente calibrate.
La foto postata adesso ne è un esempio: si tratta di uno scatto eseguito con la stupenda Kodak Portra 400 digitalizzato attraverso la mia Nikon Z5 e poi semplicemente convertito da negativo a positivo direttamente col software di Nikon (Studio NX). NESSUNA POST, se si eccettua la "gommina" di Photoshop per rimuovere qualche inevitabile granello di polvere o peletto (perchè, quantunque utilizzi guanti di lattice e la classica pompetta, qualcosina resta sempre). Le bellissime sfumature di verde che si susseguono dal primo piano verso i piani posteriori cremosamente sfuocati sono un esempio della pregevolezza di quest'emulsione che, a mio avviso, è tra le migliori presenti oggi in commercio. La sua generosa latitudine di posa evita poi contrasti troppo marcati garantendo dunque un delicato equilibrio generale tra luci ed ombre, oltre che cromatico. Molto simile alla Portra 400 (per caratteristiche complessive) è la CineStill 400D, che però sono riuscito a procurarmi solo on-line (perchè a Palermo già è tanta roba che ti vendono la Portra!). Se vi ho tediato, chiedo scusa (^_^)

ivana triossi  Send PM [Apr 29, 2024 at 09:59 PM]

sono profana per sempre, mi fido di ciò che dici ma il mio metro è molto elementare, non riconosco uno scatto analogico da uno digitale poichè il mio è un fotografare compulsivo di ciò che mi piace nel fotogramma, niente di più, non da meno ho amato la fotografia stenopeica e tutto il lavoro e la socialità che necessita per divertimento e risulìtato; grazie per avermi fatto notare poeticamente i verdi di questo grano:)

angelo trapani  Send PM [Apr 29, 2024 at 11:53 PM]

Avvenne la stessa cosa quando nacque il CD, e il digitale entrò quasi a gamba tesa nel mondo della musica, che poi divenne liquida. Così come per la musica, anche per la fotografia non sono mai mancati i sostenitori sfegatati di entrambi i sistemi. E mai mancheranno.
Io mi inserisco esattamente nel mezzo, in una posizione equidistante tra le due parti, riuscendo ad apprezzare le perogative di entrambi i sistemi. Ma, ad analizzare bene la questione, in uno dei due piatti della bilancia pesa inevitabilmente la nostalgia dei bei tempi andati e per quel mondo della "chimica" che ormai sembra appartenere al passato. E qui, non prendo posizione. Invece trovo ottima la tua foto e splendido il risultato ottenuto digitalizzandola.

Sergio Fallucca  Send PM [Apr 30, 2024 at 06:30 AM]

Grazie @Ivana ed @Angelo. La fotografia è cultura, ma è anche (e per certi versi anche di più) sentimento. E in entrambe i vostri interventi ritrovo queste due componenti simbiotiche che "da sole" sono la base pressoché imprescindibile di ogni forma d'arte espressiva 🙏🏻🙏🏻☺️

Angelo Luppi  Send PM [Apr 30, 2024 at 10:14 AM]

Cultura, sentimento e storia (del pensiero estetico e tecnologico)... Nelle produzioni attuali restano inevitabilmente incluse le più valide tracce del passato, comunque a suo tempo elaborate o pensiamo che sia davvero sensato mettere a confronto 'competitivo' Versailles e i grattacieli di New York per escludere gi uni o gli altri. Inoltre intervengono anche i supporti su cui si collocano le immagini: i monitor (e gli schermi televisivi attuali-basta frequentare un Centro Commerciale) puntano a far colpo con definizione ad alto contrasto (e creano un gusto estetico generalizzato), la carta da stampa di un tempo era ben più delicata nella resa (e molto meno diffusa). Ovviamente i gusti personali possono essere diversi, ma renderli 'assoluti' e 'definitivi' nel tempo storico (breve) mi sembra poco sostenibile, a maggior ragione se questi gusti sono abbondantemente indotti da pressioni conformistiche esterne.

Paolo Olivari  Send PM [Apr 30, 2024 at 11:55 AM]

L'esempio dell' ingresso del CD citato da Angelo ( Trapani ) e' per me molto calzante . Si apprezzava la compattezza e il suono puro e privo di fruscii che adesso le giovani generazioni ricercano di nuovo nel suono " Ruvido" e piu' " Vero " dei vinili tornati in produzione. In campo fotografico il passaggio al digitale ha avuto una transizione sperimentale piu' lunga prima di raggiungere risultati pari , per qualita, all' analogico per poi superarli tecnicamente. Ma sono d'accordo con Ivana e penso che quando si guarda un'immagine o una serie o un progetto , tutto viene in mente meno che domandarsi , in prima fase quale sia stata la tecnica di realizzazione. Credo che le priorita' siano ben altre . Succedera' cosi anche con l' AI , ora aborrita da molfi ma che in futuro entrera' ,con le adeguate modalita' creative , anche nel mondo dell' arte figurativa . ( Mia personalissima opinione ). Un saluto a tutti

Paolo Olivari  Send PM [Apr 30, 2024 at 11:55 AM]

L'esempio dell' ingresso del CD citato da Angelo ( Trapani ) e' per me molto calzante . Si apprezzava la compattezza e il suono puro e privo di fruscii che adesso le giovani generazioni ricercano di nuovo nel suono " Ruvido" e piu' " Vero " dei vinili tornati in produzione. In campo fotografico il passaggio al digitale ha avuto una transizione sperimentale piu' lunga prima di raggiungere risultati pari , per qualita, all' analogico per poi superarli tecnicamente. Ma sono d'accordo con Ivana e penso che quando si guarda un'immagine o una serie o un progetto , tutto viene in mente meno che domandarsi , in prima fase quale sia stata la tecnica di realizzazione. Credo che le priorita' siano ben altre . Succedera' cosi anche con l' AI , ora aborrita da molfi ma che in futuro entrera' ,con le adeguate modalita' creative , anche nel mondo dell' arte figurativa . ( Mia personalissima opinione ). Un saluto a tutti

Sergio Fallucca  Send PM [Apr 30, 2024 at 05:46 PM]

@Angelo Luppi: un punto di vista assai bene articolato e, per me molto, molto interessante. Soprattutto nello sviluppo della dicotomia spazio-tempo e dell'opportunità (ma anche talvolta delle necessità, quando dettate dall'esigenza di studio/approfondimento culturale), di mettere in parallelo epoche - e, dunque - strumenti, pensieri, tecniche che di fatto poi sono gli elementi fondanti di un'arte visiva relativamente giovane come la fotografia. Grazie per il tuo contributo (^_^).

@Paolo: sono d'accordo in fondo con te e con Ivana. Ma io me lo domando perché sono (anche!) un "curioso" dell'animo umano. Non mi interessa in sostanza sapere se il fotografo vincitore del Nikon Photo Contest o del Sony Awards ha potuto contate sull'appoggio di macchine, sensori ed obiettivi una ventina d'anni fa inimmaginabili. Ma vorrei tanto conoscere invece quali erano i pensieri, le emozioni, le sensazioni di Ansel Adams quando con la sua grande formato si posizionava insieme al pesante treppiedi sul tetto (appositamente adattato con una pedana) della sua auto per restituirci quelle splendide visioni dello Yosemite National Park che lo hanno reso celebre come vera e proprio icona della fotografia paesaggistica (^_^)




 

   
© 2006-2022 MICROMOSSO.COM
Tutte le immagini e i testi pubblicati su questo sito appartengono ai rispettivi autori, che si assumono la responsabilità dei contenuti.
E' vietata la riproduzione anche parziale dei contenuti di questo spazio, senza autorizzazione diretta degli autori.