I sensori, come le pellicole, hanno una latitudine di posa, per cui occorre, in fase di esposizione, decidere se privilegiare il soggetto più illuminato o quello più in ombra. L' ideale, irraggiungibile alla stato attuale della tecnica, sarebbe avere la giusta espozizione per tutto. Questo per dire che la tua immagine cade sul cielo bianco, poco estetico perché falsamente bianco, frutto della sovraesposizione, necessaria per rendere al meglio l' edificio. L' occhio umano vede sempre le linee degli edifici dritte da qualunque punto si guardino, avendo posizionato, dietro, un elaboratore potente che "aggiusta" la visione sulla base di informazioni complesse e articolate. Il sensore non ha un elaboratore tento efficace e registra le linee cadenti. Che sono sgradite all' occhio ma facilmente rimediabili. Questo per dirti che un po' di attenzione alla tecnica permette di usare un linguagio fotografico che può emozionare, se vogliamo, meglio e con più proprietà di linguaggio.

Ancora un grazie, Ubaldo, per l'attenzione ..
in effetti hai ragione per la sovraesposizione del cielo,dovuta ad un marcato trattamento in post per evidenziare le linee dell'edificio .. avrei potuto, (solo dopo la tua analisi me ne accorgo), curare meglio la composizione facendo in modo che le linee geometriche risultassero più precise, scegliendo un'angolo di ripresa più consono..