A me fa pena principalmente chi non si preoccupa affatto di promuovere la piena tutela dei diritti di questi lavoratori i quali rendono ed hanno reso (speciamente durante i periodi più duri della pandemia) un servizio che ha permesso a tanti il soddisfacimento di esigenze diversissime, dai bisogni primari a quelli più "frivoli". Ma in l'Italia la classe politica (destra, sinistra, centro) sa molto bene come spostare l'attenzione dell'opinione pubblica verso tematiche di scarso o nessun interesse, come far finta di non vedere, di non sentire.... e così la platea degli "invisibili" o dei "quasi invisibili" aumenta ogni giorno.... Bello scatto, ottimo tributo alla professione e alla dedizione di questi lavoratori ;-)

concordo con Sergio ,in tutto bella foto !

Anche questo un tema per il quale non si ha mai avuto la volontà politica di affrontare fino in fondo. La questione giuridica è nata con i vecchi Pony Express ed è ancora un capitolo aperto da allora, malgrado i Pony Express non esistano più. Anzi, la soluzione era stata trovata: non assumerli ma fargli aprire la partita IVA. Questo la dice lunga e dice tutto sulla voglia di regolarizzare questa tipologia di rapporto di lavoro. Qui da me un 50enne che lavorava per Glovo è stato il primo, forse l'unico rider in Italia ad essere stato assunto con contratto di lavoro subordinato, ma solo per via giudiziale. Ricordo la sentenza di qualche anno fa, che fece molto discutere. Anche qui, il solito velo pietoso. Gran bella foto, ottimo documento il tuo. ▶ Qui l'articolo su Fanpage

A prescindere dalle considerazioni di natura etico-sociale (tutte giustissime e puntuali quelle appena espresse da Sergio ed Angelo), la trovo ottimamente realizzata, perfetto il mosso della bici con il suo conducente che si staglia sull'immobilità secolare dell'edificio nitidissimo sullo sfondo.

Splendido il mosso, la velocita', colori, luce e contrasti.
Mi soffermo qui, gli amici hanno parlato della problematica del lavoro... ;)