...ma come?...ci dai già la soluzione?!
Mi si è illuminata la sala, caro Saro. La tengo in penombra per vedere meglio sul mio scacioacerantico...
Questa la vedo bene.
Ciao! gigi
Riconosciuto lo stile inconfondibile di Saro, non c'era bisogno della firma. Composizione molto bella, direi anche molto efficace. L'osservatore ha subito la sensazione che quelle teste sono delle statue sopra, teste mozzate dall'inesorabile usura del tempo; la luce del tramonto dona corposità alla materia, crea un'ottima sensazione tridimensionale. Non era facile rendere un tutto a fuoco con uno stacco del genere (teste in primo piano e sfondo con statue). Il merito è della bravura dell’autore che ha sfruttato le ombre e un punto di ripresa che ha tenuto le teste separate dalle statue. Ottimo l’utilizzo del polarizzatore (penso che l’hai utilizzato) per tenere quei bei colori e quel cielo così azzurro. Potrei continuare a descrivere i pregi di questo scatto, ma penso che la foto lo faccia da sola. Una cosa non mi piace tanto, ma non ci potevi fare nulla, quell’ombra a sx. Complimenti vivissimi e sinceri, Giovanni.
PS
Metti nelle tue opere una piccola imperfezione, l'osservatore te ne sarà grato per l'eternità .
l'attesa della luce giusta e l'impeccabile punto di ripresa creano una bellissima tridimensionalità donando alla scena una bellezza unica... il re Antioco ti sarà grato Saro :)
Un saluto...
Era solo un "aiutino".
La Mesopotania è immensa
...il quiz è ancora aperto e tutto è ancora da indovinare ;-))
Mi sembra di capire che il tuo "malmesso e datato acer" ti serve ancora con dignità ;-))
Un grazie a te, a Giovanna, Antonella, Francesco, Reno (promosso!)
e Giovanni dei vostri passaggi, tutti molto graditi.
A Giovanni, come consuetudine, per via delle sue dettagliate e sempre efficaci analisi,
mi permetterete di dedicare un grazie con lode.
Tutto descritto con impeccabile precisione.
Mi sono dovuto sollevare in punta di piedi infatti e
braccia allungate in alto per tenere le teste separate dalle statue.
Forse non dovrei ammetterlo,
dato che fa poco professionale,
ma, dato che per stile di vita non sono solito mentire
e non mento nemmeno in fotografia,
(qualche bugietta nella professione, quella si),
confesso che il polarizzatore non lo possiedo.
Un segreto che invece non rivelerò a nessuno,
nemmeno sotto tortura,
dato che pure esso fa poco professionale,
è che mai in vita mia ho scattato una foto in RAW
...acqua in bocca mi raccomando ;-))
Tornando al no-polarizzatore,
ne ho ottenuto l'effetto in cielo con una forte sottoesposizione
e poi in post ho lavorato sulle statue.
Ciò mi è stato più facile poichè,
invece di tramonto,
si tratta delle primissima luce dell'alba.
Dunque cielo ancora notturno,
ed il luogo è limpidissimo
...ancora più facile dunque cadere nell'inganno polarizzatore ;-)
Dell'ombra (di un'altra statua) non potevo infatti fare a meno.
Noo, Saro non usa il RAW e non ha nemmeno il polarizzatore!!! Una vergogna :-))
A parte gli scherzi dalla miniatura e senza leggere il titolo mi pareva una bella foto di gnomi invece è assolutamente il contrario.
Aprendola ho poi capito. Non sono mai stato in questo paese, fumano troppo. :-)) Ciao Saro.
Inquadratura efficacissma, luce deliziosa per rendere al meglio ogni particolare delle sculture.
Riguardo al RAW ti sono vicino Saro, l'avrò provato per una decina di scatti qualche anno fa, e poi mai più... (ed il polarizzature non lo uso da quando fotografavo con pellicola). Ciao!
un posto in mezzo al deserto! mmm boh lol tops .. conosco bene la storia di questo posto .... e un ottimo interpretazione che hai fatto ! ...
vedendo sempre di piu le tue foto so che li ho gia visti .... e so di averli gia commentati!!! ehehhehe ...lol
complimenti questa mi garba veramente tanto
.... mi piace molto la storia ! spero che racconterai questa ..
ciao christian top job !
Proprio così, e scopro dunque che non sono l'unico che non scatta in RAW
e privo di polarizzatore,
uguale il nostro grande Marco Furio ;-))
Quindi sono in eccellente compagnia
...e magari ve ne sono pure altri della "vecchia guardia" :-))
Si tratta del santuario del re Antioco I di Commagene.
Siamo ad oltre 2000 metri in cima al Monte Nemrut Dagi nell'Anatolia Centrale
e l'atmosfera che si respira in questa foto, come già accennato,
è quella delle primissime luci dell'alba.
Il Nemrut Dagı, con i suoi 2150 m, è il più alto rilievo della Mesopotamia settentrionale.
Sulla sua sommità si erge appunto la tomba santuario di re Antioco,
che è stata riportata alla luce nel corso di scavi relativamente recenti,
effettuati solo nel 1953.
La tomba, davvero molto imponente e di cui qui vediamo solo uno scorcio,
si compone di un tumulo di pietra frantumata di 150 m di diametro
e con un'altezza di 50 m.
Sulla base di questo cono, a nord, ovest ed est, vi sono tre terrazze,
che insieme formano il santuario,
costituito oltre che da statue gigantesche, pure da altari.
La visita, per la quale ci siamo dovuti alzare alle tre del mattino,
onde riuscire a fare la scalata prima che facesse giorno,
è un'esperienza indimenticabile.
Io ho avuto il piacere di farla 2 volte a distanza di quasi 20 anni.
Uno spattacolo il cui apice è appunto alle prime luci dell'alba.
Il tramonto del sole, che avviene su statue meno imponenti,
non regala le stesse sensazioni.
Col passare dei secoli, la natura qui ha prevalso sull'uomo
ed a causa di fulmini, terremoti ed il trascorrere del tempo,
le statue sono state decapitate
ed oggi sono state sistemate dagli archeologi intorno al tumulo.
Pensate che le cinque statue di divinità sedute,
comprese le teste che ora giacciono sparse ai loro piedi,
raggiungevano i nove metri di altezza!
Un grazie dei vostri graditi passaggi a Susanna, Marco, Christian
ed a te Carlo (promosso)
...è vero fumano troppo :-))
saro
p.s.
Per chi fosse curioso di vederlo,
un altro scatto di questa serie, per me ancora più emozionante,
si trova attualmente a pagina 8 della mia galleria.
se posso permettermi ....
Nel febbraio 2003, l’archeologo turco Mahamud Arslan ha reso nota la scoperta della camera tombale di Antioco I, re di Commagene, all’interno del tumulo di pietra sulla sommità del monte Nemrut, a 2206 metri di altitudine.
Antioco I si era costruito una genealogia che lo faceva discendere dagli dei dell’Olimpo e da Alessandro Magno.
Ma a nulla gli valsero le millantate parentele: dopo di lui, i re di Commagene non furono che fantocci dei romani e nel 72 d.C. l’imperatore Vespasiano mise fine a quella burla incorporando il regno nella provincia di Siria.
top job caro saro ....
scusa se mi sono permesso
ciao christian
Appena vista ho pensato alla Montagna Sacra di jodorowsky, ma di fatto la foto è un bellissimo gioco di colori che crea emozioni...a Jodorowsky dicono che è un mago, credo lo sia anche tu, mago della fotografia. Ciao
L'uomo che ha girato il mondo,oggi ci propone di visionare,stando comodamente seduti a casa un angolo di universo dove la storia ha lasciato le sue impronte.Terra in cui hanno vissuto popoli che hanno scritto fiumi di pagine di storia come gli Assiri,i Persiani,i Sumeri,i Fenici,civiltà che hanno dominato mari e terre.In questi ruderi che Tu saggiamente hai condiviso con noi,ci sono racchiusi millenni di storia.
il polarizzatore in pellicola era quasi d'obbligo, nel digitale non lo uso neppure io, le passo in photoshop che è la stessa cosa, come sempre in questi tuoi viaggi realizzi foto spettacolari:-)) ciao angy
Mi si è illuminata la sala, caro Saro. La tengo in penombra per vedere meglio sul mio scacioacerantico...
Questa la vedo bene.
Ciao! gigi
Un caro saleto, Francesco.
PS
Metti nelle tue opere una piccola imperfezione, l'osservatore te ne sarà grato per l'eternità .
Un saluto...
Reno.
Soluzione Gigi?
Era solo un "aiutino".
La Mesopotania è immensa
...il quiz è ancora aperto e tutto è ancora da indovinare ;-))
Mi sembra di capire che il tuo "malmesso e datato acer" ti serve ancora con dignità ;-))
Un grazie a te, a Giovanna, Antonella, Francesco, Reno (promosso!)
e Giovanni dei vostri passaggi, tutti molto graditi.
A Giovanni, come consuetudine, per via delle sue dettagliate e sempre efficaci analisi,
mi permetterete di dedicare un grazie con lode.
Tutto descritto con impeccabile precisione.
Mi sono dovuto sollevare in punta di piedi infatti e
braccia allungate in alto per tenere le teste separate dalle statue.
Forse non dovrei ammetterlo,
dato che fa poco professionale,
ma, dato che per stile di vita non sono solito mentire
e non mento nemmeno in fotografia,
(qualche bugietta nella professione, quella si),
confesso che il polarizzatore non lo possiedo.
...
...
Un segreto che invece non rivelerò a nessuno,
nemmeno sotto tortura,
dato che pure esso fa poco professionale,
è che mai in vita mia ho scattato una foto in RAW
...acqua in bocca mi raccomando ;-))
Tornando al no-polarizzatore,
ne ho ottenuto l'effetto in cielo con una forte sottoesposizione
e poi in post ho lavorato sulle statue.
Ciò mi è stato più facile poichè,
invece di tramonto,
si tratta delle primissima luce dell'alba.
Dunque cielo ancora notturno,
ed il luogo è limpidissimo
...ancora più facile dunque cadere nell'inganno polarizzatore ;-)
Dell'ombra (di un'altra statua) non potevo infatti fare a meno.
Ancora grazie a tutti voi ed un saluto!
saro
p.s.
@ Antonella: perché no!
A parte gli scherzi dalla miniatura e senza leggere il titolo mi pareva una bella foto di gnomi invece è assolutamente il contrario.
Aprendola ho poi capito. Non sono mai stato in questo paese, fumano troppo. :-)) Ciao Saro.
Susanna
Riguardo al RAW ti sono vicino Saro, l'avrò provato per una decina di scatti qualche anno fa, e poi mai più... (ed il polarizzature non lo uso da quando fotografavo con pellicola). Ciao!
vedendo sempre di piu le tue foto so che li ho gia visti .... e so di averli gia commentati!!! ehehhehe ...lol
complimenti questa mi garba veramente tanto
.... mi piace molto la storia ! spero che racconterai questa ..
ciao christian top job !
Proprio così, e scopro dunque che non sono l'unico che non scatta in RAW
e privo di polarizzatore,
uguale il nostro grande Marco Furio ;-))
Quindi sono in eccellente compagnia
...e magari ve ne sono pure altri della "vecchia guardia" :-))
Si tratta del santuario del re Antioco I di Commagene.
Siamo ad oltre 2000 metri in cima al Monte Nemrut Dagi nell'Anatolia Centrale
e l'atmosfera che si respira in questa foto, come già accennato,
è quella delle primissime luci dell'alba.
Il Nemrut Dagı, con i suoi 2150 m, è il più alto rilievo della Mesopotamia settentrionale.
Sulla sua sommità si erge appunto la tomba santuario di re Antioco,
che è stata riportata alla luce nel corso di scavi relativamente recenti,
effettuati solo nel 1953.
La tomba, davvero molto imponente e di cui qui vediamo solo uno scorcio,
si compone di un tumulo di pietra frantumata di 150 m di diametro
e con un'altezza di 50 m.
Sulla base di questo cono, a nord, ovest ed est, vi sono tre terrazze,
che insieme formano il santuario,
costituito oltre che da statue gigantesche, pure da altari.
...
...
La visita, per la quale ci siamo dovuti alzare alle tre del mattino,
onde riuscire a fare la scalata prima che facesse giorno,
è un'esperienza indimenticabile.
Io ho avuto il piacere di farla 2 volte a distanza di quasi 20 anni.
Uno spattacolo il cui apice è appunto alle prime luci dell'alba.
Il tramonto del sole, che avviene su statue meno imponenti,
non regala le stesse sensazioni.
Col passare dei secoli, la natura qui ha prevalso sull'uomo
ed a causa di fulmini, terremoti ed il trascorrere del tempo,
le statue sono state decapitate
ed oggi sono state sistemate dagli archeologi intorno al tumulo.
Pensate che le cinque statue di divinità sedute,
comprese le teste che ora giacciono sparse ai loro piedi,
raggiungevano i nove metri di altezza!
Un grazie dei vostri graditi passaggi a Susanna, Marco, Christian
ed a te Carlo (promosso)
...è vero fumano troppo :-))
saro
p.s.
Per chi fosse curioso di vederlo,
un altro scatto di questa serie, per me ancora più emozionante,
si trova attualmente a pagina 8 della mia galleria.
Nel febbraio 2003, l’archeologo turco Mahamud Arslan ha reso nota la scoperta della camera tombale di Antioco I, re di Commagene, all’interno del tumulo di pietra sulla sommità del monte Nemrut, a 2206 metri di altitudine.
Antioco I si era costruito una genealogia che lo faceva discendere dagli dei dell’Olimpo e da Alessandro Magno.
Ma a nulla gli valsero le millantate parentele: dopo di lui, i re di Commagene non furono che fantocci dei romani e nel 72 d.C. l’imperatore Vespasiano mise fine a quella burla incorporando il regno nella provincia di Siria.
top job caro saro ....
scusa se mi sono permesso
ciao christian
Un bravissimo ed un grazie!
saro
Se mai dovessi tornarci una terza volta, andrò alla ricerca dei nove saggi :-)).
Esposizione perfetta caro Orazio nella efficace ed esauriente narrazione che tu ci hai regalato.
Un grazie ad entrambi dei vostri graditissimi passaggi ed un saluto,
saro
Non immagini quanto ho riso alla tua battuta sui nani da giardino Ivana, dico davvero :-))
Vi ringrazio entrambi ragazze e vi invio un caro saluto,
saro