Ognuno dovrebbe rivendicare il diritto di esibire il proprio dolore...Jim Morrison
aggiungo io: nell'impossibilità di fare questo nessuno dovrebbe poterlo fare a nome mio

Vero sono d'accordo :-)

Se poi penso che da li a poco, Matilde Giannini da li a poco sarebbe morta con una lenta e dolorosa agonia, mi sento pure un po' in colpa... Ma sa a volte risorgono :-)

bello questo soliloquio.. a chi vuol intender poche parole bastano Giacomo... una storia triste, è forse questo il motivo? ma è talmente tanto triste vivere che forse...

No, no. Mica è triste vivere. A parte quando si guarda il tg, e la situazione politica. Ovviamente Torkio la foto non è altro che "finzione" come spesso lo è la "vita". Matilde è una giovane attrice, protagonista del film Acciaio, tratto dall'omonimo romanzo. Questa foto altro non è che uno scatto fatto in occasione di un esperienza che ho fatto come assistente alla direzione della fotografia per un film appena finito di girare e questa, come l'altra, altro non sono che scene di un film. Chi mi conosce sa benissimo che ho sempre rispettato quel diritto di cui parla Paola. Fatto è che nella mia galleria non ci sono foto di clochard e se ci sono sono amici ;-) Grazie.

Secondo me, una foto dolcissima. :)

chi ti conosce ama la tua Fotografia :)

la vita e' uno scherzo...spesso non ce ne rendiamo neanche conto e ci irritiamo o ci riteniamo insoddisfatti senza un reale motivo.
se ci capita di vivere certi momenti realmente provanti allora forse riusciamo ad apprezzare ogni istante ed a trovare un sapore in ogni semplice gesto.
saviozzi non mi sembra che spettacolarizzi il dolore in questa foto, ma piuttosto lo vedo come un "amico" che mi dice godi di ogni istante, del doman non v'e' certezza.

Bello, addirittura scomodare Lorenzo De' Medici per questa foto! "Quant'è bella giovinezza,
Che si fugge tuttavia!
Chi vuol essere lieto, sia:
Di doman non c'è certezza"

Credo però, visto che ormai l'abbiamo scomodato, calza come citazione. Presa da sola potrebbe essere una foto "seria" peccato che sia semplicemente una foto di scena e solo a quello serve, senza aver la pretesa di scuotere le coscienze. Grazie G.S

Dopo la prima dove c'era il mistero della foto,il silenzio dell'autore,son stato a osservare e attendere il risvolto,che ecco ora ho appreso...poiche`-la prima foto era cosi` realistica che metteva inquiettudine...ora che lo so,del tuo proggetto,lo seguo piu` serenamente. P.S. Anche se in fondo sapevo che ognuno ha l'etica in questo campo,nella privacy e nelle sofferenze che sono parte intima di chi le subisce. Il messaggio e` come sopra detto-la vita` va vissutta ogni istante,non te ne rendi conto di quanto possa cambiarti in un attimo...

Sandro quando facevo il fotografo mi divertivo di più a costruire la scena e pensavo al bisogno di scuotere la coscienze, non a caso i miei autori preferiti sono diane Arbus e peter witkin e più faceva "male" e più ero contento. Riguardo all'etica ummmm non esiste nel reportage ci si trova a fotografare tutto esistono solo le leggi sulla privacy che ti impediscono di fotografare in ospedale. Grazie

Appunto a questo mi rifferivo...come inoltre dovremmo chiedere il permesso a ognuno che abbiamo ritratto o per strada o in casa...io se chiedono per chi fotografo dico sempre per me stesso o per il sito,faccio capire che non li sbatto sul giornale. Talvolta chiedo se posso inserirli nei siti...

Va be', giusto. Io lo faccio di lavoro ( il fotografo). Ho scritto "quando facevo" perché farlo per passione ti permette di amare ciò che fotografi, per denaro fingi l'amore come farebbe una prostituta. La legge sulla privacy è un pantano. Quello che credo è che serva esclusivamente buon senso e un tantino di buon gusto.

Il Saviozzi:))) e' sempre un piacere incrociarti e leggerti:))) mi piace l'espressione e l'angolazione dello sguardo oltre ai colori ed alla nitidezza! Ciaoooo