gli occhi della malaria
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La malaria è endemica, in Guinea come in tutta l'Africa occidentale. Fa tante vittime quanto l'AIDS, ma nessuno la studia
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Come ex stampatore in camera scura, tante le domenica passate a stampare, il bianco e nero è un po’ la mia passione, quando poi vedo un’immagine con i neri belli profondi, cupi, ed un viso del genere, non posso rimare inerte. Questa è sicuramente una fotografia, un ritratto molto bello, un’immagine che colpisce, che penetra dentro a meno di non essere insensibili.
Non scopro certo l’acqua calda, recensire un’immagine di Marco Pavani è quasi normale, scontato, tante sono le sue immagini passate su queste pagine, tutte molto belle, quasi tutte relative ad un tema, i suoi viaggi in Africa, senz’altro è impegnato in qualche associazione umanitaria, almeno credo, ma questo conta poco con una recensione fotografica.
Prendiamo subito ad osservare questa fotografia in quanto tale….. ci sono altri aspetti molto interessanti di cui parlerò dopo, è un W/B a dir poco strabiliante, o per lo meno, di quelli che preferisco, se fosse stata una mia fotografia l’avrei trattata alla stessa maniera di Marco, del resto, leggendo le sue due righe sotto l’immagine, solo il W/B poteva contribuire a rafforzare il significato, di suo per caretteristica, il W/B è un drammattizzatore eccezionale, intendiamoci, non che a colori perda di significato, ma la sua morte, è il W/B.
A prescindere della parte cromatica splendido anche il soggetto, la sua espressione è coerente alle parole di Marco, quegli occhi parlano da soli, belli è dire poco, ed hanno una luce che difficilmente troviamo nei nostri bambini, quelli occidentali, oltre alla splendida luce hanno una penetrazione incredibile, sembrano voler forare il monitor, forse se fossimo nati in questi posti anche noi avremmo lo stesso sguardo, Marco ci ha fatto vedere in altre foto, anche immagini di allegria, di bambini che con molto poco si divertono, che con poco riescono a sorridere……………..Forse sarebbe il caso di fare un bel viaggetto anche noi da quelle parti, chissà , se un governo ci mandasse tutti, a rotazione, in questi posti, ……dopo aver finito il giro,…… non ci trovassimo in mano un’Italia molto diversa…………….
Oltre agli occhi, l’espressione della bocca, è strana, e al tempo stesso emana tanta umanità , timidezza, è una bella bambina, malata, non so che metodo ha usato Marco per fare queste fotografie, qualunque sia, e spero abbia usato quella del dialogo, ha portato a noi dei documenti eccezionali, pensate, se noi fossimo malati, e nessuno pensasse a noi, se avremmo voglia di farci fotografare, e ammesso di accettare, avremmo forse uno sguardo, o una smorfia, diversa da questa bambina? Non credo, Marco ci ha reso partecipi di una realtà , di cui tanti si occupano, ma che in verità , a pochi interessa………….
Noi stessi, io per primo, siamo ormai presi da un vortice quotidiano che a volte ci dimentichiamo di noi stessi, la nostra vita”ricca”, è piena di egoismi, cattiverie, gelosie, il peggior nemico è diventato il vicino di casa, una volta era il miglior amico……………..
Chiaramente siamo davanti ad un’immagine ben fatta, sotto tutti i punti di vista, compresa la composizione, un po’ strana, ma piacevole, e con un significato, leggendo la fotografia, troviamo subito del vuoto, scorriamo con lo sguardo, e troviamo il volto della bambina, dopo aver attraversato il vuoto, che sta davanti alla sua vita.
Bellissima fotografia, artisticamente affascinante, umanamente appagante, un messaggio che arriva bello chiaro, che fa riflettere, o almeno dovrebbe……
Mi piacerebbe scambiare due parole con Marco, vorrei fargli una domanda, perché credo che nel suo itinerare, postare, mostrare, le sue immagini, questo tipo di immagini, è facile che si sia scontrato con un filone di pensiero, che va nella direzione opposta, a tutto quello che ho scritto sopra, è un filone, in parte anche vero, che sostiene che le fotografie scattate, non solo in Africa, ma anche in India, ecc. ecc., colpiscono noi occidentali, facendo diventare scatti normali, degli scatti eccezionali.
Ora, da una parte mi trova d’accordo, bisogna stare attenti a non farsi trascinare dal primo impatto, è chiaro che un’immagine di un’asiatico, fatta bene, ha un fascino su di noi, superiore a quella scattata a un’impiegato di banca, purtroppo, chi sostiene questo filone, e sono tanti in Italia, non hanno mezze misure, è così punto e basta, e questo genere di immagini vengono messe al bando, c’è un circolo, di cui non ricordo il nome, su al nord, che nel suo statuto, c’è scritto in maniera esplicita, che queste immagini non devono essere visionate, per nessun motivo.
Secondo me, la verità , come quasi sempre, sta nel mezzo, bisogna solo stare attenti a non farsi prendere da troppo entusiasmo, quando guardiamo questo genere di fotografie, ma neppure partire prevenuti, Marco, sempre secondo il mio modesto parere, ci ha fatto vedere delle splendide fotografie, supportate da dei W/B eccellenti, e se anche ci fosse stato un bimbo bianco, poco sarebbe cambiato dal punto di vista artistico, molto cambia invece, dal punto di vista emotivo, ma come si fa, a condannare queste immagini, ci fanno vedere una realtà che è “vera”, non è un fiction televisiva, e quando vedo un ritratto come questo che ho preso in esame, credo che non ci siano dubbi, sul fatto che siamo di fronte ad un’immagine ben fatta, cromaticamente eccezionale, ben composta, e con un contenuto, che difficilmente troveremo dalle nostre parti……………………………………..
Chissà , forse un giorno ci incontreremo, così mi racconterai se hai mai trovato questo genere di difficoltà !
Per me sei un grande fotografo, e un eccelso narratore, e ciò mi basta………………………….
Complimenti.
Riccardo Corsini
A.G. Elav89
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:-x
mah! :roll: io qui e con le tue foto vedo cose molto piĂą concrete, vedo volti che hanno una storia e tu che la sai raccontare, vedo gente innamorata della fotografia ma che ha altre cose importanti nella vita, vedo i tuoi bambini e la tua africa, vedo cose concretissime fatte di carne e sentimenti, vedo fatti che rimangono impressi nel cuore e nella vita vera, vedo veritĂ taciute che tu porti sotto gli occhi di tutti...io vedo.
complimenti per la recensione molto bella e articolata
:-o d'obbligo e fatto con estremo piacere
Forse sono di parte ,credo di aver capito lo spirito che arma quest'uomo.............quello che dicono fuori non ce ne puo'f.................
:-o :-o :-o
Non si può commentare, solo vedere.
Personalmente non sarei capace di fare foto del genere mi farei prendere dall' emotivitĂ .
Ammiro molto il tuo coraggio, la tua forza nel volerci ricordare quotidianamente che c'è al mondo gente che potrebbe vivere con poco.
Rinnovo il mio invito, nei limiti delle mie possiilità , se posso fare qualcosa sono quì.
Ps
Non mi dispiacerebbe che si lanciasse una sottoscrizione per raccogliere fondi.
Non smettere mai di ricordarci.
Bravissimo Riccardo hai centrato il punto.