Exodus 
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quasta non era nella mia galleria, è solo sul calendario, ho provveduto :-)
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Parliamo un po’ di paesaggio su questa bella fotografia del Lungo, utente storico direi, o quasi, prima di parlare della fotografia in se, un cenno generale al paesaggio, questa immagine si presta bene per l’argomento.
Il paesaggio è una branca della fotografia molto tecnica, anche costosa se si vuol fare del paesaggio con la P maiuscola, costosa perché richiede delle focali lunghe, corte, medie, tutte insomma e di alta qualità ! Tecnica in tutti i sensi, sia dal punto di vista dell’attrezzatura, che dal punto di vista compositivo, regole ferree compongono il panorama “Paesaggio” qui diventa ancora più difficile uscire fuori dai canoni, che in altre branche della fotografia, il rischio di comporre una castronata è dietro l’angolo, ogni volta che si vuole tentare qualcosa di diverso, del resto il bello del paesaggio è:
Luogo, Luce, Composizione, con questi tre elementi fusi insieme, non serve andare a cercare nulla di strano.
A mio avviso la nota dolente del paesaggio, quello che si colloca in alto, quello che ti fa emozionare, quello che quando lo vedi, dici “Devo andare a vedere quel luogo”, richiede di girare il mondo, non fraintendetemi, si può fare del bel paesaggio anche dietro casa, noi lucchesi abbiamo vicino Orciano Pisano, bel posto, e allungando un po’ si arriva alle colline senesi e dintorni, luoghi fantastici, il problema, che dopo un po’ di tempo il luogo si esaurisce, fai pure le quattro stagioni, vanga e rivanga, arrivi ad un punto, che non trovi più gli stimoli giusti, per creare qualcosa che ci emozioni mentre scattiamo, e che emozioni, poi, chi guarderà le nostre immagini, ecco che alzarsi la mattina due ore prima dell’alba non è più sufficiente, ci vuole un nuovo stimolo, nuovo luogo, questo non succede certo a chi fa street, la strada propone sempre cose nuove, attimi che non si ripeteranno più nel tempo, unici!
Ecco che il buon Lungo, ottimo paesaggista, uscito dal guscio del padule di Bientina, approda in uno dei luoghi magici del paesaggio, un posto molto sfruttato, ma da buon paesaggista, trova una forma interessante, oltre che bella esteticamente, di proporre la piana di Mont St. Michel nel momento del ritiro della marea, mixando presenza umana, a paesaggio puro, un mix senz’altro vincente.
La fotografia si presenta composta in due parti, la parte bassa due terzi del fotogramma, comprende la vastità della spiaggia con la presenza umana, rappresentata minimale, mi piace l’idea, perché rende bene quanto siamo piccoli ed indifesi rispetto alla nostra amata terra, e non c’è essere umano o macchina da lui costruita, che più resistere alla furia della natura quando si ribella, il terzo in alto, è un po’ il clou del paesaggio in se stesso, le sacche di acqua marina lasciate dalla marea, hanno un colore molto bello, soft, che si fonde con il quasi bianco della spiaggia.
E un paesaggio che affascina, ben dosato, senza colori forti che abbagliano la vista, e ti fanno gridare “Ohhhhhhhhhhhhhhhhhh” no, questo paesaggio affascina nella sua sobrietà , semplicità , con dei colori pastello che si fondono, vedi questi omini così piccoli, ben distribuiti, si parte dal primo gruppetto posto nell’angolo in basso a sinistra, si prosegue con un gruppetto più nutrito nel punto aureo sempre a sinistra in basso, poi un altro al centro, infine si fa difficoltà , ma si legge bene, un’ultimo quasi nell’angolo a destra in alto, il tutto forma una bella diagonale invisibile, rendendo la fotografia più dinamica e snella, oltre ad aiutare lo scorrimento dell’occhio, nella lettura dell’immagine.
Certo, allacciandomi alle prime parole, il padule di Bientina, regala senz’altro delle belle immagini, però sono certo che quando il Lungo si è trovato davanti questa scena, a tutto pensava, fuori che al suo bel padule, sia chiaro, che succede anche l’inverso, se prendiamo un’abitante di Mont st. Michel, e lo portiamo nel padule, per la prima volta, magari all’alba con un bel po’ di nebbiolina, senz’altro rimane a bocca aperta, questo per concludere, che poi, in fin dei conti tutto è relativo, il nuovo, il diverso, quello che non abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, è sempre invitante, sempre esaltante, a volte mi è capitato di ospitare degli amici, piemontesi, laziali, e davanti alle mura di Lucca hanno sgranato gli occhi, per me le mura della mia città sono mura, le vedo da 49 anni………………………………………
Grande foto, Lungo, bel paesaggio, bellissimo luogo, bella luce, complimenti!
Riccardo Corsini
A.G. Valentina Perrone
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(
Normandia?
In agosto dorei andare da quelle parti.
49 anni che Riccardo vede le mura.... io personalmente quando faccio la circonvalazione rimango sempre estasiato dalle nostre bellissime mura.....
Bravo Lungo!