Salite, prego !
|
=====================================================
Presa in esame, oggi, una fotografia che mi permette di suggerire alcuni aspetti tecnico/visivi, o se volete, il linguaggio delle immagini.
Questa fotografia di Moby, è una fotografia accattivante, nella luce, e nella costruzione, il titolo aiuta molto, ma non riesce a sopperire alla mancanza di dettagli o particolari che porterebbero alla lettura d’immagine che Moby vorrebbe.
Le filosofie sui titoli sono due, chi sostiene che una fotografia non solo deve avere un titolo, ma anche una breve descrizione, chi invece sostiene che una fotografia deve parlare da se, senza titolo, senza descrizione.
Tanti anni fa feci un corso dedicato alla vendita delle fotografie, fatto da un noto fotografo, oggi discretamente famoso, bene, li’ capì che una fotografia per essere venduta deve avere sia il titolo che la descrizione, si evitano complicate situazioni, che potrebbero inficiare la vendita, ma si tratta di lavoro nel caso!
Personalmente ritengo che ci sono delle immagini che parlano da sole, altre che hanno bisogno di un titolo, altre anche di una breve descrizione, diciamo che sono molto elastico in materia.
L’immagine di Moby senza titolo affonderebbe, con il titolo si salva, ma per essere una bella fotografia manca qualcosa.
Intanto andava raddrizzato il muro sulla sinistra di pietra, che pende, e non è mai bello vedere una linea, una massa così marcata e predominante pendere, salta subito all’occhio, ed oggi raddrizzarla è semplice, ma anche al tempo dell’analogico non era poi così complicato, invece di PS si usava la vecchia e affidabile taglierina vera, quella con la rotella che tagliava materialmente l’immagine.
Detto ciò, quelle scale vuote, lasciano troppe vie di letture aperte, una di quelle è senz’altro quella descritta da Leonardo, che si allaccia al titolo, anche se un titolo “Salite…………” sarebbe stato più di suggestione, Salite prego, mi pare troppo gentile, quasi un’invito a cena, o simile.
No, per leggere il messaggio di Leonardo, ci voleva qualcosa di più, qui non si tratta di vedere e non vedere, che sarebbe stato quello che ci voleva, un volto appena appena visibile nell’uscurità , sarebbe stato la chiave di lettura perfetta, come sempre la differenza tra “Uno spicchio di luce ben catturato” e “Bellissima immagine, inquietante, mi prende e mi impaurisce” la fa un particolare, a volte due, non di più, specialmente quando la base è buona come in questa immagine!
Non va dimenticata la svista tecnica, la massa del muro è notevole e prende buona parte del fotogramma, ad un’attento osservatore salta subito all’occhio la svista tecnica!
Certamente la location e la costruzione sono buone, e sarebbero state una quinta eccezionale per creare un’immagine choc, o vicina, come fare……………
Le soluzioni sono sempre due, o ci appostiamo a mo’ di cacciatore, ma la vedo dura in questo caso perché poter avere la fortuna di catturare la persona giusta al momento giusto in movimento, con così poco spazio utile tra buio e luce, è veramente un’impresa, mentre più semplice è usare un’amico, la moglie una fidanzata, da posizionare, e poter lavorare con calma, fare diversi scatti a diverse combinazioni tempo/diaframma, quasi di sicuro si porta a casa lo scatto giusto!
Corsini Riccardo
|
|
ciao giuli.