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Recensione di Riccardo Corsini su foto di aEnima

 
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MessaggioInviato: Dom Set 07, 2008 6:31 am    Oggetto: Recensione di Riccardo Corsini su foto di aEnima Rispondi citando

La foto di aEnima


La recensione di Riccardo Corsini

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Questa è un’immagine, che non può passare inosservata, se non fosse altro per quello che rappresenta, per quello che gli uomini non devono dimenticare, è un fatto storico che deve essere sempre ricordato, perché ciò non accada più, non va dimenticato, non deve diventare strumento di odio, e soprattutto, non deve essere appannaggio politico di qualche schieramento, quello che rappresenta questa immagine è un evento che appartiene a tutti i cittadini della terra, quelli onesti, rossi, verdi, gialli, neri, qualsiasi colore, di pelle e altro che sia, con la speranza di non doverlo rivivere, ne’ noi ne’ i nostri figli, anche se, quando leggo che il sig. presidente Iraniano, mette in dubbio che ci sia stato un eccidio di massa, un piano sistematico, di distruzione di un popolo, mi lascia qualche dubbio, sul fatto che ciò non si ripeterà mai più………………
Andare in questi luoghi purifica il corpo e lo spirito, quando si esce da un luogo del genere ci sentiamo più leggeri, più fortunati, e si affrontano i nostri problemi con uno spirito diverso, uno spirito che ci dice, tutto sommato, nascere e vivere in questo momento storico, è stato un po’ il nostro 13 al totocalcio comunitario, relativamente in pace, certo, l’uomo è la peggiore bestia vivente e lo dimostra tutti i giorni.
Qui è stato fatto un grande lavoro, sul piano emotivo, perché qui si percepiscono le emozioni, quando si passeggia su questo sentiero sembra di sentire le urla, un po’ l’ambiente, un po’ il rumore delle medaglie, un po’ la faccia delle medaglie, e difficilmente si evita la pelle d’oca, chi non ha visto i campi di concentramento tedeschi? Quando cammini qui sopra, non possono non venirti in mente, ed è allora che ti rendi conto che sei già molto fortunato………………………………….
L’immagine per me è composta molto bene, questa sarebbe stata una fotografia da W/B, il W/B è più drammatico del colore, di solito, in questa immagine, invece appoggio la scelta dell’autrice, con il W/B, vista la scarsa luce a disposizione, si rischiava di non mettere in evidenza sia le gambe di chi cammina, sia le medagliette, con quelle scalfiture che aumentano il senso di disagio e di dolore, come vedete dalla fotografia, sono tutte con la bocca aperta, nella classica configurazione, di dolore, e forse una camminatina qui sopra farebbe bene a tanti.
La fotografia, a parte quello che rappresenta, mi piace molto come è fatta, le gambe, sono gambe comuni, ha fatto molto bene a tagliarle, devono rappresentare le gambe di tutti, uomini e donne, e solo con un pantalone, si poteva abbracciare tutti, e rivestire un ruolo marginale nella fotografia, un ruolo di supporto, ai veri soggetti, le medaglie, che sono state ben riprese, compresa quella in piedi, che la poca luce che c’è, fa, appena appena, trasparire gli occhi il naso e la bocca, quasi fosse l’unica sopravvissuta, in un mare di morte, e orrore……………………………………..
Sicuramente è una fotografia molto forte, come tutte le fotografie che affrontano tematiche sociali, è stata brava l’autrice a presentare questa immagine con estrema semplicità, un’argomento molto delicato da trattare, l’ha fatto nella maniera giusta, una degna rappresentazione di cos’è questo luogo, a cosa serve, come ci si muove, e perché, unico neo, avrebbe dovuto dare 2 righe di spiegazioni immediate, sotto la fotografia, perché si tratta d una foto secca, e non un portfolio, dove allora, chiunque si può sbizzarrire a raccontare una storia, con una ventina o più immagini, a prescindere dall’abilità, come fotografia “secca”, con 2 righe sotto, era veramente completa, lette le righe, si entra subito nello spirito della fotografia, di quello che racconta, di quello che l’autrice ci vuole dire, e lo ha fatto benissimo, si parla sempre di fotografia “secca”.
Brava, aEnima, ci hai portato un frammento di storia su queste pagine, con saggia delicatezza, entrando nei cuori delle persone, dalla porta principale, e non usando un’ariete, ti faccio i miei più sinceri complimenti!

Riccardo Corsini
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