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La foto di Enrico Gori





La recensione di Riccardo Corsini
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Colpiscono, colpiscono, almeno me…………..
Enrico Gori, un fotoamatore che si pone molto bene di fronte a questo hobby, ed è una cosa fondamentale, chi si pone con supponenza, come quello arrivato, prima o poi casca, e si fa male, non è il caso di Enrico, una persona a posto, tranquillo, che fotografa per divertimento, un fotoamatore che si mette in discussione, con umiltà, e i risultati sono inevitabili.
Una considerazione va fatta sulla location di questa immagine, non è un luogo di quelli che ti incantano, uno di quei luoghi, dove la fotografia è già per metà fatta, perché è la bellezza del luogo che ti aiuta, in una locazione del genere ti devi inventare qualcosa, per fare una fotografia, che colpisca chi la guarda, che faccia ragionare, ed Enrico si è inventato questa immagine, che esce dai canoni classici, canone che impone, nelle fotografie di mosso, almeno un punto fermo.
In questa fotografia, non sento il bisogno di un punto fermo, perché il soggetto principale è proprio il mosso, è lui che comanda questa immagine, che ti coinvolge, e se uno chiude gli occhi, sembra di sentire il leggero fruscio degli abiti, il leggero spostamento d’aria, dei movimenti fluidi e lisci, delle ballerine, notevole, il risultato ottenuto, le macchie rosse degli abiti, completano la cromia dell’immagine, rendendola quasi un’astratto.
Il formato quadrato, elegante per natura, si sposa a meraviglia con quello che c’è all’interno di esso, un primo piano non invadente, ma certo, e la coreografia delle ballerine sullo sfondo, completano la composizione della fotografia, qualcuno potrebbe avere da ridire, sulla vicinanza dell’abito della ballerina di sinistra in alto, con il viso della ballerina in primo piano, ma c’è lo spazio sufficiente, per essere corretta, è al limite, ma lo spazio c’è, e nel complesso, anche se fosse stata attaccata, la fotografia è tanto bella ed accattivante, che ci si potrebbe passarci sopra tranquillamente.
Una considerazione, già fatta, ma è bene ricordarlo, non occorre andare in cima al mondo per fare una bella fotografia, basta un po’ di fantasia e creatività, qui Enrico ha usato semplicemente dei tempi lenti, come del resto è tutto sempre semplice, si tratta solo di aprire o chiudere di più il diaframma, usare un tempo al posto di un altro, spostare l’inquadratura di un cm. Ecc. ecc. sono sempre piccoli dettagli quelli che decidono il risultato finale, il problema è ricordarsi di fare queste piccole variazioni, se Enrico avesse fatto una fotografia con tempi consoni alla scena, avrebbe ottenuto una fotografia normale, interessante fino ad un certo punto, con la scelta del tempo lento, ha ottenuto una fotografia più che interessante, una fotografia che ti soffermi a guardarla, a capire come l’ha ottenuta, la guardi e la riguardi, cercando di registrare il risultato ottenuto, per ripeterlo alla prima occasione, con la speranza di avere successo, del resto è solo guardando gli altri, bravi e meno bravi, capire come hanno ottenuto un certo risultato, che si cresce, non è certo incartandosi in casa propria, a guardare le nostre immagini, e autolodandosi, non si cresce in questa maniera, solo il confronto sano, ed onesto, porta crescita, io ho guardato a lungo questa fotografia, cercando di immagazzinare più dati possibili, per un futuro……………………………..
Caro Enrico, spero che continuerai a lungo, a deliziarci con fotografie del genere, le pagine di MM sono a tua disposizione!
Complimenti!
Riccardo Corsini