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[Giovanni Pandolfi]

Ciao Sandro, è la prima volta che mi accingo a commentare una foto “costruita”. Comincio con qualche chiarimento per come la peso su questo genere di fotografia, magari sarà più semplice e logico capire il commento che poi farò a questa fotografia:
porta a porta ( Door to Door )


Questo genere fotografico non è ne semplice ne aperto a tutti, nel senso che non tutti sarebbero capaci di radunare comparse, un gran numero come spesso si vede in foto spettacolari, per realizzare un’idea. Direi che oltre alle doti fotografiche l’autore deve avere altre capacità, la più importante è l’inventiva. Inventiva nel trovare i mezzi e la personalizzazione per trasformare, tirar fuori l’anima da un luogo e/o realizzare una sua idea o sogno.
Nel caso della foto in esame Sandro conosceva il luogo, magari ne ha fotto visita tempo prima. Nella sua mente si è messo in moto la sua inventiva, come rappresentare quel luogo fatiscente ed abbandonato? Tanti avrebbero cercato cose o scritte che potevano connotare e/o raccontare di quello che fu, ma lui ha voluto far di testa sua. Ha voluto armonizzare la vita in mezzo a tanto abbandono, ha voluto utilizzare le porte simbolo di chiusura e di protezione e uomini, giovani uomini. Le ante utilizzate sono certamente provenienti dal luogo (si notano mancanti da alcuni stipiti). Con esse ha costruito una struttura con triangoli sovrapposti ad incastro. In essa ha posizionato tre giovani in tre diverse posture. Tre diversi stati, uno rannicchiato e compresso in uno spazio chiuso, uno beatamente arrivato si gode disteso la sommità, l’altro energico è intento a scalare per arrivare e godere la beatitudine. La struttura può essere sintetizzata da linee intersecanti triangolari o quasi; triangoli come simbolo del numero tre, tre lati tre uomini, come derivazione della linea spezzata trasmette dinamismo e tensione. Quindi grafismo per rafforzare il messaggio comunicativo emozionale.
Penso che Sandro abbia voluto rappresentare quella struttura, sede di antico potere, sede dove si consumavano le storie degli uomini che lì v’erano. Infatti il titolo “Porta a porta” oltre al richiamo alle porte utilizzate per la struttura, vuole richiamare una trasmissione; passerella per testimoniare lo stato degli uomini. Ospiti più o meno noti e arrivati che parlano e giudicano dei frustrati e degli oppressi e sparlano e si difendono da quelli che rampanti cercano d’arrivare e magari prendere il loro posto.
La foto è stata costruita con ottima regia, mi piace la scelta del B/N in controluce, il B/N ha semplificato, il controluce in uno al gioco prospettico del corridoio, ha creato un ottimo movimento di linee di fuga. Quindi cura al contenuto ed all’aspetto grafico/compositivo fotografico.
Mi complimento con Sandro, per questa foto e per le altre con essa assonanti, presenti nella sua galleria fotografica.
Giovanni.
porta a porta ( Door to Door ) Autore Sandro Sardoz
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Opinioni di un fotoamatore come tanti, non uno specialista ne un critico fotografico.
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[Sandro Sardoz]

Giovanni,ti ringrazio per aver dato una cosi` perfetta lettura-analisi della mia fotografia.
Cosa che io non sarei certamente in grado di farlo e che arricchisce l'immagine stessa.
Da premettere che oramai i luoghi dove effettuo queste mie immagini li ho passati moltissime volte conoscendone oramai ogni centimetro quadrato,ritornandoci di volta in volta succede che ci sono dei cambiamenti,nel senso che Sempre piu` demolizione trovi e come qui poi,nell'immagine-ho trovato le porte poste cosi` e dopo pochi secondi m'e` venuta in mente la costruzione della scena.Penso che in origine qualcuno ha voluto andare su` nel sottotetto-vedi l'apertura nel soffitto,tant'e` che ho sbirciato anch'io su`.
Stranamente in tanti anni che vado a fotografare questi luoghi,quasi mai non incontro anima viva,nemmeno i demolitori.
Hanno tolto tutto,dai lavandini,tubi in ferro,piombo,cavi ellettrici,rame,scalini in pietra,passamani...
Ahime`,quello che mi preoccupa e` che sto esaurendo questa "miniera" di idee,come luogo...chissa` non ne trovi altri magari,chissa`.
Grazie mille nuovam,ente Giovanni,sono onorato e contento di questo regalo.

[Saro Di Bartolo]

Giovanni è sempre un grande e tu Sandro sono certo che scoverai altri luoghi da dove continuare a stupirci.
Un caro saluto ad entrambi!
saro
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Saro Di Bartolo

[Felice La Porta]

C'è un particolare di non secondaria importanza che Giovanni ha tralasciato nella sua lettura e cioè che i baldi giovani in posa in realtà atri non sono che il bravo Sandro in autoscatto.
Quindi oltre all'inventiva occorre pure una grande capacità di vedere quello che non c'è. Lui, Sandro, non crea una scena, la inquadra e scatta.
Lui crea molte scene senza vederle materialmente e il resto lo fa l'autoscatto. Proprio per questo le sue immagini a mio parere valgono assai di più di quelle di altri- al momento mi viene in mente solo Lachapelle- fotografi, anche se sono meno spettacolari.
Felice

[Antonio Perrone Torkio]

Bravo ancora Giovanni e sottoscrivo la nota di Felice che è importante che si sappia... e rende giustizia alla difficoltà che si incontrano a fare scatti simili
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Abbiate pazienza, sto cercando di imparare a mettere a fuoco...
il mio nuovo sito: www.antonioperrone.com

[Paolo Agati]

[Giovanni Pandolfi]

[Sandro Sardoz]

Saro,Felice,Antonio e Paolo,Vi ringrazio poer le osservazioni e gli apprezzamenti,sono lusingato.
I miei self sono nati anche per non aver chi coinvolgere nelle mie scene e poi anche perche` da solo in tranquillita` trovo l'ispirazione con l'ambiente mi circonda.
Daccordo con Giovanni che l'immagine infine dice tutto.
La messa a fuoco (manuale,come tutte le impostazioni) e` la piu` interessante quando non hai il soggetto davanti,ma appena dopo il click dell'autoscatto,ma ce la fai Sempre infine ad ottenerlo,magari non dal primo scatto.
Sempre perfino divertente il tutto,l'arrangiarsi,senza pressioni da nessuno.
Ci sarebbero poi tannti annedoti da contare in questi scatti,divertenti quasi Sempre.
Ecco,mi son dilungato un po`.
Grazie amici.