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Recensione di Riccardo Corsini su foto di Roberto Cicchinà

 
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MessaggioInviato: Dom Apr 13, 2008 10:18 am    Oggetto: Recensione di Riccardo Corsini su foto di Roberto Cicchinà Rispondi citando

La foto di Roberto:




La recensione di Riccardo Corsini

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All’inizio, quando per la prima volta ci avviciniamo a questo hobby, siamo affascinati da tutto quello che circonda, ma siamo acerbi, e il primo tramonto che mettiamo dentro al fotogramma, ci sembra di aver fatto un capolavoro, devo ammettere che la soddisfazione personale, al momento è grande, per svariati motivi, il primo di tutti quello maestro, perché giochiamo in casa, non abbiamo confronto con nessuno, e siamo soli con i nostri scatti, e ne restiamo innamorati quasi, narcisisti.
I dolori, vengono quando cominciamo a metterci a confronto, magari iscrivendosi ad un circolo fotografico, oppure, venendo ai giorni nostri, ad un sito fotografico, dove ci scontriamo con la dura realtà, troviamo fotoamatori navigati, e ci accorgiamo che il nostro tramonto non è un granchè…………………………………………
In quel momento comincia un viaggio, molto diverso dall’approccio iniziale, dove occorre grande passione, grande senso del confronto ed umiltà, voglia di imparare da chi sa più di noi, a volte non è facile perché la nostra presunzione ha il sopravvento, a quel punto la crescita fotografica non avviene, ma avviene una sorta di incartamento personale, da cui difficilmente ci leviamo i piedi, molti ritornano nel suo “privè”, dove nessuno può mettere in dubbio la propria valenza fotografica.
Chi supera questo ostacolo, chi ha voglia, e modestia, passione, prima o poi, riesce a capire e imparare tante cose, aiutandosi, magari, con corsi fotografici, oppure come autodidatta, leggendo molto, a casa, in poche parole studiando, e piano piano, si diventa un fotoamatore esperto, almeno per quanto riguarda quello che si può, senz’altro imparare, la tecnica, perché quella è alla portata di tutti, basta avere voglia di impararla.
Più difficile è portare un tocco artistico, alle nostre immagini, quello difficilmente si impara, quello, o quella, è la famosa scintilla, che ci viene donata alla nascita, ci sono molte scintille, di diverse dimensioni, e forme, un po’ come i calciatori, per fare un confronto, chi nasce campione, e chi un buon calciatore, non ci possiamo fare nulla, è una cosa, che fa parte del dna, lo possiamo affinare, allenare, smussare, ma poi troviamo il nostro limite, ma con dedizione, può diventare comunque un buon limite, appagante, e di soddisfazione personale, molto elevata.
E si comincia il viaggio all’interno del mondo della fotografia, fatto di confronti, con il crescere, magari, una piccola mostra personale, qualche concorso, tanto per metterci alla prova, ecc. ecc. …………………..
Ad un certo punto ci rendiamo conto, che alcuni fotoamatori, si riconoscono all’istante, perché hanno uno stile, un modo di fotografare, inimitabile, appena vediamo una loro immagine, la colleghiamo subito a loro, senza indugi, o dubbi, una specie di firma invisibile, o meglio “uno stile”.
Ci rendiamo subito conto che non è facile farsi uno stile personale, riconoscibile all’istante, e questo è uno scalino molto duro da superare, perché richiede molto impegno, ma soprattutto, conoscenza e padronanza del mezzo tecnico, e soprattutto una vena artistica, piccola che sia, ma ci vuole.

Ed eccoci a Roberto, io non so se ha seguito, tutta la scala amatoriale della fotografia, o se è nato già così, con un talento appiccicato addosso, c’è chi ha anche questa fortuna, fatto sta che Roberto è uno di quei fotoamatori, che si è costruito uno stile tutto suo, le sue immagini sono riconoscibili immediatamente, basta un piccolo sguardo per dire, “Ha, ecco un’immagine di Roberto”, è un risultato molto gratificante, a prescindere dai soggetti ripresi, o il ramo fotografico che si è intrapreso, ed è un grande cruccio per molti fotoamatori.
Le immagini di Roberto, oltre ad essere riconoscibili, firmate, sono anche ricche di contenuti umani, sociali, e questo è un valore aggiunto.
L’immagine presa in considerazione, è un’immagine forte, il punto di ripresa, insolito, rafforza l’immagine, supportando il suo splendido W/B, secco, uno sfondo dark, in un contesto che è tutto il contrario, ma i contrasti, in fotografia, quando sono ben dosati, fanno la fotografia.
La composizione è impeccabile, come il formato scelto, il leggero mosso, appena avvertibile, è un tocco di classe, chissà perché questa ballerina mi da’ l’impressione dello zucchero filato, quello che mangiavo da bambino, e quel colpetto di luce, sul palco, illumina tutta la fotografia, molto bello quel tocco di luce……………………….
Sono fotografie, che non passano inosservate, rimangono nella mente per sempre, indelebili, a volte mi capita di vedere fotografie vecchie di anni, e riconoscerle immediatamente, perché ogni fotografia, è come un’impronta digitale, una diversa all’altra, e questa di Roberto non si scorda di certo.
Roberto è un vero artista, usa la macchina fotografica, miscelandola a PS, un mix tra passato e moderno, come forse, è giusto fare, perché i mezzi a disposizione è giusto usarli, e non condannarli, fossilizzandosi su isosi tabù, come alcuni sostengono, che la fotografia è solo quella che esce dalla fotocamera, vorrei ricordare a tutti, che il grande Bresson, nell’era dei banchi ottici, scelse la fotocamera più moderna che il mercato gli metteva a disposizione, una Leica M, io sono fermamente convinto, che oggi Bresson, se fosse all’inizio della carriera, non chiuderebbe le porte a nessuna soluzione, che la moderna tecnologia gli mettesse a disposizione.
Caro Roberto, questa tua immagine te la invidio (invidia buona, costruttiva) moltissimo, e se fosse una mia immagine, sarebbe stampata 1metro x 2, ed appesa in casa mia, perché è veramente una grande fotografia, di cui devi andare fiero, come fiero devi essere del tuo stile fotografico, riconoscibile al primo sguardo, i miei complimenti!

Riccardo Corsini
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