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[Paola Congia]

Ringrazio tutti. In ritardo, perché ho voluto lasciar decantare i pensieri negativi.
@Ita: hai ragione: prima o poi le domande sul senso arrivano, qualunque cosa si faccia, dunque è necessario rispondere prima di procedere, anche se le risposte non saranno quelle che ci piacciono nè quelle per cui si è partiti.
@Margherita: “ ci salverà la bellezza” è un bel motto, essere sicuri di andare in quella direzione è il problema.
Ho sentito parlare spesso e in modi diversi dei ”fotografi di fiorellini e paperelle” e ci ho spesso sorriso sopra. Ieri, girovagando come si fa in rete, mi hanno colpito commenti più duri ( non rivolti a me), da parte di fotografi professionisti, sulla valenza del rimbambimento della fotografia floreale.
Non so se sono rimbambita o cotta dal sole del sud, il fatto è che veramente mi piace cogliere la luce nei fiori. Veramente mi piace ubriacarmi dei loro colori, veramente mi piace coglierne la bellezza. Mi piace coltivarli, vederli crescere e osservare le loro brevi vite svolgersi nel silenzio.
Inoltre, essendo io meridionale, i colori li vedo quotidianamente, fanno parte della mia vita e delle mie emozioni. I colori del mare, dei campi verdi in primavera e dell’oro estivo. E ancora ne fanno parte i profumi( spero che nessuno me li tocchi!)
Mi sento spesso, a volte dolorosamente, immersa in un grande market in cui tutto mi spinge a scegliere ciò che non voglio. A tornare a casa con i sacchetti colmi di cose inutili mentre nel frattempo ho dimenticato di cosa avevo veramente bisogno.
Così per la fotografia: far parte di un club fotografico come questo, è vero, arricchisce , ma preso a dosi millesimate, ricordando di mantenere sveglia la coscienza della propria individualità e della propria personalità. Dei gusti che non devono venire omologati. O si rischia di finire come un personaggio delle vignette di Altan che si guarda allo specchio e dice “ mi piaccio, ma non so se ho buon gusto”
Ho visto qualcuno, qui, orgoglioso di aver letto tanti libri di fotografia, consigliare ad altri altrettanta assidua lettura. Mi sono chiesta: io che , a parte “la camera chiara” di Barthes ( sulla cui salute psichica ho avuto anche qualche riserva) e qua e là qualche sguardo ammirato ai grandi della fotografia , non ho letto altro al riguardo, mi devo sentire esclusa dal mondo fotografico, devo seguire anche qui delle Linee Guida senza le quali non posso e non devo procedere? Veramente devo assomigliare a qualcun altro per esprimermi in questa mia passione? O mi può bastare( visto che anch’io sono un’assidua lettrice, ma di altri generi), dedicare il mio poco tempo ad inventare la MIA fotografia?
Certo, la fotografia è nata come reportage, ma o si ha il materiale e il contesto su cui fare il grande reportage o si rischia di fare tutti insieme la stessa fotografia, con la medesima tecnica di BN, con le stesse inquadrature standardizzate.
E’ molto difficile essere originali, oggi più che mai. Uno inventa, gli altri seguono la tendenza.
Nelle arti figurative come nella musica o in qualunque altra forma d’arte, difficile non “imitare” o subire l’influenza di qualcun altro. L’alternativa è smontare tutto e smembrare i pezzi della costruzione, rendersi il più possibile criptici. Inventare una “musica nuova” inascoltabile, una foto incomprensibile per poter fare poi sfoggio di conoscenza leggendola con troppi strumenti acquisiti.
La musica, l’arte, non sono destinati agli addetti ai lavori. Sono di tutti e per tutti. E tutti hanno e devono avere la possibilità di usufruirne senza mediazione di un bagaglio tecnico specifico.
“La tecnica- mi insegnavano quando fin da piccolissima andavo a lezione di musica- è quel bagaglio di studio e di applicazione quotidiana che serve a te sola”. Per suonare. Gli altri non devono sentire la tecnica ma la musica.
Visto che sono stata sufficientemente prolissa ( ma avrei potuto continuare per giorni…)
vorrei fare un’ultima considerazione che mi solletica la curiosità da tempo. Qui noto una specie di venerazione per coloro che sono definiti Professionisti. Ora, io che sono sicuramente ignorantona e rozza in queste sottili distinzioni, considero professionista chi riceve un compenso su un lavoro commissionato, in contrapposizione a chi invece fa fotografia per il puro (e non retribuito) piacere di farlo. Questo, per me, non incide assolutamente sulla qualità dei lavori. Anzi.
Per finire, mi sono chiesta se, mancandomi le qualità fondamentali per fare “vera fotografia”, non essendo io una fanatica ma solo un’appassionata, fosse ancora il caso di presentarvi ancora le mie foto floreali (prevalentemente: nella mia galleria sono presenti anche altre tipologie).
Ma credo che lo farò nuovamente perché, tornando a ciò che mi ha spinta ad iscrivermi qui, ho voglia di migliorare la mia tecnica.
Mantenendo i miei gusti.

[Luca Dessena]

Molto velocemente Paola.. a me non piace fotografare fiori... e non ne son nemmeno capace, tecnicamente e caratterialmente Ora come ora mi limito a GUSTARMI i bei lavori di chi lo sa fare, secondo me, molto bene. E tu sei tra questi!

[Marco Furio Perini]

"...mi sono chiesta se... fosse ancora il caso di presentarvi ancora le mie foto floreali..."
Paola, stai scherzando ? Sono mesi e mesi che ammiro i tuoi fiori e tutte le sensazioni che mi suscitano ed evocano, non farti venire manco lontanamente certe idee...
Ora non posso approfondire quel che hai scritto sopra perchè sono in partenza per un paio di giorni, ma spero vivamente che al mio ritorno queste tue tentazioni siano già state totalmente fugate... Ciao, a presto

[Antonio Perrone Torkio]

[Paola Congia]

caspita! veloci come fulmini!!!
Grazie Luca Marco e Antonio. Ogni tanto bisogna sapersi imporre un po' di silenzio e riflessione

[Alina]

A volte in mezzo a tante belle foto capita pure a me di sentirmi quasi ridicola e inadeguata con fiori e farfalline.....
A volte ho pensato di rinunciare a postarle e godermele da sola, ma perchè non far vedere ad altri con i nostri occhi e con i nostri obiettivi quello che magari a volte sfugge.
Giocare con la luce e con i colori attraverso i fiori non è riduttivo anzi denota l'eleganza innata che hai.
E' bello anche cambiare e misurarsi, ma io ritorno puntualmente ogni anno alle mie farfalle e mi auguro di ritornare a vedere i tuoi fiori.

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Mariella

[Silvio Renesto]

La mia opinione è che è terribilmente difficile fare belle foto di fiori, il rischio del banale è molto alto, però, quando si riescono a padroneggiare la luce, i riflessi e la composizione si possono fare **emozionanti** foto di fiori. Certo come ho già scritto, occorre grande ricerca e interpretazione, perchè il fiore è di per sè immobile e inespressivo. Per cui non fa sconti. devi essere tu a interpretarlo.
Le foto di fiori hanno pari dignità delle foto di reportage, moda, nudo animali e quant'altro, a mio parere. Ognuno i suoi gusti, ognuno la sua sensibilità e le sue preferenze. ci sono stupende o insignificanti foto di fiori, come ci sono stupendi o insignificanti ritratti.
Guardate le foto di fiori di ad es. di Manuel Presti, per fare un esempio nazionale, o guardate la foglia d'acero su betulla di John Shaw e vorrei proprio vedere chi ha il coraggio di dire che sono foto banali.
Il discorso "fiorellini e paperelle" è un discorso che mi induce alla violenza, sa di razzismo e categorizzazione in fotografi di serie A e B.
La foto di natura ha (purchè fatta come si deve) un suo valore emotivo, di documentazione, denuncia ed informazione pari alle altre foto. A mio parere.
Siccome il mondo naturale è il substrato del nostro mondo umano, conoscerlo e proteggerlo non è un lusso estetico di pochi balordi romantici o ambientalisti invasati (che spesso di ambiente non sanno niente). Umilmente, la fotografia di natura può aiutare, come la foto di reportage può aiutare nelle vicende sociali o politiche.Certo le foto devono essere belle però, ma questo vale per qualsiasi genere. Solo che per apprezzarne la bellezza magari occorre capire qualcosa di natura, cosa non molto facile al giorno d'oggi.
Considerare con sufficienza le foto di natura è (a mio parere) segno di ignoranza. Come diceva (credo) Voltaire "si disprezza ciò che non si conosce".
SUGGERIMENTO: questo thread potrebbe stare bene anche in fotografia e natura?
Ciao,

Silvio
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Wendigo
Naturalista, fotografo dilettante.
qualche mia foto qua: http:\\wendigo.vecchiaforesta.it

[Antonio Perrone Torkio]

spostato in fotografia e natura
_________________
Abbiate pazienza, sto cercando di imparare a mettere a fuoco...
il mio nuovo sito: www.antonioperrone.com

[Paola Camiciottoli]

Niente, nessuno e mai, cara Paola, può e deve farti allontanare dal tuo sentire fotografico ...
aspettiamo sempre i profumi dei tuoi fiori, essenze naturali e incrocio di sensi ...
un caro saluto
Paola
_________________
Se nel nostro universo esiste la possibilità di diventare quello che ancora non siamo, saprò coglierla e trasformare la mia vita in un giardino diverso da quello dei miei padri?

http://www.paolacamiciottoli.blogspot.com/

[Luca Dessena]

Cmq... giusto per riderci su... i fiorellini ci sono, ma le paperelle però non le ho mai viste!!

[Paola Congia]

Grazie a Mariella e Silvio per gli interventi.
Silvio: "le foto però devono essere belle". Proviamo a definire i parametri di questo giudizio?
Tu lo hai fatto e lo fai molto bene per quanto riguarda la foto naturalistica.
Io non saprei, con i miei fiori, andare "oltre", dove indirizzare la ricerca per non ripetere (come mi sembra alla fine con tutte le mie foto floreali) sempre la stessa foto.

[Paola Congia]

Grazie per l'incoraggiamento Paola
Luca: per le paperelle mi sto preparando

[Silvio Renesto]

[Chiara Lana]

Paola, mi permetto di copincollare quanto ho scritto come commento al tuo post della sterlizia:
Paola, il tuo è uno stile, e che stile. Una sterlizia è apoteosi dell'architettura biologica che rende un fiore una statua, un dipinto, un edificio, un'essenza del pensiero divenuto realtà perfettissima, secondo disegni a noi non noti. Perchè abbandonare questo ambito che tu riesci a interpretare sì mirabilmente? Entrare e vedere un'anteprima così è come entrare in un porto sicuro, mi spiacerebbe non trovare più la tua espressione. Spero tanto sia qualcosa di fisiologico e passeggero. Ti abbraccio con tanta tanta stima!
Chiara
Tutto ciò può essere applicato ai tulipani, alle farfalle e anche, perchè no?, ai murales (meglio a colori ...) ma questa è Paola, la Paola che è una certezza di soavità, di bei colori, di ciò che una donna così sensibile riesce non solo a cogliere ma anche e soprattutto trasferire a noi che, come nel mio caso, sappiamo apprezzare perchè c'è tutta la Paola dentro!
Non smettere, non metti a repentaglio la salute tua e di chi ti sta accanto, insomma sei salutare

[Attilia Franchi]

Leggere le tue parole Paola mi ha fatto tornare alla mente le mie prime foto...fiori, papere, natura in ogni sua sfumatura. E' stato grazie all'incontro della natura attraverso la macchiana fotografica che ho scoperta la mia passione per la fotografia. Quindi devo molto ai fiorellini e alle paperelle. Poi piano piano ho lasciato che, il tempo e la mia sensibilità, iniziassero una ricerca di un genere fotografico dove mi sentivo libera di essere ciò che sono. Così mi sono avvicinata alla street, alle foto di denucia o reportage ma, quando mi perdo davanti alle tue fotografie dei fiori, come di altri nostri amici di MM bhè che voglia di tornare a fotografare fiorellini e paperelle. Ogni tanto mi diletto con i piccioni Paola te lo dico molto seriamente: non ti permettere di smettere di fotografare e donarci i tuoi fiori, resto in attesa delle paperelle. Faresti un grande torto a te stessa, snaturando la tua infinita sensibilità e femminilità, e priveresti noi di osservare la natura attraverso i tuoi occhi.
Non esiste per me la fotografia di serie A e B, ogni genere fotografico ha per me pari dignità. Certo la conoscenza della tecnica è importantissima ma se dietro non ci sta la nostra sensibilità, la nostra visione personale, la sola tecnica renderebbe sterili le nostre foto e non riuscerimo mai a comunicare, a regalare all'altro un' emozione.
Paola tu con le tue fotografie dimostri conoscenza della tecnica e grande capacità di donare emozioni. Continua e come disse Dante "non ti curar di loro ma guarda e passa..."
Un abbraccio grande.
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"Conservate sempre un vetro rotto nel vostro mondo ben protetto, così da poter sentire i lamenti che vengono dal di fuori."
Abbè Pierre.
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Il mio nuovo sito www.attiliafranchi.eu