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Ricevo e pubblico questo portfolio di Giacomo Saviozzi

buona visione


HAIR

[Marco Furio Perini]

Un lavoro ammirevole perchè molto originale a mio parere, ovvio che in una tale quantità di foto alcune spiccano su altre per espressività e tecnica.
Al contrario di quello di OMAR questo mi sembra fin troppo lungo, l'avrei "sfoltito" ( ) un po' per evitare alcune ripetitività e per convogliare maggiormente l'attenzione sulle migliori.
Ciao

[giacomo saviozzi]

Marco...Io sono logorroico anche con le fotografie Quando racconto una storia ho bisogno di farlo con almeno 20/30 foto. Credimi, ho provato a scendere sotto questa soglia non ce la faccio Non è un bene, la sintesi è un dono, sia fotografico che letterario. L'altro giorno una ragazza del giornale dell'Università di Pisa in un intervista mi ha fatto una domanda: " se lei fosse uno scrittore, che tipo di scrittore sarebbe, e chi?" Io ho risposto, che se sapessi scrivere avrei voluto essere Joyce, hai presente l'Ulisse? Inizia con un'attenta descrizione per poi trasformarsi in un fiume di parole senza punteggiatura. Un librone per descrivere un solo giorno.
Ti ringrazio dell'attenzione.

Giacomo
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[Francesco Martinelli]

un gran bel reportage, con tante foto particolari. un ottimo BN. Bravo Giacomo

[Luca Dessena]

Mi piace Giacomo, un racconto fuori dall'ordinario, ma sempre un evento che ha una sua storia... anche per me forse un po troppine
La qualità degli scatti come semrpe è un bel vedersi.

[Danilo Mililli]

Un buon racconto ma veramente troppe devi tagliare quelle più simili
danilo

[giacomo saviozzi]

Io lo picchio il Millilli!!!!! Maremma sul miccio!!!! Oh a te un ti va mai bene nulla!! come diceva mia nonna, buon anima, ma in terra era meno buona:" a te non ti contenta nemmeno palle nere" Palle nere era un pontederese noto per aver le palle nere appunto, e siccome per quella particolarità riusciva ad'accontentare parecchie signore ( compreso mia nonna, così narra la cronaca dell'epoca). Ora detto ciò quando mai a te Danilo son sembrate poche? Scommetto che è per quel particolare conto che avrei dovuto fare per stabilire in maniera matematica la giusta quantità .

Vero che sono troppe rispetto alla media dei portfoli che si vedono in web, dal tronde io sono abbondante, come dice un proverbio, nella botte grande ci stà pure la piccola. Meglio abbondare che morir di fame .

Non ho mai capito quando sono troppe e da cosa lo dovrei dedurre, credo che sia come porre dei limiti ad uno scrittore ancor prima di scrivere. L'editore si raccomanda di fare un romanzo non più lungo di 2/16 altrimenti non ci rientra con la stampa. Sarebbe assurdo e patetico

un caro saluto Giacomo.

Ps. Cmq è vero Avrei fatto la mia figura anche con meno. MA a me picevano tutte ( 120 foto )
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[Omar Biagi]

eccheccacchio Giacomo, io sarò di poche parole, ma te sei un fiume in piena!
belle son belle, nulla da dire, ma sono veramente troppe, diventano ripetitive.
secondo me la sintesi è molto importante, avresti potuto dire tutto quello che avevi da dire anche con 7/8 foto. Lo so che scegliere è dura, ma la selezione, per me, è necessaria e fondamentale.

p.s. a me piacciono soprattutto i close-ups.
p.p.s. la firma è sempre al top.. perché non provi a firmarti "Pallenere"?

[bagdesign]

E' come se uno scrittore scrivesse con capitoli doppi, dove nel primo usa parole che non usa nel secondo pur descrivendo la stessa scena.
Può risultare anche noioso, non credi Giacomino...?
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bag - http://www.albertogianfrancobaccelli.it

[Cosimo Marino]

Interessantissima sequenza.
NOn sò se le foto sono poche o troppe.
Posso dire che alcune mi sembrano estremamente eispirate ed espressive ed altre meno. Personalmente qualcuna di queste ultime io l'avrei esclusa, non perchè "brutte", ma per non "diluire" l'impatto delle migliori.

L'aspetto che invece mi ha colpito è l'approccio in chiave bassa che fa da base ad un look piuttosto cupo, gotico dell'intero reportage.
Sembra essere nell'antro di un'oscuro stregone.

In un ottica pubblicitaria, a meno di clienti punk-dark, non credo che sarebbe la strategia più opportuna.
Ma forse lo scopo delle foto è di di altro tipo.
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Cosimo Marino La mia galleria su Flickr

[Claudia Perilli]

Ho trovato la serie davvero interessante.
Non credo che sia facile "sfoltire" le proprie foto... almeno io faccio molta fatica... io al contrario di te non sono molto logorroica, ma spesso quello che faccio con le mie foto parla anche per quello che non dico a parole.

Se posso dare un mio parere spassionato, secondo me la "ripetizione" in questa serie ci sta benissimo, perché è il mestiere in se di parrucchiere che ripete e ripete le azioni. Perché io più che vedere le teste e i capelli, nel tuo reportage ho visto il lavoro, le azioni, i movimenti del mestiere.
Ho trovato molto interessante tutta la serie, ma principalmente i salti dal particolare al generale, le immagini specchiate poi sono davvero una chicca... Alcune immagini mi hanno fatto ripensare al movimento Surrealista, la "ripetizione" al Futurismo.
Ciao!

[giacomo saviozzi]

Lo scopo di questo "breve" reportage come degli ultimi sui lavori è quello di diventare una pubblicazione sul lavoro. Non il lavoro in generale ma quello della mia zona. L'intento non è certo quello pubblicitario altrimenti avrei dovuto approcciarmi in modo del tutto diverso e probabilmente non ne sarei stato capace. L'approccio a queste come quelle del panaio è diretto, di racconto. Ho vissuto in entrambi i casi una giornata di lavoro con loro. Mi sono guardato e riguardato i gesti e ho cercato di riportarli.

(sto ascoltando una radio usa e stanno trasmettendo gli zz top...mio dio come mi piacciono)

Mi fa piacere Claudia che si "legga" il lavoro, il mestiere.
Per il movimento surrealista non saprei dire...non che non l'abbia presente ma non c'ho mai pensato. Comunque lo prendo, come credo che sia, per un bel complimento.

Grazie Giacomo
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