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Come intendiamo la Fotografia digitale

 
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Autore Messaggio
aniuska
Ospite





MessaggioInviato: Sab Lug 14, 2007 5:25 am    Oggetto: Come intendiamo la Fotografia digitale Rispondi citando

Come intendiamo la Fotografia digitale? Come la interpretiamo?Ho letto spesso su diversi forum, discussioni di confronto su quello che è corretto e non nel lavoro di "aggiustamento" di una foto nel successivo passo in post.Ho letto, di appunti di puristi della fotografia, che per cultura ed esperienza provengono da decenni di fotografia analogica ,che mal digeriscono l'utilizzo del computer e delle possibilità che permettono gli applicativi software dedicati a questo mondo.Ho letto di come ci si sdegni
di fronte a forte elaborazioni post e della rivisitazione grafica che si da anche a foto patetiche.Ora chiedo a Me e a chi interessa sviluppare questa tematica, qual'è il confine invalicabile per cui una foto elaborata non è più fotografia ma grafica .Spero che a qualcuno interessi il quesito
Alex
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aniuska
Ospite





MessaggioInviato: Lun Lug 16, 2007 7:29 am    Oggetto: Rispondi citando

sigh!..sigh! Crying or Very sad
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Antonio Perrone Torkio
STAFF


Registrato: 15/11/06 12:34
Messaggi: 7905
Residenza: Guidonia (RM) - Torchiarolo (BR)

MessaggioInviato: Lun Lug 16, 2007 7:40 am    Oggetto: Rispondi citando

aniuska ha scritto:
sigh!..sigh! Crying or Very sad


Alex, di natura il fotografo è permaloso! La fotografia digitale se si limita allo scatto con una macchina digitale è fotografia a tutti gli effetti... secondo me ci sta tutto il passaggio di una maschera, renderla scura o chiara ... tutto è lecito e si rimane nell'ambito della fotografia....

Se si vanno a stravolgere colori a parer mio rientriamo già in un altro campo che non è più fotografia, ma elaborazioni



ma questo è meglio non sollevarlo di problema, per quello che ho scritto sopra... siam tutti permalosi Wink
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Willard



Registrato: 04/02/07 11:51
Messaggi: 245

MessaggioInviato: Lun Lug 16, 2007 11:53 am    Oggetto: Rispondi citando

Parlo per me, ultimo arrivato.
La fotografia digitale è una rivoluzione epocale nei confronti di quella tecnica chiamata fotografia ( di-segnare con la luce ).
Cambia parzialmente il mezzo meccanico di ripresa, cambia totalmente il supporto sensibile, ma soprattutto cambia il modo di “sviluppare” il di-segno con la luce. Non è un caso che la camera da oscura, oggi viene chiamata “bianca”.
Un inciso: a mio parere siamo ancora nella fase pioneristica e nel futuro vedo una prossima fine delle reflex ( troppi problemi legati alla polvere ) a scapito di una singola macchina con singolo e specializzato obiettivo.
Oggi come oggi per la post, in fatto di taglio, a ben pensarci non è indispensabile la precisione della reflex in fatto di inquadratura, così come il controllo dell’esposizione.
Parlo per me e delle mie esperienze attuali, con una compatta riesco a controllare perfettamente la scena senza inquadrare, e senza vedere il display, e posso garantirvi che i risultati, con un buon allenamento sono…sorprendenti!
Non parlo ovvio di fotografie con velleità commerciali-professionali.
Tornando a noi…il mezzo meccanico “digitale” non è diverso dal tradizionale quello che cambia è la post.
La post è il futuro ed ha potenzialità infinite.
Come infinite sono le possibilità di elaborazione digitale…(basti pensare a quante “grafie” diverse posso ottenere da un singolo scatto…senza bruciarmi le dita dagli acidi o avere stanze dedicate )
La post di un tempo ( sviluppo e stampa ) erano appalto solo per certi addetti ( fotogafi professionisti e amatori evoluti ) il Willard del tempo era in balia delle scelte sia di sviluppo che di stampa da parte di terzi.
Oggi no.

Oggi siamo noi che decidiamo, di-segnamo con la luce ciò che più ci aggrada. E tutto secondo i nostri gusti (e cultura ).

Che questi ultimi riscuotino o meno, successo, condivisione con chi ci osserva questa è un’altra questione.
Tutto si evolve ( Darwin docet ).
Un articolo di Ando Gilardi di poco tempo fa sottolineava le resistenze ( sempre avvenute ) di fronte ai nuovi progressi.
Mi permetto di trascriverlo

“La Fotografia venne annunciata al mondo nel gennaio del 1839 e fino dal primo momento alcuni uomini se ne occuparono in due modi: usando il nuovo mezzo o scrivendone. Il primo modo è quello del Fotografo, il secondo quello del Critico e dello Storico. Ancora un terzo modo, rarissimo, è quello del fotografo che anche scrive tanto sulla Fotografia, uno che appartiene a questa specie è Pino Bertelli del quale parlo spesso, un altro sono io che essendo vecchissimo ho foto-grafo tanto e di fotografia ho scritto troppo.
Ma veniamo al Fotografo: tutte le volte che la Fotografia ha fatto dei progressi, come dal dagherrotipo alla calotipia alla talbotipia, all'ambrotipia, alla collotipia ... eccetera eccetera, il Fotografo è stato contento come lo sono tutti gli artigiani quando possono continuare a fare il loro lavoro con meno fatica, più facilmente, più economicamente, insomma meglio. Invece allo storico e al critico gli è preso un accidente perdendo addirittura la testa semplicemente perché mentre le immagini fotografiche, le stampe, prese con il mezzo vecchio non peggiorano a confronto con quello nuovo anzi a volte hanno un fascino maggiore; con i testi del critico e dello storico succede il contrario: invecchiano e diventano anche buffi a volte persino grotteschi. Ma mica per questo si buttano, anzi! Si leggono come capolavori dell'umorismo involontario. Voi forse non avrete mai letto, faccio un esempio, la Storia della Fotografia del Tissandier scritta un secolo fa: ebbene oggi fa scompisciare dal ridere. Naturalmente in questo, ripeto, non trovo niente di male, e poi succede lo stesso in tutti i campi: un libro di astronomia scritto prima di Copernico fa tenerezza, e persino la Metafisica di Aristotele è buffa. Potremo anche fare il paragone con la Bibbia ma si corre il rischio di essere fraintesi: tuttavia mi viene la voglia di dire che a un Libro biblico come quello della Genesi si può sempre voler bene e che ogni tanto lo rileggo perché sono tifoso di Caino, come lo era anche Dio del resto che lo preferiva ad Abele sospetto di zoofilia. Ma nel caso del testo fotografico superato succede una cosa brutta che riguarda solo l'Autore, il quale si arrabbia e considera il progresso del mezzo fotografico un'offesa personale, poi nega che si tratti di progresso e dice che si tratta di stronzate passeggere, di false rivoluzioni. Poi quando ha sbattuto il muso nella realtà, allora scrive che lui mica voleva dir male del nuovo così fa l'ennesima figura da salame. Guardate bene, ripeto: guardate bene che io sto facendo l'autocritica e parlo di me. Tempo fa, forse sono passati cinque anni più o meno, l'incantevole signora Namias mi chiese di scrivere un parere per Zoom sulla nascente Fotografia Digitale. Ne avevo sentito appena parlare e non sapevo nemmeno che con lei non solo moriva il negativo, la pellicola, ma che le nuove immagini nascevano come files. Ora il file è definito da sant'Agostino, con altra parola, come una delle prove ontologiche della esistenza di Dio! Meno di tutto poi ancora sapevo che il file delle immagini ha un gancio che in Photoshop si chiama Info File al quale si può appendere lo scibile. Insomma di Fotografia Digitale non sapevo ancora niente e scrissi che l'Analogica era meglio!”


A mio parere non esiste un confine tra grafica e fotografia, come non esiste più ( e da mò ) la fotografia a esposizione zonale…bisogna riconoscere l’evoluzione che stravolge ( ora più che mai nel quotidiano ) le nostre abitudini e conoscenze…è vero: gli esami non finiscono mai!
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Alessandro Di Ciommo



Registrato: 13/06/07 08:06
Messaggi: 31
Residenza: Roma

MessaggioInviato: Mar Lug 17, 2007 10:35 am    Oggetto: Rispondi citando

(di fronte a forte elaborazioni post e della rivisitazione grafica che si da anche a foto patetiche.Ora chiedo a Me e a chi interessa sviluppare questa tematica, qual'è il confine invalicabile per cui una foto elaborata non è più fotografia ma grafica .Spero che a qualcuno interessi il quesito
Alex
)

alla domanda in neretto non saprei risponderti…….

vero il discorso che troppo spesso fotografie brutte vengono rese interessanti utilizzando la post produzione, per questo motivo credo che la cosa principale sia l’idea, l’idea che costruisce l’immagine in studio, l’idea che racconta e vede una storia nella fotografia di street ed anche di reportage, in alcune fotografie troppo elaborate, lasciando lavorare il computer non la mente questa base (l’idea) per me fondamentale, manca…
ti posso solo dare un consiglio, elabora se vuoi, ma usando un’idea…devi raccontare, non devi mai mettere effetti solo perché funzionano esteticamente. Nei forum questo genere di scatti funzionano poco per un semplicissimo motivo, spesso non si conosce bene il fotografo purtroppo bisogna vedere il suo excursus capire dove voglia arrivare, ma soprattutto da dove parte, insomma, per leggere bene uno scatto elaborato bisognerebbe vederlo all’interno di un reportage, non singolarmente…spero di esserti stato d’aiuto…questo vale anche per le fotografia non elaborate, ma in questo caso la sua leggibilità rimane più immediata, forse ancora non siamo abituati alla forte elaborazione, anche se ci sono fotografi, artisti che ne fanno uso in maniera sapiente…

ciao ciao
A.
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