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Vi propongo una mia idea
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Autore Messaggio
Roberto Ziviani



Registrato: 25/10/07 13:32
Messaggi: 18
Residenza: area Lago Maggiore

MessaggioInviato: Lun Giu 09, 2008 4:06 pm    Oggetto: ... Rispondi citando

La mia idea non era quella di allestire una mostra, grande o piccola essa fosse, per denunciare lo stato in cui versano i disagiati.

La mia idea iniziale era quella di esporre materiale sugli "invisibili", idea che poi si è costruttivamente allargata nella comprensione che non era necessario usare quel tema, ma si poteva utilizzare qualsiasi altro tema; anche quello della farfallina sul fiore.

Lo scopo era quello di ricavare da ogni mostra un importo da destinare in beni (vestiti, coperte, ecc.) direttamente ai disagiati, che non sono giocoforza soltanto i vagabondi ma anche gli anziani, gli artisti di strada, ecc.

Quindi non un' idea lasciata ad ideologie, bensì mirata a qualcosa di concreto, molto concreto.

La mia propensione a non fidarmi delle cooperative è giustificata dalle tante notizie di cronaca proprio sul marciume che c'è stato dietro a tante iniziative: so benissimo che non tutte le cooperative sono uguali, ma non conoscendone la comprovata serietà preferisco cercare di raggiungere direttamente chi ha bisogno.

Non credo che la dignità delle persone, consenzienti a farsi fotografare dopo aver conosciuto lo scopo degli scatti, venga urtata. Ovvero non credo che un bisognoso si indigni quando gli porto delle coperte, frutto di una mostra sulle Grotte di Frasassi (per citare un esempio).

Tu scrivi: "perchè dobbiamo essere noi a fotografare gli ultimi, i cosidetti "invisibili" con i nostri schemi, i nostri pregiudizzi. Perchè non lasciamo che siano loro a fotografare loro stessi o perchè no, a fotografare noi. Forse scopriremo che nel loro mondo gli invisibili siamo noi".

Sarei felice di vedere che loro si fotografano o fotografano noi, ma credo che a loro interessino più coperte e viveri. Nel mondo gli invisibili siamo noi: certo, finchè saremo così qualunquisti e superficiali; finchè ci fermeremo davanti ad una immagine postata nel web commentandone il b/n ed il contrasto ed aggiungendo (per dovere di sensibilità) una frase patetica nei loto confronti.

Finchè ogni volta che qualcuno ha un' idea, bella, brutta, perfetta, imperfetta, invece di analizzarla costruttivamente la si uccide dietro commenti frutto di ideologie politiche e disfattiste infierendo sulla sensibilità di chi l' ha espressa, ma in modo così nascosto ed impersonale da lanciare la pietra e nascondere il braccio.

Finchè un paralitico verrà agevolato nei movimenti solo per andare ad un voto politico, mentre per il resto "chi se ne frega".

Finchè sarà così, saremo sicuramente noi gli "invisibili". Anzi, direi che è meglio essere invisibili, perchè se ci vedessero meriteremmo tutta la loro rabbia. Così almeno la nostra invisibilità nasconde certi valori di cui dovremmo vergognarci.

Torkio, qui non c'entra nessuna fede politica. Con la frase: "non credo che questo sito sia stato il luogo ideale dove postarlo" non intendevo nulla di politico, ma semplicemente che su questo sito, a differenza di altri (sinora tutti gli altri) si è sollevato un vespaio invece di analizzare la cosa nel fulcro della sua essenza. La politica non c' entra niente: ognuno ha le sue idee e guai se così non fosse. Tanto è vero che ho diversi amici di sinistra.

Per questo ti chiedo di rimuoverlo: non voglio aver scatenato, seppur inconsapevolmente, un putiferio e non intendo certo rompere la tranquillità e l' armonia di uno dei siti che considero tra i migliori da me visitati.

Non ho pregiudizi o giudizi politici o personali nè su Giacomo, tantomeno su chiunque in questo sito non la pensi come me. Fossi anche l' unico ad avere una ideologia politicamente orientata verso destra, per me l' amicizia ed il rispetto sono importanti. Solo che ho il difetto di mordere quando mi si attacca... Twisted Evil

Le mie scuse a Giacomo, se l' ho urtato nella sua sensibilità. Ma d' altra parte mi sono sentito urtato anch' io, per primo.

Ciao.


L'ultima modifica di Roberto Ziviani il Lun Giu 09, 2008 4:18 pm, modificato 1 volta
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bagdesign



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MessaggioInviato: Lun Giu 09, 2008 4:10 pm    Oggetto: Tastiera come un mitra... Rispondi citando

Ci risiamo, la tasteria diventa un mitra...
Siamo partiti con un'idea, fondamentalmente ispirata da una lodevole intenzione e poi si è finiti, degenerando e non capendosi, su argomenti politici... Lasciamo perdere le cooperative e Berlusconi, Stalin ed il fascismo... Discutiamo di quello che è il vero argomento.

Al di là delle oggettive difficoltà di realizzare la proposta, credo che le perplessità maggiori siano sul fatto di fare una mostra proprio con foto fatte ai soggetti che si vogliono aiutare. Io sono uno di quelli che ha sempre sostenuto che la dignità dell'uomo non può essere calpestata per ricevere dei complimenti su una foto postata su uno dei siti come il nostro. Che le foto di denuncia vanno bene se collacate nelle giuste sedi di denuncia. e sempre finalizzate alla sensibilizzazione dei vari problemi con al centro l'individuo.
Mi sono sempre lamentato sotto le foto postate, qui e su altri siti, di persone indigenti, barboni o simili, Vorrei ricordare cosa è successo su questo sito poco fa, tramite una foto di una bambina...
Anche io sono per concretizzare aiuti e non mostrare il dolore o il bisogno degli altri.

Detto questo, rimango perplesso sull'iniziativa proposta, principalmente perché preferisco non "sfruttare" immagini di bisognosi facendo leva sulla pietà di un attimo, rivolgendo loro uno sguardo durante la visita ad una mostra (anche perché oggi tutti sanno che esistono tali realtà), ma piuttosto concentrarmi personalmente sulle varie realtà locali, concretamente. Ho paura anche che tanta gente potrebbe pensare che la mostra sia fatta, oltre che per scopi lodevoli, anche - e magari soprattutto- per far vedere quanto siamo bravi a fotografare e questo compremetterebbe il buon esito dell'iniziativa. Secondo me, naturalmente.

Ringrazio Roberto di averci prospettato la sua lodevole idea e dico, un po' a tutti, usiamo la tastiera per esprimere pareri sereni e non facciamoci trascinare da frasi scritte e magari interpretate male...
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Roberto Ziviani



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MessaggioInviato: Lun Giu 09, 2008 4:23 pm    Oggetto: ... Rispondi citando

Credo di aver ripetuto che non necessariamente si debbano fare mostre con loro quale tema. Va bene anche lo still life, il paesaggio, il glamour, l' abstract... L' importante è che l' utilizzo dei proventi dia agli "invisibili" un aiuto concreto.
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bagdesign



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MessaggioInviato: Lun Giu 09, 2008 4:39 pm    Oggetto: Oops... Rispondi citando

E' vero, ho letto il tuo ultimo intervento, che era in seconda pagina, dopo aver scritto il mio commento... Mi scuso per la disattenzione.

A questo punto, però, ho bisogno di farti alcune domande e ti prego di non prenderla per una provocazione...

Che bisogno c'è di fare una mostra? Raccogliamo dei fondi autotassandoci o cercando fondi dai parenti e conoscenti, allora... Perché sprecare tempo ed energie ad organizzare una mostra, con tutte le difficoltà del caso, finalizzata a raccogliere fondi, quando possiamo farlo in altro modo più semplicemente?

Poi, una volta raccolti i fondi, anche se riusciamo a fare la mostra, a chi li diamo? Chi si incarica di spendere i soldi raccolti? Chi di distribuirli? A chi si danno le cose comprate? Si va per la strada e si danno coperte e viveri a chi si incontra che ne ha bisogno?

Forse vedo troppe difficoltà ed intoppi, scusami... Ma credo di essere realista. Hai delle risposte? Mi fai sapere? Grazie, sinceramente.

Gianfranco
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Attilia Franchi



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Residenza: Vigalzoano di Pergine

MessaggioInviato: Lun Giu 09, 2008 4:44 pm    Oggetto: botta e risposta Rispondi citando

Ultima precisazione e poi la domanda.
Anni di lavoro più anni di volontariato e aver sperimentato sulla mia pelle cosa significa vivere per strada, senza certezze e prospettive future, mi permettono di dirti che le coperte ed il the caldo sono importantissimi, ma quando ti chiedono un paio di scarpe e poi nasce un ascolto vero, un gesto di affetto, tante volte se ne vanno senza le scarpe e ti ringraziano di averli semplicemente ascoltati. E, se tutto va bene, proprio con loro, con delle semplici usa e getta, realizzeremo un progetto fotografico e scritto da loro. Il discorso sarebbe lungo e non mi va di occupare spazio.
Ti chiedo invece in base a quale criterio scegliere poi a quale realtà, nella città dove si svolge l'iniziativa destinare il ricavato. Piccolo esempio: città di Trento tra realtà che si occupano di anziani, minori abbandonati, senza dimora, donne vittime di tratta, insomma bisognosi di ogni possibile realtà siamo circa in 3000. Immagino grandi città come Roma, Bologna, Firenze etc etc quale criterio?
Insomma non dico che non sia perseguibile, ma credo che veramente via web così non è pensabile ragionare, senza fraintendimenti e parole pesanti scambiateci reciprocamente. Credo veramente che MM si sia distinto, non frequentando altri siti non ho termine di paragone, per sensibilità e disponibilità da parte di tutti indipendentemente da posizioni politiche, fede o quant'altro ogni qualvolta c'è stata una richiesta di collaborazione.
Quindi, come ha detto torkio, qui non si chiude nulla, ma forse è bene provare a confrontarsi e raccogliere idee.
Ciao Roberto.
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Tino Veneziano
Ospite





MessaggioInviato: Lun Giu 09, 2008 7:06 pm    Oggetto: Re: Oops... Rispondi citando

bagdesign ha scritto:
E' vero, ho letto il tuo ultimo intervento, che era in seconda pagina, dopo aver scritto il mio commento... Mi scuso per la disattenzione.

A questo punto, però, ho bisogno di farti alcune domande e ti prego di non prenderla per una provocazione...

Che bisogno c'è di fare una mostra? Raccogliamo dei fondi autotassandoci o cercando fondi dai parenti e conoscenti, allora... Perché sprecare tempo ed energie ad organizzare una mostra, con tutte le difficoltà del caso, finalizzata a raccogliere fondi, quando possiamo farlo in altro modo più semplicemente?

Poi, una volta raccolti i fondi, anche se riusciamo a fare la mostra, a chi li diamo? Chi si incarica di spendere i soldi raccolti? Chi di distribuirli? A chi si danno le cose comprate? Si va per la strada e si danno coperte e viveri a chi si incontra che ne ha bisogno?

Forse vedo troppe difficoltà ed intoppi, scusami... Ma credo di essere realista. Hai delle risposte? Mi fai sapere? Grazie, sinceramente.

Gianfranco



Calma! Very Happy

Intanto la mostra secondo me sarebbe una buona cosa, è sempre un evento culturale che coivolge gente, fa circolare idee e avvicina gente sia alal fotografia sia al tema trattato Wink

poi vorrei che si desse un occhiata a questo link http://www.santegidio.org/it/solidarieta/senzadimora/index.htm
alcuni già lo sanno ma forse altri no, ma è la Comunità di cui faccio parte.

Il mio servizio di volontariato è appunto quello ai senza fissa dimora, sia chiaro la mia proposta di visionare il link è un esplicito invito ad aiutarci Very Happy non è "velato" Cool

a parte gli scherzi, ci sono tante associazioni come la mia che lavorano per i poveri per quanto mi riguarda io sono una persona concreta, nel senso che non sono virtuale, sono fatto di carne (tanta Embarassed ) e ossa, e chi vuole venire con me la sera a fare il "giro" alle stazioni è ben accetto, non c'è trucco non c'è inganno Very Happy

Quando si parla di poveri però bisogna essere seri, perchè si parla di drammi che si consumano ogni giorno, sono condizioni che si vivono sulla pelle, chi vive per strada oltre a vivere il disagio di questa condizione spesso vive anche il luogo comune di chi crede che sia una scelta "romantica" una scelta di vita..... ma de che? Shocked
Ma quale scelta romantica? ma quale scelta di libertà? Ditelo ad un barbone d'inverno con il freddo sopra ad un cartone bagnato!
Attilia scriveva del the caldo.....Attilia, anche a Roma lo facciamo, ho capito benissimo cosa intendi, e lo sanno anche i barboni, e sanno benissimo cosa significa essere ascoltati, e se poi si riesce a dare qualche coperta e un paio di scarpe allora è una festa ancora più grande!!!!
eppure, nell'amicizia, e ribadisco, nell'amicizia, e non nell'asistenzialismo, anche le situazioni peggiori possono cambiare, e tante ne sono cambiate, con amore e affetto, con pazienza a passione, con testardaggine e perseveranza siamo riusciti tra mille difficoltà culturali, amministrative, sociali a far riemergere tanti invisibili a vita nuova, è possibile, è possibile se non ci si gira dall'altra parte, quindi tutto è utile, tutto, anche una mostra.

io sono a disposizione.
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Roberto Ziviani



Registrato: 25/10/07 13:32
Messaggi: 18
Residenza: area Lago Maggiore

MessaggioInviato: Lun Giu 09, 2008 7:14 pm    Oggetto: ... Rispondi citando

Come ha scritto Attilia in chiusura del suo topic, "forse è bene provare a confrontarsi e raccogliere idee", mi sembra che tra incazzature, attacchi reciproci e mitragliate di tastiera, lo stiamo facendo.

Risponderò a Bagdesign e ad Attilia scusandomi per le parole magari non troncate dalla censura. Per rispondere dovrò menzionare cose facenti parte della mia intima vita privata, ma non me ne vergogno: ritengo si debba vergognare chi ha qualcosa da nascondere, fosse anche la propria immagine (anzi, soprattutto quella), dietro uno scudo di falsità.

Rispondo a Bagdesign:

Che bisogno c'è di fare una mostra? Raccogliamo dei fondi autotassandoci o cercando fondi dai parenti e conoscenti, allora... Perché sprecare tempo ed energie ad organizzare una mostra, con tutte le difficoltà del caso, finalizzata a raccogliere fondi, quando possiamo farlo in altro modo più semplicemente?

Personalmente non ho la possibilità di raccogliere fondi, autotassarmi e cercare fondi da parenti. Ho una Agenzia di affitti case vacanza. Questa è la terza stagione che è aperta. Quattro anni fa ho chiuso una ditta individuale in campo informatico (hardware/Web) grazie ai vari Ipermercati che mi hanno tagliato le gambe. Per quattro anni (avevo ancora quella ditta), dal 2002 al 2006 ho cercato lavoro, un qualsiasi fottuto lavoro dipendente che mi garantisse uno straccio di stipendio. Purtroppo il mio profilo non va bene: conosco le lingue, costruisco computer, creo siti web, ho alle spalle 16 anni di esperienza nel campo delle spedizioni internazionali, ho messo in piedi due piccole aziende dando lavoro a qualcunoperò ho 45 anni, non sono extracomunitario, non sono iscritto alle liste di mobilità e sono sano come un pesce. Quindi non vado bene manco per pulire i cessi, fare il metronotte, guidare un tram (lavori, tra gli altri, per i quali mi ero proposto. Nel 2006 ho aperto questa Agenzia più per disperazione che per mania imprenditoriale. Il primo anno era "invisibile" anche lei, ovviamente. Quindi vita al limite dell' indigenza, ma avevo dei genitori che mi aiutavano nell' emergenza. Il secondo anno (l' estate scorsa) il 53% della popolazione italiana ha rinunciato alle ferie: secondo anno di indigenza. L' anno scorso ho litigato con i miei e da allora, per loro, sono "invisibile" anch'io. Quest' anno vedo i primi frutti del mio lavoro, troppo pochi per sanare la mia situazione: Come vivi in un anno con circa 4000 Euro di fatturato lordo e debiti vari da pagare a chi ti stacca la luce e ti manda dal giudice di pace per le bollette del gas non pagate? Sono già ricorso all' assistente sociale per avere aiuto dallo Stato quale indigente, non avendo altra via di uscita. Per ora il tetto (essendo proprietà di mia madre) non mi manca, ma a livello di certezze non ne ho alcuna. Quindi, per queste ragioni, anche se ho la fortuna di indossare vestiti che hanno circa dieci anni e si rompono i bottoni dei pantaloni perchè sono ingrassato, io non posso certo autotassarmi o (colmo dei colmi) chiedere fondi ai parenti.


Poi, una volta raccolti i fondi, anche se riusciamo a fare la mostra, a chi li diamo? Chi si incarica di spendere i soldi raccolti? Chi di distribuirli? A chi si danno le cose comprate? Si va per la strada e si danno coperte e viveri a chi si incontra che ne ha bisogno?

Qui ci vogliono le idee: le idee di tutti voi. Pensavo ad una creazione di gruppi di tre/quattro persone per ogni area nella quale si farebbe la mostra. A turno (a seconda dell' area) si provvede a trovare il luogo della mostra, di metterci il materiale e di prendere contatto con le associazioni volontarie. Magari non dando loro i soldi, ma coperte, vestiti nuovi, cibi in scatola e così via. Questi beni verrebbero acquistati dal gruppo locale.
... "Porte aperte alla Renault": ogni idea va bene, basta proporre...

Una cosa mi sembra doveroso sottolineare: io ho avuto questa idea, ma assolutamente non voglio che un centesimo passi per le mie mani. Dopo ciò che ho raccontato non vorrei che le mie intenzioni fossero fraintese in modo cattivo. Posso rimboccarmi le maniche e fare tutto ciò che mi è possibile, ma non voglio vedere nulla che abbia la vaga parentela col denaro.

Rispondo ad Attilia:

Ho vissuto molti dei miei momenti a Tione di Trento. Sebbene anche a Trento ci siano molti disagiati, credo che in Trentino ci siano ancora delle agevolazioni riservate alle regioni autonome(medicinali, ecc.). Comunque tutto il mondo è paese e la fame è fame, agevolazioni o no.

Ti chiedo invece in base a quale criterio scegliere poi a quale realtà, nella città dove si svolge l'iniziativa destinare il ricavato. Piccolo esempio: città di Trento tra realtà che si occupano di anziani, minori abbandonati, senza dimora, donne vittime di tratta, insomma bisognosi di ogni possibile realtà siamo circa in 3000. Immagino grandi città come Roma, Bologna, Firenze etc etc quale criterio?

A quale fascia di disagiati destinare il ricavato dipende da diversi fattori: nel tuo caso, essendo a stretto contatto con queste realtà, puoi tu stessa indicarlo per la tua zona. Gli stessi volontari e gli enti (cooperative ecc.) possono indicare chi ha più bisogno. Punterei solo sul fatto di non dare soldi, ma i beni che gli stessi enti indicheranno quali necessitari per la loro distribuzione (sarò de coccio, ma nun me fidoooo).


Insomma non dico che non sia perseguibile, ma credo che veramente via web così non è pensabile ragionare, senza fraintendimenti e parole pesanti scambiateci reciprocamente. Credo veramente che MM si sia distinto, non frequentando altri siti non ho termine di paragone, per sensibilità e disponibilità da parte di tutti indipendentemente da posizioni politiche, fede o quant'altro ogni qualvolta c'è stata una richiesta di collaborazione.

Secondo me ce la possiamo fare: non dico che è una cosa facile, ma credo che sia fattibile. Delle parole pesanti non mi importa. Credo che, parlandosi, alla fine ci si capisca.
So bene che MM è pieno di persone sensibili, ma non posso e non voglio convincere nessuno: io non sono un imbonitore televisivo. Ho solo lanciato un' idea: se anche viene attuata in concreto da qualcun' altro, senza la mia partecipazione, sono felice lo stesso. Significa che è servita a qualcosa e, soprattutto a qualcuno che ha bisogno.

Beh, spero di aver risposto in modo esauriente.
Scusatemi se sono stato (come al solito) prolisso: è un difetto che non riesco a togliermi.

Se volete contattarmi al di fuori del sito non ci sono problemi.
La mia e-mail è: mail@robertoziviani.com
Il mio cell è: 334.1.987.987 (quasi sempre spento, quindi magari avvisatemi via e-mail se mi chiamate o mandatemi un numero sul quale chiamarvi).

Preferirei comunque, per trasparenza, parlarne qui, in modo che tutti possano leggere.

Ciao.


L'ultima modifica di Roberto Ziviani il Lun Giu 09, 2008 7:23 pm, modificato 1 volta
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Roberto Ziviani



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MessaggioInviato: Lun Giu 09, 2008 7:19 pm    Oggetto: ... Rispondi citando

Grazie, Tino... Mentre tu inviavi io scrivevo.
Vado a vedere il sito che hai linkato.

... Comunque non so se ho fatto bene a tirare su 'sto vespaio...

Ciao.
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Attilia Franchi



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MessaggioInviato: Lun Giu 09, 2008 7:41 pm    Oggetto: poi vò a nanna Rispondi citando

Roberto spesso dai vespai nascono delle belle idee.
Concordo con te di parlarne nel forum.
Raccogliamo le idee e vediamo cosa ne può nascere.
Un passo alla volta con la voglia di condividere, forse questo è lo spirito giusto.
Il mio cellulare è 349/1684688 acceso 24 ore su 24 haimè.
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Roberto Ziviani



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MessaggioInviato: Lun Giu 09, 2008 8:35 pm    Oggetto: ... Rispondi citando

Grazie, Attilia, per ciò che hai scritto.
E grazie anche a te, Tino, per credere in questa mia idea.

Tino, nella mia ignoranza credo che i vagabondi per scelta ci siano. Lo hanno scelto (ed io accarezzo spesso questa idea) ed ora che ci si trovano non possono o non vogliono più tornare indietro. Teddy è un esempio: anche Giacomo Saviozzi lo conosce. E' una persona magnifica, ed (a suo dire) ha scelto quel modo di vivere come altri che ho conosciuto. Ma anche loro hanno bisogno di noi, magari non nel quotidiano ma hanno bisogno. E nel rispetto della loro decisione mi sento di aiutarli, forse in virtù del coraggio che non ho io. Ora (tanto per fare di un post il solito romanzo) quoto un testo di Pierangelo Bertoli che credo significhi meglio ciò che intendo.

Voglia di Libertà (Pierangelo Bertoli)

Vorrei poter suonare ancora un po'
E poi seguirti fino in capo al mondo
Mi vestirei di stracci come so
E sarei pronto a fare il vagabondo e a raccontare a tutti il mio passato
Che è un campionario di mediocrità
Ad accettare tutto mi è costato
Ed ho perso te che amo libertà
Per te io vincerei questa paura di uscire nudo e stanco dalle mura
Di questo mondo piccolo e banale
Dove regna chi bara e chi non vale
Mi specchierei ma senza ipocrisia
Nell'acqua dove affonda la bugia
E laverei dal cuore la vergogna
Dei compromessi fatti in questa fogna
Mi vedi un po' indeciso ma che importa
Mi basterà varcare quella porta
E un mondo nuovo si aprirà davanti incerto ma pulito dagli inganni
E non avrà nessuno a cui badare, nessuno che mi chiamerà papà
Non una donna da dovere amare
Ma un solo amore la mia libertà
Per te dovrei buttare la paura di uscire nudo e stanco dalle mura
Di questo mondo piccolo e banale dove regna chi bara e chi non vale
Specchiarmi e farlo senza ipocrisia nell'acqua dove affonda la bugia
Lavare dal mio cuore la vergogna
Dei compromessi fatti in questa fogna
E' facile parlare ma il coraggio se non l'hai dentro non lo puoi trovare
Non è come un pezzetto di formaggio che quando hai voglia te lo puoi comprare
Se libertà vuol dire rinunciare a tutto ciò che offre la realtà
Allora cara amica mi dispiace, mi spiace tanto ma io rimango qua a sopportare ancora la paura
Di vivere ogni giorno tra le mura di questo mondo piccolo e banale
Dove regna chi bara e chi non vale
A volte servirà l'ipocrisia, a volte qualche piccola bugia
Ma non si sta poi tanto male in questa fogna
Se sai nascondere bene la vergogna.

----------------------

Anche se può sembrare una canzone romantica, ha delle belle verità, secondo me. Forse spiega meglio quel coraggio che non ho io (o molti di noi). Forse ho capito che fare qualcosa per loro è più utile che essere uno di loro, una bocca in più e due mani in più che cercano nei rifiuti... con molta dignità in meno...

Scusate lo sfogo, ma in questo momento non sono molto su di morale.
Magari ho scritto una montagnetta di cazzate.
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Gelinda Vitale
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MessaggioInviato: Mar Giu 10, 2008 9:01 am    Oggetto: Rispondi citando

Ho letto con attenzione tutto il topic, e non credo roberto tu abbia detto cazzate.
La tua idea, sicuramente di difficile realizzazione, secondo me merita di essere valutata. Non è detto che si debbano riprendere i volti, per raccontare una realtà, non è detto che si debba ledere la dignità di alcuno, perchè può raccontarsi la vita degli "invisibili" (come tu li chiami) anche mostrando altri aspetti che non siano solo quelli di pietismo, e neppure è detto che si debbano "rubare" gli scatti, anzi questa è una cosa che personalmente escludo categoricamente. Anche perchè, se non si vive una situazione, non si riesce neanche a trasmetterla.
Ripeto, è un'idea che può essere valutata, anche con le sue difficoltà e ce ne sono tante. E chissà cercando la loro complicità (perchè per me questo sarebbe il presupposto indispensabile) si potrebbe anche realizzare l'idea di Attilia: loro che fotografono noi
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Roberto Ziviani



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MessaggioInviato: Mar Giu 10, 2008 11:14 am    Oggetto: ... Rispondi citando

uuuuu, tra tutti i topic letti il tuo e quelli di Tino Veneziano sono quelli che più ripecchiano ai miei occhi il concetto che vorrei esprimere.

Non sono io che li chiamo "invisibili". Io li chiamo vagabondi, barboni, anziani dimenticati per strada, artisti che vivono per strada, separati costretti a dormire sotto ad un ponte... La società li chiama "invisibili". La stessa società che chiama non vedente un cieco, disabile un paralitico, non udente un sordo... Apparentemente per dare un termine dignitoso a loro (come se a loro interessasse più sentirsi chiamare disabile piuttosto che poter camminare), in realtà credo per ghettizzare ulteriormente ma in maniera fine e nobile la loro condizione. Come dire che chiamandoli non vedenti la società abbia fatto qualcosa per loro, non potendogli dare la vista. Senza pensare che la società ha forse fatto questo solo per un fatto di costume: considera da bifolchi il chiamare cieco uno che non ci vede; poi fa niente se non ci vede, chi se ne frega... Ma almeno conserviamo la nobiltà sociale... l' "eichetta"...

Io non so come potrò contribuire, se non con i pochi mezzi a mia disposizione (due braccia, due gambe che possono fare chilometri, la fotocamera e soprattutto la comprensione del disagio) e tanta volontà. Non so nemmeno se quando questa cosa si concretizzerà (ammesso si concretizzi) io sarò ancora in grado di usare internet. Anche per questo ho messo il mio nr. di cell. (quello, in ricezione, dovrebbe durare circa un anno). Comunque, in un modo o nell' altro (al massimo tra di loro) ci sarò.

Quello che ritengo importante è che questa idea, se ritenuta un mezzo concretamente valido, non venga dimenticata e qualcuno la porti avanti.
La vita è così: magari un domani farò parte, quale soggetto, delle foto di una mostra (nessun problema per le liberatorie Very Happy ).

Sono in un momento della mia vita molto particolare e non so nulla del mio prossimo futuro, comunque stringo denti e chiappe e vado avanti.

Non è facile organizzarla, ma siamo in tanti. Ognuno con le propie idee: l' importante è che siano concretamente mirate all' obbiettivo e non a tanti sterili problemi magari facilmente risolvibili. Se ognuno ci mette del suo, con volontà e determinazione, sono sicuro che la cosa si possa fare.

... Grazie...

Ciao.
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giacomo saviozzi



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MessaggioInviato: Mar Giu 10, 2008 3:00 pm    Oggetto: Rispondi citando

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L'ultima modifica di giacomo saviozzi il Mar Giu 10, 2008 3:04 pm, modificato 1 volta
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giacomo saviozzi



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MessaggioInviato: Mar Giu 10, 2008 3:02 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ho continuato a seguire l’argomento anche se non sono più intervenuto.
Francamente rimango basito.
M’è stato contestato che facevo politica, tra l’altro della peggio politica, e poi si continua a far politica. Una politica che non è quella dei partiti per l’amor del cielo ma una politica molto più sottile, quasi un “antipolitica”, demagogia. Siamo partiti da un progetto di una mostra per poi disquisire a torto o ragione su quanto le cooperative sociali siano o meno presenti sul territorio. Di quanto la società sia infestata da “lestofanti” che fanno del sociale un modo per lucrare. Siamo approdati alle tue condizioni economiche di “quasi indigente”. Se questa non è polita, ditemi voi cos’è? Fotografia forse. Ho tutto il rispetto del mondo verso il disagio, ma francamente non trovo in questa discussione la risposta ai problemi. Si elenca ciò che non va, sputando veleno sull’istituzioni, e francamente è un atteggiamento di un certo modo haimé diffuso di pensare che non mi trova d’accordo. Mi è stato detto che “velatamente” che “inconsciamente” ho mirato a distruggere un idea senza portare proposte. Però continuo a leggere e vedo che le idee si “riducano” a distruggere a criticare istituzioni, associazioni. Va bé io forse sarò insensibile ma non vedo un forum di fotografia come luogo per poter disquisire di certi temi, Ma forse non vedo proprio internet. Ho i miei limiti lo riconosco, io sono per la politica militante e non quella dei bar. Dove tutti dicono la sua e tutto finisce a “tarallucci e vino”.
Roberto ci racconti la tua vita, i tuoi problemi finanziari, mi dispiace che ti sia andata così, ma francamente trovo il tutto un po’ surreale. Ci dici che finirai per strada, che prima o poi il telefono lo staccheranno, mi dispiace. E’ lodevole che tu voglia “lottare” per aiutare gli invisibili.
In linea di principio non posso che essere d’accordo, è il metodo, le parole che vengono usate che francamente trovo sbagliate. Io non credo che tutta la società sia una schifezza e che abbia lasciato a se stessi disabili, gay, barboni, ciechi. Certo tutto è migliorabile, come sempre dal tronde.
Continuo a sostenere che un iniziativa del genere è una sciocchezza, una sciocchezza non tanto nelle finalità per l’amor di Dio nobili e condivisibili ma per il metodo con cui si vuole costruire. Pensare che l’utopico, quello che rincorre: “un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi, il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente” per citare Marx dovrei essere io. 

Pensare di mettere insieme un gruppo legarlo su internet e incominciare a organizzare mostre. Una a Milano, una a Bologna, una a Roma., si una cosa semplice costruibile con qualche “bella” parola su un forum? C’è il problema degli spazi, che non è un problema da poco, il fatto che un gruppo di persone se pur mosse da ideali nobili se non sono costituite in associazione non “buscano” un contributo.
Costituire un associazione necessita di uno statuto, di soci, di idee concrete e organizzazione. Cose che s sono difficili quando non siamo separati da km e da una tastiera figuriamoci così. C’è da organizzare una mostra, stampare, montare, fare pubblicità perché se non ci viene nessuno non serve a niente. Raccogliere i fondi.
Mi pare di aver capito che destinarli semplicemente ad un associazione no perché son tutte ladre, comprare coperte, generi alimentari, etc. e poi portarli personalmente a chi ha bisogno. Io forse sarò insensibile cattivo, comunista, mettici pure di yyyy, ma mi pare che l’impianto totale di tutta questa operazione sia più dettata dall’emotività che da una reale organizzazione.
Ammettiamo che tutto ciò fosse superabile, in concreto se si riesce a fare una mostra, sarebbe già un miracolo, i tempi sarebbero quelli pressappoco della rivoluzione industriale. Non vorrei fare i polemico per forza ma è un po’ che faccio certe cose, sia per politica che per lavoro.
Avete presente quanto ci vuole ad ottenere permessi per gli spazi, per l’affissione pubblica, e non hai mai pensato alla siae? Eh si..mica si può fare una mostra a pagamento senza la Siae, mica si può fare un iniziativa benefica senza avvertire la questura e un notaio che attesti dove vanno i fondi. In pratica nell’Italia in cui viviamo quella “dei furbetti del quartierino” si può far tutto ma se si guarda le leggi non tutto è possibile.

Io sono dell’idea di Bag vogliamo aiutare un “barbone” bene, facciamolo, tranquilli , ognuno con i propri mezzi. Io credo che sia un mezzo per aiutarli anche quello di parlarci, conoscerli, fotografarli e sensibilizzare la gente raccontando la loro, la tua storia. (tua in senso lato, nostra). Penso che tutto sommato anche una semplice foto possa essere uno strumento politico e di sensibilizzazione. In tutta onestà credo che pensare a un tale progetto si rischi di fare soltanto un bell’esercizio di stile.

Per quanto mi riguarda chiudo qui qualsiasi risposta polemica e non, perché francamente non mi va di essere “morso” sia perché è il tuo carattere o un fatto politico.

Per dimostravi la mia buona volontà metto a disposizione le mie conoscenze e quando avrete organizzato foto e gruppo mi rendo disponibile a trovavi nelle Province di Pisa e Lucca e Firenze, visto che sono i luoghi dove lavoro/espongo e ho conoscenze spazi espositivi e patrocini. Di più non posso. Personalmente non credo sia la soluzione. Però credo che se da ciò può venir fuori una cosa utile per una nobile causa perché non impegnarmi.

Giacomo Saviozzi
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Roberto Ziviani



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MessaggioInviato: Mar Giu 10, 2008 7:30 pm    Oggetto: ... Rispondi citando

"Roberto ci racconti la tua vita, i tuoi problemi finanziari, mi dispiace che ti sia andata così, ma francamente trovo il tutto un po’ surreale"

Poi dici di non mordere... o Marianna hane... Ti mando il certificato Lisee, le convocazioni, le bollette, le lettere degli avvocati, le cartelle esattoriali con le ganasce fiscali sulla macchina e sulla mia motorella (che se qualcuno si avvicina va via in orizzontale)... Vuoi altro? MA VAI A CAGARE, VA...

Comunque stavolta, oltre alle varie belle frecciate ai miei danni (tanto, ormai, mi hai classificato come "fascista") ho letto cose sensate e costruttive.

Pensare di mettere insieme un gruppo legarlo su internet e incominciare a organizzare mostre. Una a Milano, una a Bologna, una a Roma [...]

C’è il problema degli spazi, che non è un problema da poco, il fatto che un gruppo di persone se pur mosse da ideali nobili se non sono costituite in associazione non “buscano” un contributo.
Costituire un associazione necessita di uno statuto, di soci, di idee concrete e organizzazione [...]

C’è da organizzare una mostra, stampare, montare, fare pubblicità perché se non ci viene nessuno non serve a niente[...] Avete presente quanto ci vuole ad ottenere permessi per gli spazi, per l’affissione pubblica, e non hai mai pensato alla siae? Eh si..mica si può fare una mostra a pagamento senza la Siae, mica si può fare un iniziativa benefica senza avvertire la questura e un notaio che attesti dove vanno i fondi.


Ecco: così mi piace leggerti.

Dici anche: "metto a disposizione le mie conoscenze e quando avrete organizzato foto e gruppo mi rendo disponibile a trovavi nelle Province di Pisa e Lucca e Firenze, visto che sono i luoghi dove lavoro/espongo e ho conoscenze spazi espositivi e patrocini. Di più non posso [...] credo che se da ciò può venir fuori una cosa utile per una nobile causa perché non impegnarmi".

E dici: "io sono per la politica militante e non quella dei bar. Dove tutti dicono la sua e tutto finisce a tarallucci e vino"

Credo che tu le palle le abbia ed abbia anche la testa che funziona bene. Solo il collegamento tra la testa e la bocca, a volte, va in crash... Non è la CPU o la RAM... Forse è la scheda madre... Very Happy Very Happy

Io non ho mai fatto mostre, non ho mai fatto ciò che hai fatto tu, non ho raggiunto il tuo livello (che ammiro e ti invidio in senso buono del termine). Ecco perchè puoi essere prezioso.

Ora c'è da analizzare le problematiche giuste che hai scritto e vedere come poterle affrontare. Nessuno credo abbia mai detto o pensato che questa è una passeggiata a piedi scalzi su un preto fiorito.

Ma tu sei esperto in mostre, Tino Veneziano fa parte di un' associazione, Attilia Franchi pure.... Credo che questo ci possa fare andare avanti. Sicuramente ci saranno altre risorse sinergiche.

Ti ricordo che un certo Ernesto Rafael Guevara De La Serna (non lo dico ironicamente: il Che per me è stato un grande) aveva solo la sua "Poderosa", tanto coraggio ed amici veri. Anche là l' impresa poteva forse essere impossibile. Lui non voleva essere un eroe, come nessuno di noi lo vuole. Ma se questa cosa funziona, quella briciola in più che riusciamo a dare sarà per noi importante quanto la conquista di una meta impossibile... Mi pare cinico rapportare sforzi e risultati. L' importante è il fine, non credi? Il fine è che se la cosa funziona ed ha successo, nel tempo la briciola diventa costante.

Scusa il mio slancio di... emotività. Ma a volte anche questa serve...
... Forse sono solo un sognatore...

Ciao.

P.S. Non pensare che ce l' abbia con te: forse parliamo due lingue diverse, ma l' importante è capirsi... nello spirito e non nella testa. Smile
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