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Inviato: Dom Mag 04, 2008 4:52 pm Oggetto: Recensione di Riccardo Corsini su foto di Valeria |
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La foto di Valeria
Recensione di Riccardo Corsini
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Una fotografia, cosa deve dare una fotografia a chi la guarda, dipende da molti fattori, in primis dall’argomento che tratta, dal genere scelto dall’autore, perché la prima emozione deve essere quella provata dall’autore al momento dello scatto, e poi successivamente, quando la riguarda, perché stiamo parlando di fotoamatori, che spendono soldi per attrezzarsi, spostarsi in macchina o altro, l’unica soddisfazione, è provare un’emozione, o avere qualche piccolo riconoscimento che gratifichi il lavoro svolto, senza cadere nella trappola del riconoscimento a tutti i costi, a quel punto si intraprende una brutta via, che non porta da nessuna parte.
Torniamo all’inizio, cosa deve dare una fotografia, in questo caso si tratta di un ritratto, e si entra in quel girone dantesco, in cui, il bagaglio personale, individuale, porta a rispondere alla domanda.
Io non posso, immaginare cosa si aspettano gli utenti da un ritratto, è impossibile almeno per me, ed è chiaro, che rispondo, alla mia domanda, secondo il mio personalissimo “metro”.
I ritratti, non sono materia semplice da trattare, eppure così gettonati, forse anche per quello, diventa difficile trovare un ritratto, che “strappi” quello che cerco io, un’emozione, ma non di quelle che ti fanno saltare sulla sedia, quel tipo di emozione la riservo ad altre categorie fotografiche, io in un ritratto, cerco un’emozione soft, un’immagine che mi blocchi lo sguardo sulla fotografia, che i miei occhi incrocino gli occhi fotografati riuscendo a comunicare.
Il ritratto di Valeria rispetta questi canoni, ci sono molto bravi ritrattisti, anche su questo sito, ma come ormai sapete, io risalgo il calendario di MM, a ritroso, e quando i miei occhi si fermano su un’immagine che mi colpisce, la scelgo, e la tolgo dal mazzo.
Questo ritratto, mi ha colpito immediatamente, secondo me poteva essere più concentrato sul volto, per capirsi, meno nero, e più viso, come proporzioni, all’interno del fotogramma, o sensore che sia, il nero avrebbe fatto ugualmente la sua parte, quella di lasciare nel mistero, nell’oscurità tutto il resto, sfondo e persona, lo sfondo lo fai lui, il nero assoluto, che avvolge questo viso, in una posa molto dinamica, leggermente bruciata la guancia destra, guardando la foto, ottima la guancia sinistra, leggermente scura, quel tanto che basta, per fare ambiente, con l nero tutto intorno, quello che mi ha fatto soffermare su questa fotografia, come in tutti i ritratti in cui mi fermo, sono gli occhi, ed ecco perché avrei preferito un’inquadratura più stretta, ma anche così, riesco a leggere, due letture diverse, si perché questi due occhi hanno un’espressione diversa, non facile da trovare in un ritratto.
L’occhio di sinistra è vispo, acceso, e allo stesso tempo sembra non guardare da nessuna parte, assente, come se la persona fosse intenta in pensieri, o ricordi, ma non poi così piacevoli, quasi da far sfiorare all’occhio, una punta di cattiveria.
L’occhio di destra è quasi l’opposto, è dolcemente triste, come se i ricordi facessero parte, di occasioni perdute nel passato, chissà, un’amore, o qualsiasi altra cosa.
Questa contrapposizione dei due occhi mi ha colpito molto, non è facile da trovare, e da portare sotto forma di immagine, un ritratto che ha due volti, basta coprire gli occhi, uno alla volta, per ricevere due diverse emozioni, perché questo è un ritratto, che secondo me, regala emozioni, perlomeno a me, le ha regalate.
Un ritratto, fatto da un’autrice molto interessante, sul piano fotografico, che spazia in varie forme di fotografia, ma sempre con gusto, allegria, raffinata, in certi scatti, ironica in altri, vedi il suo autoritratto, semplice, ma con quel tocco di femminilità, che purtroppo noi maschi non possediamo.
Il ritratto che ci ha proposto, a mio modesto modo di vedere, è un bel ritratto, anomalo, nelle due letture che propone, affogato nel nero, per meglio far risaltare il solo volto, forse un po’ troppo il nero, ma è un ritratto, una fotografia, in grado di comunicare con il suo osservatore di turno, e far provare una piccola emozione, che non guasta mai, in questo arido mondo………..
I miei complimenti
Riccardo Corsini |
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