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[staff]

Riceviamo e pubblichiamo questo lavoro di Angelo Trapani


le parole dell'autore

Stavolta voglio parlarvi di storia, e perchè no... approfitto per fare un po' di promozione della mia Palermo.
Questa è parte della lunga storia della mia terra che per secoli è stata teatro di dominio da parte di altri popoli: fatti che ne hanno inevitabilmente segnato le sorti, la vita e la cultura. Questi, oltre ad essersi dati ad innumerevoli razzie e malefatte, hanno lasciato delle testimonianze artistiche e architettoniche che oggi, parlando di Sicilia, rappresentano un valore imprescindibile ed un unicum in Europa.
Tra questi, il Palazzo della Cuba, o Castello della Cuba, chiamato anche Cuba Sottana: un edificio adibito a Regio Sollazzo per i re normanni di Sicilia, oggi quasi dimenticato.

Per ragioni inerenti lo stato di conservazione, la Cuba, anzi, come vedremo più avanti le tre Cube, pur rappresentando una concreta testimonianza architettonica di quel periodo storico, purtroppo non sono state inserite nella World Heritage List dell' Unesco. E, contrariamente a quanto è avvenuto per altri monumenti meglio conservati presenti nella mia città ad oggi, le Cube, vivono in una sorta di oblio, tra lunghi periodi di abbandono e sporadici cantieri di restauro iniziati e mai completati. Nel mio piccolo, voglio rendere un briciolo di giustizia a questa parte di patrimonio superstite, semisconociuto, condividendo alcune immagini che ho realizzato di recente, in occasione di una rarissima, anche se solo parziale, apertura al pubblico del sito in questione.

Un po' di storia
La Cuba (dall'arabo Qubba, "cupola") fu costruita nel 1180 per volere di re Guglielmo II (detto il buono), al centro di un ampio parco che si chiamava "Jannat al-ard" (Giardino - o Paradiso - in terra), il Genoardo. Il Genoardo comprendeva anche la Cuba Soprana (poi fisicamente inglobata nel '700 dalla vicina villa Napoli) e la Cubula, quest'ultima di dimensioni inferiori alle prime due; tutti edifici che facevano parte di un circuito di splendidi palazzi ad uso della corte normanna, tutti adornati da laghetti, canali, meravigliose fontane, spruzzi e giochi d'acqua; tutti situati in quello che era il parco reale intorno a Palermo.
I sovrani normanni, provenienti da una regione precedentemente considerata periferica dal punto di vista culturale in Europa, dimostrarono invece una grande lungimiranza nel recepire, nella misura del possibile, i costumi e le conoscenze della civiltà araba in Sicilia. Questa terra era già un vero e proprio scrigno di conoscenza accumulata nei secoli grazie al contatto con le altre civiltà del Mediterraneo.
Da ciò nacque un magnifico stile architettonico, noto come arabo-normanno, che fonde elementi del romanico del nord Europa con influenze bizantine, oltre alla tradizione costruttiva e ornamentale di una civiltà, quella araba, che eccelleva nelle costruzioni di raffinati edifici.
Dopo questa doverosa premessa, stop alle parole e buona visione.

▶ Bohème ♫♪

[Sandro Sardoz]

Bellissime immagini, luce e colori.

[Marco Furio Perini]

Mi colpisce molto la forza che esprimono queste inquadrature su quel soggetto

[Angelo Luppi]

Ottimo lavoro, tanto dal punto di vista storico-culturale, quanto fotografico.
Intrigante l'accompagnamento musicale.

[angelo trapani]

Grazie ragazzi. Purtroppo, lo stato di conservazione delle strutture, anche a causa dei quasi 1000 anni trascorsi, e di tanta negligenza da parte degli enti preposti, non è proprio il massimo. Spero che tra i tanti interventi annunciati si decida concretamente almeno di salvare il salvabile e rendere fruibile l'intera area. Mandarlo in malora sarebbe un vero delitto.
Un saluto a tutti
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La strada è quel teatro naturale dove ogni giorno va in scena la vita; palcoscenico di quella commedia dove tutti noi diventiamo attori... a volte protagonisti

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