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[staff]

Riceviamo e pubblichiamo questo lavoro di Angelo Trapani


Le parole dell'autore

Monreale è un comune di circa 40.000 abitanti che fa parte dell'Area metropolitana di Palermo. Sorge a circa 350 mt slm, adagiato sui colli che circondano il capoluogo.
La città di Monreale nel 2015 è stata dichiarata Patrimonio dell'Unesco per la sua importanza artistica e architettonica. La sua famosa cattedrale è uno dei luoghi di interesse storico-culturale del sito denominato “Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale”.
Il complesso monumentale, costituito dalla Basilica, dal Convento con il Chiostro e dal Palazzo reale, venne fatto costruire nel XII sec dal giovane re normanno Guglielmo II detto “Il Buono”. Un’antica leggenda racconta che il Duomo sia nato grazie alla Vergine Maria che apparve in sogno a Guglielmo mentre, dopo la caccia, si riposava sotto un albero. Si racconta che fu proprio la Vergine a spronarlo per erigere un tempio in suo onore, e per farlo gli svelò il luogo dove era il tesoro nascosto dal padre (Guglielmo I "Il Malo").
A Monreale, ogni 3 di maggio, si celebra la festa del Santissimo Crocifisso. Si tratta di una commemorazione molto sentita, che ha origini secolari, cioè da quando, nel lontano 1626, anno in cui fu sconfitta la peste ed il simulacro del Santissimo Crocifisso di Monreale fu portato in processione per grazia ricevuta.
La commemorazione, che nel suo complesso ha una durata di tre giorni, richiama fedeli, turisti e semplici curiosi da ogni luogo.
Quest'anno, per la prima volta, sono riuscito a fotografarne almeno alcuni momenti, realizzando un piccolo reportage che sono felice di condividere con voi, qui su MM.
Buona visione

▶ I Love You ♫♪

[Marco Furio Perini]

Come sempre, ottima rassegna di immagini documentaristiche. Tutte belle e valide, le mie inquadrature preferite sono quelle che puntano verso l'alto, balconi ed altro. Bravo.

[Lodovico Ludoni]

In generale, una carrellata esaustiva di questo evento che unisce e coniuga (come è giusto) sacro e profano.
Geniale l'inquadratura della prima foto: inizialmente ho pensato ad una doppia esposizione!
Da un lato si potrebbe dire che sia un peccato rinunciare alla pienezza del colore, che qui immagino forte e rutilante. Tuttavia credo che ciò permetta di concentrarsi meglio sui gesti, quelli di devozione e quelli pagani!
B/N che rispecchia la tua cifra stilistica, quindi bello robusto ma sempre leggibile anche nelle ombre dove serve.
Un saluto.

ps
Angelo, dovresti avere un messaggio privato da leggere.
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Lodovico Ludoni

[angelo trapani]

[angelo trapani]

[Franchetti]

Beh, e` un piacere guardare le tue foto, a volte posso dire, da parte mia, c'e` ammirazione vera e propria.
Riguardo alla luce: nel mio piccolo, praticamente non c'e` foto (diciamo negli ultimi 3/4 anni) nella quale non intervengo proprio sulla luce in post (non conosco la tua tecnica) sia con LR che con Efex. Penso che aiuti a creare il punto d'interesse sul quale l'occhio cade in automatico. In fondo aiuta a rappresentare il "messaggio" che si vorrebbe trasmettere con lo scatto.

Ribadisco, ottimo lavoro e spero di rivederti presto anche nel "daily foto duty"
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david

[Sandro Sardoz]

Spettacolare !!!
Non aggiungo altro, non servono altre parole !!!

[angelo trapani]

[angelo trapani]

[Angelo Luppi]

Più che un reportage: una documentata interpretazione di un momento collettivo di fede e manifestazione religiosa-
Con il primo fotogramma e con l'ultimo (per il modo in cui sono gestiti) si entra e si esce da una dimensione di vita popolare, come se si entrasse in una situazione davvero diversa dalla quotidianità.
Molto ben realizzata (con inquadrature sempre diverse e non convenzionali) la ricerca di particolarissimi e molto significativi momenti di questa occasione collettiva di vita.
Forse la prima delle due foto con mosso centrali un poco distoglie dal ritmo visivo della visione (si vede il mosso e poco si percepisce l'attenzione della signora), più riuscita al contrario la seconda.
Nel complesso un eccellente lavoro, da rivedere passo passo più volte per apprezzarlo a fondo come merita.

[angelo trapani]