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PF: SI al Testamento Biologico di Alessandro Di Ciommo

 
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MessaggioInviato: Mar Feb 24, 2009 10:00 am    Oggetto: PF: SI al Testamento Biologico di Alessandro Di Ciommo Rispondi citando

Riceviamo e pubblichiamo questo reportage di Alessandro Di Ciommo

Sì al testamento biologico, no alla tortura di stato

Le parole che lo accompagnano:

Testamento biologico
Beppino Englaro: Questa legge è una barbarie, necessario scendere in piazza (TESTO)

Il testo dell'intervista di Paolo Flores d'Arcais a Beppino Englaro

D’ARCAIS: Per 17 anni, di fronte alla sua richiesta che la volontà di sua figlia Eluana venisse rispettata, il mondo oscurantista ha risposto che quella volontà non era stata accertata.
Ora una nuova legge, che è in Parlamento, stabilisce che non è più questione di accertare la volontà, ma il sondino sarà obbligatorio, quale che sia la volontà del paziente, anche fatta di fronte a un notaio. Quindi è evidente che quelle motivazioni erano una scusa, il mondo oscurantista non vuole che la decisione sulla propria vita appartenga a chi la vita la vive.
Per questo contro questa legge otto persone della società civile hanno lanciato l’idea di una manifestazione sabato prossimo a Piazza Farnese alle ore 15.00. So che lei per motivi familiari molto gravi non potrà essere presente di persona, ma credo che la sua partecipazione, anche indiretta, a questa manifestazione sia di grandissima importanza.

ENGLARO: Guardi, per me la libertà fondamentale come diritto di farsi curare o di rifiutare la cura, non può trovare limitazione alcuna quando la persona interessata non è in grado di determinarsi, ed è stato il caso di Eluana. Noi le abbiamo dovuto dare voce, e questo ce l’ha riconosciuto la sentenza della Corte Suprema di Cassazione del 16 ottobre, dove appunto si diceva che non si può decidere né al posto né per, ma con, e noi questo l’avevamo fatto presente e i Magistrati hanno riconosciuto questa volontà. Noi ci siamo rivolti alla Magistratura e la Magistratura ha riconosciuto questa volontà dell’Eluana.

D’ARCAIS: Ma appunto questa legge stabilisce che non è più questione di volontà del paziente, che il sondino è obbligatorio, una sorta di sondino di Stato obbligatorio per tutti. Come giudica questa legge?

ENGLARO: Per me è semplicemente assurda e anti costituzionale, perché non può discriminarmi. La Costituzione italiana non lascia discriminare le persone per nessuna ragione al mondo, ed è chiaro questo. Dal momento che non posso, nella condizione personale capace di intendere e di volere, rifiutare dal trattamento sanitario più banale a quello estremo di salva vita, non vedo perché una volta che mi trovi nella situazione personale non più capace di intendere e di volere, perda questo diritto fondamentale.

D’ARCAIS: Questa legge, oltre tutto, non solo stabilisce che il sondino sarà obbligatorio, anche se in un testamento biologico la persona avesse detto l’opposto e ogni tre anni fosse andato dal notaio a riconfermare questa sua scelta, ma dice che nessuna macchina e nessun sondino si potrà togliere anche a un paziente perfettamente cosciente e in fine di vita. Quindi è una legge ancora più pesante e crudele.

ENGLARO: L’articolo 13 della Costituzione proclama l’inviolabilità della libertà personale, nella quale è postulata anche la sfera di esplicazione del potere della persona di disporre del proprio corpo, ed è questo che emerge sempre anche nella sentenza della Corte Suprema della Cassazione del 16 ottobre. E quindi non può essere diverso, perché la società italiana di nutrizione parenterale ed enterale, la SINPE, sa che questo è un trattamento sanitario. Ma bisogna distinguere fra naturalità e l’artificialità. Parliamo di alimentazione e idratazione forzata. Questa è una artificialità, che non ha niente a che vedere con la naturalità.

D’ARCAIS: Come risponde quindi ai parlamentari che si apprestano a votare comunque una legge di questo genere?

ENGLARO: Per noi non esiste modo migliore per tutelare la vita, se non affidare la decisione al riguardo a chi la vive, in qualsiasi condizione, questo è chiaro e non può essere diverso.

D’ARCAIS: Lei pensa che su un tema così importante sia una esagerazione scendere in piazza o sia una necessità, di fronte a una legge che tra pochi giorni andrà in Parlamento?

ENGLARO: I cittadini devono tutelare le loro libertà fondamentali. E’ naturale che si debba scendere in piazza a questo punto se noi non possiamo fare affidamento sulle nostre libertà fondamentali, che ci vengono tolte. E praticamente passiamo da uno stato di diritto, io l’ho sempre detto, a uno stato etico; e quindi se i cittadini si lasciano imporre uno stato etico, sarebbe il colmo dei colmi. E credo che i cittadini italiani, come ha sottolineato lei, otto su dieci lo sanno già sin d’ora questo fatto, molto probabilmente saranno molti di più dopo.

D’ARCAIS: Lei ha citato la società medica che si occupa della nutrizione artificiale. Ma l’associazione dei medici delle cure palliative, cioè i medici che seguono i malati in fase terminale, già 10 giorni fa ha mandato un appello pubblico che purtroppo nessuna televisione e quasi nessun giornale ha ripreso, in cui spiega che l’interruzione della nutrizione e della idratazione, nell’ultimo periodo, gli ultimi mesi o settimane di vita di molti pazienti malati di cancro, è la prassi normale dei protocolli attuali. Perché l’idratazione aumenta le sofferenze del paziente terminale, non è vero che togliere l’idratazione significa far morire il paziente di sete, al contrario, dicono questi medici, imporre l’idratazione aumenta enormemente le sofferenze del paziente, oltre a prolungarle.
Ecco, questa legge che pretende di imporre delle sofferenze supplementari a un malato terminale, con quali aggettivi possiamo più ormai definirla?

ENGLARO: Guardi, non conoscono le basi medico scientifiche di questo. Il professor Gian Domenico Borasio della cattedra di Medicina palliativa del Centro interdisciplinare di cure palliative del Policlinico dell’Università di Monaco, in un suo articolo pubblicato da un grande giornale italiano spiega chiaramente questo, su basi medico scientifiche.

D’ARCAIS: Cioè che l’idratazione aumenta la sofferenza.

ENGLARO: Esattamente, lo spiega molto, ma molto bene. Basta leggere questa parte medico scientifica riguardo le cure palliative, perché non solo lui, ben si intende, anche i palliativisti italiani sono dello stesso parere. Ma questo, diciamo, è un centro dei più evoluti internazionali se non mondiali, dove vengono chiarite queste basi, che i palliativisti italiani conoscono molto bene, credo che anche ultimamente il dottor Mauro Marinari abbia chiarito questo fatto, se non sbaglio.

D’ARCAIS: Perché allora dei parlamentari si apprestano a fare una legge che in pratica torturerà i malati terminali, per ignoranza, per quale altro motivo?

ENGLARO: Secondo me è solo ignoranza di queste basi medico scientifiche, e la confusione che ha creato la vicenda di mia figlia Eluana, purtroppo, ma le basi medico scientifiche sono chiare e, come ho già detto, le ha spiegate molto bene il professor Borasio e tutti i palliativisti italiani sono a conoscenza di queste cose. Manca solo questo, non possono giocare a fare i negazionisti su queste basi, questo è il mio parere.

D’ARCAIS: Lei dice solo per ignoranza, perché la vicenda di sua figlia ha creato confusione. Ma in che senso confusione? Forse ha chiarito le cose. C’è una parte evidentemente maggioritaria oggi nel Parlamento, che preferisce scegliere una ideologia imposta dalla Chiesa contro ogni evidenza scientifica e ogni libertà del paziente.

ENGLARO: Qui parliamo sempre di libertà fondamentali e costituzionali basate su cose medico scientifiche, tutto qui. Basta chiarire queste cose. Basta chiarire, dal punto di vista costituzionale, che la sentenza di Cassazione è molto chiara, basta leggerla attentamente, sono 60 pagine, e basta anche chiarire queste basi medico scientifiche a livello internazionale su questo punto, perché sono gli altri che hanno interesse a creare questa confusione così che i cittadini non abbiano chiarezza. Ma come lei ha già sottolineato, credo che i cittadini non si lascino trascinare dentro questa confusione, hanno le idee più chiare, più chiare dei nostri parlamentari, su questo non c’è il benché minimo dubbio.

D’ARCAIS: Lei parla quindi di cittadini che devono…

ENGLARO: Cittadini comuni come Beppino Englaro.

D’ARCAIS: Che devono in qualche modo manifestare, ma anche, la proposta è venuta dal professor Ignazio Marino, se questa legge passerà, l’unico modo per i cittadini è cercare di abrogarla con un referendum. Pensa che questa sia una strada, se verrà approvata la legge?

ENGLARO: Senz’altro, ma penso che potrebbe esserci o dovrebbe esserci una strada più breve: che la stessa Corte Costituzionale ritenga questa legge anti costituzionale. Credo dovrebbe esserci una strada del genere, senza ricorrere a un referendum che credo che porti via troppo tempo. Questa legge secondo me è anti costituzionale e basta portarla al vaglio della Corte Costituzionale per farla abrogare in tempi più rapidi. Sono un po’ ignorante in materia giuridica, ma credo che dovrebbe esserci questa strada, perché è troppo manifestamente anti costituzionale.

D’ARCAIS: Forse addirittura ormai più che anti costituzionale, propone delle sofferenze a chi già soffre, la cosa fa veramente scandalo.

ENGLARO: Per me è una barbarie, in parole povere, è una barbarie sottoporre le persone a queste condizioni, lasciare queste persone in queste condizioni.
D’ARCAIS: Il tema del testamento di fine vita non è solo un tema italiano, è un tema che vale per tutta l’Europa, ci sono paesi con legislazioni molto avanzate, nel rispetto delle volontà individuali, e paesi molto arretrati, alcuni più arretrati dell’Italia, fino ad oggi, da domani non più. Lei pensa che questo dovrebbe essere un tema cruciale anche per la politica e per le elezioni europee, quindi per tutta l’Europa?

ENGLARO: Senza la benché minima ombra di dubbio. Il caso italiano va sollevato in Italia, ma è un problema europeo, perché abbiamo visto che c’è stato un ricorso, per la vicenda di Eluana, anche a livello europeo, che è stato irricevibile; e quindi la problematica del fine vita non è solo italiana, è europea e addirittura anche universale. E senz’altro, dato che l’Italia appartiene al contesto europeo, va affrontato a questo livello, nella maniera più assoluta in questo momento.
Senz’altro deve arrivare a questi livelli europei, e dobbiamo avere una visione della cosa a livello europeo.

D’ARCAIS: Lei pensa che sabato potremo collegarci con lei per telefono o la cosa le crea problemi insormontabili?

ENGLARO: No, senz’altro mi farà piacere essere collegato. Guardi, è una cosa che ci riguarda tutti ed è giusto farlo, visto il vostro impegno anche io il mio piccolo contributo lo devo dare, perché voi vi state impegnando tantissimo e siete sempre impegnati, mi avete anche dato molto sostegno nella mia vicenda, ed è giusto, è il minimo che debba fare anch’io.

(20 febbraio 2009)


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