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Ho la Playstation Guasta
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Supposto che non faccia parte delle oltre trentamila vittime della guerra civile,
il piccolo Nidal sarà ormai grande e come per altre persone conosciute in Siria,
l'ho pensato spesso nel corso di questi ultimi mesi.
Ho fotografato Nidal diversi anni fa in un villaggio nei pressi di Aleppo, di cui non ricordo il nome.
Ciò di cui invece mi ricordo è il suo sguardo serio, da adulto, mentre giocava con un pezzetto di legno con due ruotine,
il suo ultimo "giocattolo", distante mille anni luce dalle Playstation dei nostri figli.
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Da oltre un anno (febbraio 2011) è in atto in Siria un moto di contestazione,
simile a quello in altri paesi del mondo arabo: la primavera araba.
Le proteste però sono state soffocate nel sangue da parte delle forze militari leali al feroce regime dittatoriale di Bashar al-Assad.
Nel paese regna una guerra civile tra questi soldati da una parte e dall'altra i ribelli,
affiancati dai reparti militari che si sono rifiutati di sparare sui civili inermi,
il cui intento è di attuare le riforme necessarie a dare un'impronta democratica allo stato,
Proprio oggi, in base ad un accordo raggiunto grazie all'intervento delle Nazioni Unite,
doveva scattare il cessate il fuoco,
ma l'artiglieria di al-Assad ha ripreso ad uccidere,
sparando perfino sui siriani rifugiati nei campi profughi oltre confine, situati in Turchia.
S U G G E R I S C O
CALDAMENTE
LA VISIONE A
S C H E R M O
P I E N O
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Un forte abbraccio e grazie per le tue foto, specchio della tua sensibilitÃ
Angelo
e lo faccio con grande paicere.
Conoscendo ormai molto bene la tua "presenza" intorno a certi temi
e la tua sensibilità ,
è il tipo di considerazioni che avrei attribuito a te prima ancora di leggerti.
Sottoscrivo tutto ciò che tu hai scritto.
Sono loro le vtttime.
Premesso che è una situazione molto complessa,
dove Cina e Russia hanno ruoli determinanti,
tanto più sono vittime in una landa verso cui,
in assenza di un sottosuolo da cui fuoriesce petrolio,
la polizia mondiale non si muove.
Si può solo sperare che la luce riesca a vincere sulle tenebre prima che sia troppo tardi.
Grazie ed un caro saluto.
saro
penso al coraggio dei siriani ribelli
spero che la pace possa trovare sede in questa parte del mondo già abbastanza tribolata di suo ...
spero che Nidal lotti per la democrazia
penso come angelo che le vittime siano sempre le stesse i più deboli ,come le donne ed i bambini
Seguo sempre le notizie che arrivano dalla siria nella speranza che la situazione si sblocchi , ma purtroppo ,secondo me ,c'è comunque l'interesse di qualcuno (vendita di armi?) che non vuole che si sblocchi ....
poetica e riflessiva la tua foto Saro
ciao christian
Io parlando di fotografia non avrei mischiato colore con bianco e nero avrei preferito solo colore. Forse in questo caso il bianco e nero intristisce ancor di più insieme allo sguardo del bambino.
le tue foto raccontano tutto sensa neppure parlare, che dire mi piace molto.
Un caro saluto, Francesco.
ed inoltre nemmeno tutti lo fanno
se non in questi ultimi tempi,
il tema Siria è di attualità pure per voi e che seguite queste vicende.
Mi fa piacere e la cosa vi fa onore.
Forse pure per via del fatto che vi sono stato e
vi ho trovato grande ospitalità e calore umano,
io ci rifletto sopra parecchio.
Ho pure pensato di tornarci e come giustamente tu suggerisci Danilo,
di andare alla ricerca, foto alla mano, di Nidal.
Impresa che, difficile o facile che sia, ho infatti desiderio tentare.
Riguardo la scelta del "giocattolo" colorato,
comprendo possa esservi qualche perplessità .
Come già detto a suo tempo per la mia foto "Il Cappottino Nuovo",
pur non essendo un fanatico della desaturazione parziale,
avendo visto prima la foto a colore,
dopo averla convertita in B&N,
ho sentito tale scelta quale funzionale al messaggio dell'immagine.
Un grazie di cuore ed un saluto ragazzi!
saro
La luce del tuo sguardo fermata con sapienza dall'animo sensibile di un cittadino del mondo spero ti sia foriera di speranza e di vittoria per ogni bimbo che voglia e possa ritrovare la gioia del gioco libero e felice.
gigi
Quello che tu hai appena scritto
equivale a quanto avevo appena cancellato dalla mia ultima risposta,
per timore di rischiare di passare per presuntuoso.
Senza mai paragonarmi alla grandezza della metafora
o osare accostarmi al grandissimo Spielberg,
appena vista la foto a colore,
il mio pensiero è andato immediatamente alla bambina di "Schindler's List"
ed ecco che decido di passare al B&N e desaturare il "giocattolo".
Le tue parole Gigi sono degne delle tue parole.
Concedimi il gioco di parole, ma quanto tu scrivi è,
come tipico del tuo essere bella e sensibile persona,
molto profondo.
Grazie a voi due di esservi soffermati su Nidal
ed un caro saluto.
saro
Restando neutro posso dirti che prima ho commentato Angelo Trapani e come a lui dico che la bravura che hai di ritrarre (quando ti diletti con le persone) in modo spontaneo e significativo è davvero molto grande!!!
Riesci poi ad isolare e portare il fulcro della storia che vuoi narrare alla vista anche dei più ciechi , come mè , associandolo in modo sublime al titolo!!!
salutoni e complimenti sinceri
g t
ps ora leggo l'about
I miei complimenti !
Grazie Valeria e Gianluca delle vostre generose e sensibili parole.
un sallutissimo da saro
sono molte quelle che mi suscita e che si aggiungono a quella che provo nel temere per la sorte di questo bimbo e del tuo desiderio di volerlo ritrovare.
Un bimbo cresciuto in fretta che tradisce il suo bisogno di rivendicarsi bambino inventandosi un gioco fatto di fantasia e di sogni... i sogni di un bimbo, unico colore tra il grigio di una vita imposta dai grandi.
Grazie Saro...
Reno.
molto profonde e che si percepisce sono davvero sentite.
Con
"i sogni di un bimbo, unico colore tra il grigio di una vita imposta dai grandi"
interpreti ciò che io sento e non ero riuscito a trasformare in parole.
Grazie caro Remo,
saro
La guerra civile che oggi sta attravesando la Siria , ti ha fatto tornare alla mente quel bambino di tanti anni fa , che chissa se vive ancora o se come dicevi tu non faccia parte delle migliaia di vittime del regime.
Colpisce molto il giocattolo autocostruito e credo ricordi un po anche l'infanzia di chi di noi ha molti lustri sulle spalle , dove la fantasia e i sogni riescono sempre a inventarsi un gioco che porti lontano la mente dalle tristezze quotidiane.
Una foto ... una storia.
Grazie per averla condivisa.
Mimmo
umano prima ancora che fotografico,
e ci si lega proprio.
I quesiti che tu hai posto, sono i quesiti miei.
Le considerazioni tue sono le mie caro Mimmo.
Un intervento "pesante" il tuo e graditissimo.
Grazie ed un affettuoso saluto.
saro