Trovo questa composizione eccellente. Interessanti le espressioni simili delle due donne , molto serie intente nel loro andare che le vede procedere in opposte direzioni. Uno scatto che è un film , in cui tutti noi ci possiamo specchiare. Fotografia che si fa guardare a lungo . Segnalo.
In stile Paolini, questa foto parla.
Parla di persone, di movimenti, di incroci e non incroci.
Parla di noi umani e questo mi basta.
Ciao Giovanni :-))
vincenzo
il fine di un’immagine come questa non è certamente quello di descrivere con dovizia di particolari i volti delle due ragazze , né di penetrarne,riproducendolo,il carattere , né di raccontare l’ambiente in cui si muovono….e quindi il metro per valutare la foto deve discostarsi da un approccio tecnico-formale di stampo accademico;
la tua foto racconta di un incrocio esistenziale,un cambio di guardia tra due individui che vanno incontro a destini contrapposti:uno abbandona lo stato di certezza (rappresentato dalla geometrica solidità del paramento murario) per avventurarsi verso un mondo aperto e incognito (l’evanescente, tremula e abbondante parte sinistra del fotogramma) ,l’altro ritrovata la via della stabilità si appresta velocemente e a muso duro ad abbandonare la scena passando il testimone senza emozione alcuna, nella più totale indifferenza;
metafora estrema della condizione umana ( e particolarmente in contesto urbano (...) per se.
ciao, franco
ciao
Dani
Parla di persone, di movimenti, di incroci e non incroci.
Parla di noi umani e questo mi basta.
Ciao Giovanni :-))