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L'ultima alba
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Sabato ho assistito al uccisione del poverello in immagine.Sono andata per fotog.a dire il vero,ma non ho potuto fare nulla,sono rimasta troppo impressionata..troppa sofferenza...questo è proprio il momento prima di essere portato via dalla sua cosidetta "casetta"....Mi ha fatto una tenerezza grandissima..Non sono riuscita a guardare...
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Il reportage è quasi una missione se fatto con trasporto e coinvolgimento e non per semplice e fredda cronaca.
Reportage è anche la serie di foto che facciamo di una vacanza, di una comunione, di una festa paesana...
Certo deve essere una sequenza interessante, che narra dei fatti accaduti, magari dei risvolti, dei retroscena; che fa vedere particolari e cose interessanti, meglio se ben fotografati; che fa vedere i personaggi e i luoghi della storia, meglio se fa apprezzare l'atmosfera e gli umori anche a chi non era presente. Meglio se coinvolge emotivamente chi guarda l'insieme d'immagini.
Spesso di un reportage viene eletta una singola foto a immagine copertina, un'immagine che più di altre fissa negli occhi di tutti l'essenza della storia.
La foto di oggi, della nostra brava e stimata Caterina (Catalina Filip), rappresenta appunto la tipica immagine copertina del reportage. Ci introduce e fissa nei nostri occhi, ma soprattutto nella mente (e direi nel cuore), la vera storia rappresentata nella serie di foto della quale fa parte.
La capacità di Caterina di sintetizzare in uno scatto, ma anche di proporre lunghi ed interessanti reportage, la conosciamo tutti e spesso mi sono trovato davanti a sue bellissime foto, anzi direi che rarissime volte mi sono trovato davanti a foto sue che non mi dicevano nulla o che mi piacevano poco. La considero una fotografa dall'alta sensibilità e dalle spiccate doti di sintesi, oltre ad avere una buonissima tecnica sia di ripresa fotografica sia di ritocco al computer. I suoi decisi, a volte crudi, bianconeri sono apprezzati da tutti e spesso compare in Home Page con foto di elevata qualità . Da quando ho iniziato a recensire foto qui su MM, mi sono imbattuto spesso in foto sue degne di nota, ma sempre per vari altri motivi la scelta è poi caduta su altre foto.
Questa volta mi sono fermato di fronte a questa sua e leggendo la presentazione che lei stessa ne ha fatto me la sono immaginata mentre eseguiva il ritratto al povero morituro, al condannato a morte...
Guardate che questo scatto che può sembrare insignificante, un maiale che guarda fuori da una finestra, ha una forza narrativa incredibile, in questo scatto c'è tutta una storia condensata in un attimo. Volendo, anche una filosofia di vita.
In uno scatto si può leggere tutta la tristezza della pena di morte, in questo caso per un animale, ma (e qui sta anche alla bravura della fotografa) anche per l'uomo che, per mezzo di questo ben costruito scatto, si immedesima nella atmosfera proposta e nell'emozione destata.
Il povero animale sembra malinconicamente osservare per davvero e coscientemente la sua ultima alba, attraverso le grate della sua prigione. Pare sapere del destino che lo attende e viene istintivamente d'immedesimarsi nel protagonista, come nella migliore tradizione cinematografica (Walt Disney docet!).
Caterina ci ha abituati a grandi ritratti, ecco questo per me è uno dei suoi più belli, proprio perché non va a proporre stereotipi facili come bambini o vecchi, ma va a lavorare nell'ambito animale dove non a tutti è concesso raggiungere tale forza di narrazione, di trasmettere emozioni forti e condivise, non contando sulla collaborazione del soggetto ripreso, ma affidandosi esclusivamente al proprio occhio ed alla propria bravura.
A chi non avesse ancora conosciuto Catalina Filip, che io chiamo affettuosamente Caterina -sapendo di farle un dispetto- consiglio vivamente di andare a sbirciare nella sua galleria qua su MM e nei suoi vari portfoli a tema nel forum dedicato, ne vedrete veramente delle belle.
Alberto Gianfranco Baccelli
(bagdesign)
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Ottima gestione delle luci ed ottimo bn.
Mi piace il punto di ripresa, inusiale, a mio avviso, per uno scatto di animali : di fatto un profilo suino fatto dall'interno della gabbia.
Ottimo anche il taglio quadrato.
Bravissima !
Ps : per il resto, ti capisco. Non ho mai assistito ma credo che sia straziante, anche se è un pò ipocrita scandalizzarsi e poi mangiarlo, e con gusto come fanno in molti, io compreso.
Ciao
ciao Caterina sei bravissima
Un saluto.
Nico
L'hai colto. Un pezzo di verità che cozza con un bel pezzo della mia dieta...
Segnalo.
gigi
Un profilo quasi "umano", una tristezza vederlo cosi... quello che mi chiedo è perchè non inventano un'altro modo per ucciderli.. è proprio necessario che soffrano così tanto?
Io ho abitato 11 anni accanto ai macelli... e ho ancora nelle orecchie il loro urlare di paura davanti e durante l' evento.
Sapevo che non ce l' avresti fatta a fotografare...
Da piccolo per me era una festa...
Ciao!
Toccante. Complimenti,
Poi per gli altri significati... l'uomo e` la bestia piu` crudele di tutte... ed io ci vivo di questo... pensa che travaglio (non marco) interiore che ho avuto ed in fondo quando ci penso, ho ancora. Eppure continuo a peccare di gola. La vita e` una contraddizione!
Valeria,ti sconsiglio altamente di fare un reporatj del genere.Sono partita entusiasta anke io,ma sono tornata na schifezza:-((
Un altro modo per uciderli c'è,ma spesso non si mette in pratica,preferiscono molto ammazarlo al antica,cosa gli cola il sangue per bene,il motivo!! perchè la carne non rimanga insanguinata...:-((
Questa tua, anche se non fa vedere il fatto in sé, ne contiene tutta la drammaticità e l'angoscia. E' come se l'animale sentisse che è arrivata l'ora.
Complimenti Caterina, un'immagine triste ma vera
Forse perche' preferisco gli animali agli uomini...e,piu' vedo certe cose piu' li preferisco,non penso che se un animale avesse la possibilita' ,andrebbe a fotografare un altro animale in questa condizione,per il solo gusto di mostrarlo agli amici.
Penso che anche loro abbiano una dignita'.
Carlo,perche il Leone mangia la Gazella??e non preferisce l'erba!!!
Questa è una verità ,e bisogna in qualche modo accettarla.A me non fa piacere mostrare certe foto per avere magari aplausi,io fotografo la realtà della vita.E questa foto ne fa parte.
Mi chiedo e ti chiedo quindi: tu sei contro chi fa vedere gli animali in gabbia o contro il fatto che gli animali siano in gabbia?
Inveire contro una foto del tutto onesta, mi sembra un tantino ipocrita, non è nascondendo le cose che queste, come per incanto, scompaiono.
Robert Capa nel rappresentare il soldato colpito a morte ha sbagliato, o non è piuttosto la guerra che è sbagliata?
Non diamo alla fotografia colpe che non ha. La realtà a volte è cruda, c'è chi la guarda anche in questi casi, c'è chi non ha il coraggio di farlo. Tutto qui.
Ciao
E anche per questo continuo a preferire gli animali agli uomini.
Se con i proventi delle foto avresti dovuto sfamare la tua famiglia,magari avrei anche potuto capire l'opportunita' dello scatto,ma probabilmente non sarei stato d'accordo con la condivisione in un forum fotografico.
Tante cose fanno parte della realta' della vita,cose giuste,ingiuste,belle,brutte,pero' il rispetto verso il piu' debole penso che debba sempre avere il sopravvento.
Robert Capa fotografava e lo faceva per documentare,rischiando la vita,non lon faceva per postare le foto su un forum.
Lui era coraggioso.
Non diamo dei coraggiosi a chi non lo e' ,per favore,io l'unico coraggio che vedo qui e' quello di postare una foto di questo tipo su un forum amatoriale.
Forse sei tu che ti rifiuti di accettare che qualcuno non la pensi come te.
Io la chiudo qui,mi pare di aver espresso il mio pensiero in maniera abbastanza chiara,non intendo continuare a dialogare con chi mi dice che mi rifiuto di capire o chi scrive che inveisco contro la foto,quando in realta' ho espresso esclusivamente il mio pensiero.
Ciao
Non ho mai scritto quel di cui mi accusi,pero' se qualcuno cita Capa e poi mi parla di coraggio per scattare questa foto,se permetti...
Non ho mai parlato della tua sensibilita' umana oltretutto.
Strano che per tanti utenti che hanno esaltato il tuo coraggio tu non abbia avuto niente da dire...mentre per uno che non lo equiparava a quello di Capa sia andata su tutte le furie...
Fa riflettere tutto cio'.
Ora riflettiamo e basta.
Abbiamo gia' scritto tutto (anche quello che non e' stato scritto!!!!!!!!)
Abbiamo riempito la pagina con la foto del maiale!!grazie
La forza dell'icona rimane anche sostituendo il soggetto, l'idea mi affascina, mi diverte, ma mi fa anche compassione.
poi la foto è fatta pure bene....quella firma però
aggiungo anche i miei complimenti
Andrea
Bellissima rencensione di una bellissima immagine. Complimenti!
Un saluto,
Silvia
Caterina qui rimane caterina,poi quando ci vediamo mi dovrai chiamare Catalina...:-))intesii(schezo dai)...
Grazie mille di nuovo e sono contenta che tu abbia scelto questa immagine.La scena era molto coinvolgente e mi gha fatto molto pensare.Dietro a quelle sbarre c'èra una gallina.mentre che lui guardava,la gallina si avvicinava ale sbarre...ho avuto la sensazione che si dicevano Adio,insomma sono rimasta dawero colpita...per qualche secondo sono entrata in quella scena,ed è ammirevole vedere che stesso gli animali hanno simili comportamenti nostri.
Grazie dawero.
Un abbraccio a tutti.
Catalina.
Complimenti davvero!
ciao,
saro
Sempre bravissima Caterina.
La grata separa il dentro dal fuori, la luce dal buio e per estensione concettuale la libertà dalla reclusione.
Il maiale è rappresentato dal solo muso che mette in evidenza il naso, le setole, le orecchie e la cavità oculare; il non mostrare altro dell’animale concorre certamente all’umanizzazione dello stesso: l’osservatore può concentrarsi nella ricerca di tratti espressivi caratteristici degli esseri viventi in generale trasponendovi senza uteriori sforzi astrattivi tutto il campionario espressivo degli esseri umani.
A di là della grata lo sfuocato rende i particolari indistinti concorrendo a mantenere una certa ambiguità di lettura: la grata potrebbe essere ad una finestra e in tal caso il maiale sarebbe ritto sulle zampe posteriori ma potrebbe essere anche una cancellata a chiusura di una porta e in tal caso il maiale sarebbe chino in avanti, a testa bassa.
Fin qui ho espresso quelli che per me sono elementi oggettivi.
Se dovessi valutare l’immagine senza alcun condizionamento potrei benissimo vedervi un maiale affamato in attesa del padrone che gli riempia il trogolo.
L’immagine per me non ha valenze drammatiche né tantomeno di costrizione se si pensa che molti animali da allevamento trascorrono gran parte della loro vita all’interno di gabbie della dimensione del loro corpo.
Non ci sono elementi che possano far pensare ad una morte imminente (il norcino con gli stivali e il grembiule, una lama di coltello etc) anche l’espressione del maiale non trasmette inquietudine o paura (per confronto si veda il maiale nel mattatoio di Ausili che si è classificato nel WPP 2010): credo di vedere una pupilla ma se guardo meglio ho il dubbio che si tratti di pelo.
Tutto per me è indotto esclusivamente dal titolo e dalla didascalia:
ecco che il maiale ritto sulle zampe posteriori sta guardando dalla finestra il suo carnefice, è inquieto per aver “visto†qualcosa di inconsueto e “fiutato†odori presaghi di infausti eventi.
Con ciò voglio ribadire che l’immagine è eccellente dal punto di vista artistico compositivo e sarebbe stata ottima come copertina del reportage ma da sola, per me, non parla di morte, di terrore, di ansia nè tantomeno di costrizione.
ciao e complimenti
recensione fantastica
Complimenti !