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dream
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Il mosso artistico, insegnano i maestri, deve avere almeno un punto fermo che faccia capire l'intenzionalità dell'autore e non la casuale riuscita di un estetico scatto occasionale.
Il punto fermo serve anche per dare tregua all'occhio che diversamente si perderebbe alla ricerca di un appiglio sul quale soffermarsi e riposarsi, vagando intorno e seguendo all'infinito le masse indistinte nella assoluta necessità di dare un contorno riconoscibile, di dare alfine un connotato conosciuto ed assimilabile dal nostro cervello.
Vi sono mossi più o meno accentuati che danno dinamicità ad una fotografia, altri che quasi completamente occupano il fotogramma, giocando più sulla bellezza e l'equilibrio estetico delle forme o dei colori; altri che puntano solamente a catturare l'attenzione facendo leva sulla originalità grafica.
Ho scelto questa foto dell'amico Giacomo che presenta un ulteriore aspetto. Una contravvenzione delle regole che assume una particolare, quanto originale e piacevole, soluzione alternativa.
Il punto fermo c'è, ma si tratta di tutto il fondo ed è sfocato. In pratica l'estroso autore ha posto il soggetto mosso su un fondale fermo ma indistinto, appena percettibile ma comunque riconoscibile ed assimilabile dal nostro intuito come una parte di architettura, in forma di archi, presumibilmente un palazzo d'epoca.
Inoltre lo scatto, magistralmente composto, è arricchito dal viso della donna in primo piano che in pieno contrasto col fondo statico, rende a tutto l'insieme armonioso una carica dinamica che facilita la lettura della foto in piena armonia col titolo dato.
Di Giacomo Saviozzi abbiamo sempre apprezzato le grandi capacità tecniche da vero ed esperto fotografo, ma spesso si è fatto apprezzare anche per scatti di alto contenuto emotivo ed innovativo. In questo suo lavoro vengono racchiuse e mostrate molte delle doti dell'autore: colpo d'occhio, sensibilità , capacità tecnica e ricerca di nuove soluzioni. Difficile trovare nella sua galleria scatti banali o scontati. Grande profeta del bianconero e dell'analogico, anche con il digitale non perde affatto la sua forte personalità , anzi le sue potenzialità e la sua creatività vengono costantemente sollecitate ed è per questo che ad osservare le sue foto si riceve in cambio sempre qualcosa che arricchisce e stimola la voglia di fotografare in ognuno di noi.
Alberto Gianfranco Baccelli
(bagdesign)
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peccato che sembri qualcuno le abbia fatto un occhio nero...
il mosso da un' intensita' emotiva incredibile
ciao Giacomo
ciao. Dani
(mi piace)
@Omar...in un certo senso hai pure ragione...Una volta c'èra un ragazzo ( ottimo fotografo) Di Noto, alias Quantintarantino che usava mettere i titoli così all'interno di una cornice bianca e io lo prendevo "in giro" dicendogli che sembravano manifesti dei "vu' cumprà " poi strada facendo mi ci sono appassionato e li stò usando sempre più di frequente pensa che ho intenzione di allestirci una mostra con le foto titolate ;-) Marco non è mio intento di trasmettere ciò che dici, è che guardando guesta ragazza che ballava alla sulla musica di un artista di strada ( a proposito di artisti di strada il comune di Firenze con un ordinanza ha messo sullo stesso piano i mendicanti e gli artisti di strada e questa ordinanza ne vieta l'esercizio pena una multa e il sequestro dello strumento a tal proposito c'è un associazione che stà organizzando una giornata di protesta per il 5 magari nei prossimi giorni metto un post) a occhi chiusi mi è venuto in mente un sogno e poi a Volterra c'era il vento. Quello che sembra un occhio nero mi spiace su altre non c'è ma non sono mosse :-(
complimenti.
ciao giuly.