Mi devi spiegare come hai fatto a scattare questa bella foto senza tutta la folla di visitatori che c'è sempre nella galleria di Diana (vedi la mia pubblicata qualche giorno fa...).
Hai valorizzato al meglio uno dei luoghi più suggestivi che si possono visitare nella nostra bella città ; inoltre, mi piace il bambino, che, totalmente disinteressato per l'aspetto artistico e architettonico, è concentrato a giocare con il pavimento a scacchiera.
belal ubby e titolo azzeccatissimo. mi piace il fatto che le linee facciano convergere lo sguardo alla porticina in fondo. come se veramente il piccolo principe stesse controllando che tutto nel suo castello sia perfettamente in ordine. bella ovviamente la luce.
Come raccontare una storia con pochissimi elementi.
Come valorizzare un particolare sentire con semplicità di rappresentazione.
Come unire passato, futuro e presente.
Ciao Ubaldo!
Orpo, grande immagine piena di fascino e di sorpresa. Mi colpisce molto la composizione e la profondita' di campo che si riuscito ad ottenere. Molto bella anche la luce sapientemente ammaestrata.
Bravo. Il rosso della maglia stacca benissimo dalle architetture classiche del contesto. So che è l'unica sala della Reggia in cui si può fotografare, non hai perso l'occasione producendo una bella immagine. Io ci ho già provato più volte ma non me n'è mai uscita una decente... Ciao
che è bellissima per le ragionioni che hanno gia detto in molti lo dico pure io, suggerisco una visione che vuole essere alternativa e non migliorativa, perchè c'è ben poco da migliorare, eliminando il finestrone di sinistra
dal titolo fa pensare senza ombra di dubbio che è una fotografia pensata e ragionata! tecnicamente ineccepibile la scelta di mettere il principe al centro della scena ... anzi del suo regno! Una foto con una grande carica emotiva ... complimenti sinceri Ubaldo!
Rispondo e ringrazio.
Simona, ti sembra che sia tipo da accordarmi con qualcuno per fare una foto? Il bambino stava seguendo la geometria del pavimento e il filo dei suoi pensieri: il tempo di fare tre scatti, tra i quali quello che vedi, e se n' è andato.
Gianfranco, c' è stato un attimo, un attimo solo, dove un gruppo di visitatori è sparito dietro la porta mentre quello seguente sopraggiungeva dietro le mie spalle: in fotografia ci vuole anche il fattore C!
Uanda, la porticina in fondo è grande come una casa di due piani!
Marco, forse tu mi potresti spiegare il motivo di questo divieto ferreo di fotografare, fatto rispettare categoricamente dal personale di sorveglianza, quando poi in altre strutture non vige (vedi il Museo Egizio, per esempio).
Nino, non ho l' abitudine al taglio, vengo dalla scuola inevitabilmente intransigente della diapositiva, dove i giochi si fanno in ripresa e dopo il clic non c' è più niente da fare: se è giusta bene, altrimenti cestino (quello vero!).
Attilia, un piacere rivederti sotto una mia foto.
Grazie a tutti, di cuore, non nego che fa un gran piacere sentersi apprezzati.
@ Ubaldo: sinceramente non lo so neppure io. E' vero, all' Egizio, al Museo del Cinema, ed in tanti altri posti si può, in altri decisamente no (per esempio niente foto all' Armeria Reale, o al Museo Lombroso da poco aperto...). Alla fin fine credo che dipenda poi da ciascun direttore di ogni singolo museo, vesto che non c'è una regola valida per tutti... :-| Ciao, ancora complimenti, anche per la home.
Non dico nulla ... solo applausi Ubaldo per questa bellissima immagine ... ci vuole senz'altro il fattore c ... ma ci vuole anche tanto manico per fare la foto.
non una sola virgola fuori posto in questa immagine narrante...le petit prince au palais...che colori, che luce, il capo chino è proprio la postura che racconta una storia, quasi una fiaba. complimenti vivissimi! ciao
Arrivo per ultima ad unirmi agli applausi per questo scatto cosi'"morbido e forte allo stesso tempo". La luce è colta in maniera magistrale ma la cosa che piu' mi affascina è l'emozione colta nel soggetto, lo STUPORE , che inevitabilmente rimbalza negli occhi e nell'animo di chi ammira la scena, emozionando di stupore, per quanto tu neghi costantemente che nelle foto ci sia emozione....l'ìemozione c'e' eccome! Ciao:)
Ubaldo, grazie della tua risposta molto articolata. Ho capito cio' che dici riguardo all'emozione e all'abuso che magari qui sul forum si fa di questa espressione per dire che un'immagine ci è piaciuta e ci ha in qualche modo parlato con immediatezza. Gli aspetti tecnici non vanno dimenticati, hai ragione, anzi per chi ha bisogno di crescere come me sono fondamentali, pero', teniamo anche in considerazione che a volte un'immagine sfocata, mossa, senza sfumature di grigi ecc, puo' essere stata " voluta" cosi' dall'autore, ovvero, non neghiamo la possibilità interpretativa dell'immagine che fa si che una foto si discosti dai canoni manualistici di perfezione. Ma qui, caro mio....sto gia' andando fuori tema. Un saluto e una faccetta con sorriso e una con pernacchia....ah gia' non ci sono piuu'!!!!!!!!!!!
Bellissima e basta!
Complimenti
Hai valorizzato al meglio uno dei luoghi più suggestivi che si possono visitare nella nostra bella città ; inoltre, mi piace il bambino, che, totalmente disinteressato per l'aspetto artistico e architettonico, è concentrato a giocare con il pavimento a scacchiera.
punto di ripresa fantastico !
bel punto di ripresa e bella composizione.
Come valorizzare un particolare sentire con semplicità di rappresentazione.
Come unire passato, futuro e presente.
Ciao Ubaldo!
Ciao.
enrico (ventrix)
i miei complimenti dott.
ciao giuly......segnalo!
ciao franchino
Susanna
Simona, ti sembra che sia tipo da accordarmi con qualcuno per fare una foto? Il bambino stava seguendo la geometria del pavimento e il filo dei suoi pensieri: il tempo di fare tre scatti, tra i quali quello che vedi, e se n' è andato.
Gianfranco, c' è stato un attimo, un attimo solo, dove un gruppo di visitatori è sparito dietro la porta mentre quello seguente sopraggiungeva dietro le mie spalle: in fotografia ci vuole anche il fattore C!
Uanda, la porticina in fondo è grande come una casa di due piani!
Marco, forse tu mi potresti spiegare il motivo di questo divieto ferreo di fotografare, fatto rispettare categoricamente dal personale di sorveglianza, quando poi in altre strutture non vige (vedi il Museo Egizio, per esempio).
Nino, non ho l' abitudine al taglio, vengo dalla scuola inevitabilmente intransigente della diapositiva, dove i giochi si fanno in ripresa e dopo il clic non c' è più niente da fare: se è giusta bene, altrimenti cestino (quello vero!).
Attilia, un piacere rivederti sotto una mia foto.
Grazie a tutti, di cuore, non nego che fa un gran piacere sentersi apprezzati.
:)
Complimenti per la home,
Susanna
Libero
Sinceri complimenti.
Mimmo
Complimenti
Bruno
A Giulia vorrei precisare il mio, modesto, pensiero sull' emozione in fotografia. Non nego assolutamente la possibilità della fotografia di suscitare emozioni, ci mancherebbe altro. Se possono emozionare un quadro, una scultura, un brano musicale, uno scritto o un battito d' ali, non vedo perché non la fotografia. Quello che metto fortemente in discussione è la tendenza diffusa alla lettura di un' immagine finalizzata esclusivamente ad emozionarsi in maniera acritica, senza per niente curarsi d' altro, dimenticando gli aspetti tecnici e costruttivi. La parola "emozione" ricorre troppo spesso a commento di immagini che poco hanno da dire, in realtà , come se trovarle emozionanti fosse un modo per giustificare errori spesso rovinosi. L' immagine è sfocata, sovraesposta, sottoesposta, l'orizzonte pende vistosamente, il nero e il bianco da fotocopia, poco importa perché anche così provoca "emozioni". E' sulla lettura esclusivamente emozionale che trovo motivo di dissenso, non mi pare da fotoamatori, da cultori della fotografia come raffinata esperienza epressiva. Fermo restando che poi ognuno resterà del suo parere in nome della pluralità dei pensieri: su questo siamo tutti d' accordo.
Alessandro, la fotografia è stata scattata alla Venaria Reale.
Un saluto a tutti.