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S'accabadora
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S'accabadora
Fino a qualche decennio fa in Sardegna si praticava l'eutanasia.
Era compito di sa femmina accabbadora procurare la morte a persone in agonia.
Studi approfonditi e analisi della documentazione rinvenuta presso curie e diocesi sarde e presso musei, hanno accertato la reale esistenza di questa figura.
S'accabadora era una donna che, chiamata dai familiari del malato terminale, provvedeva ad ucciderlo ponendo fine alle sue sofferenze. Un atto pietoso nei confronti del moribondo ma anche un atto necessario alla sopravvivenza dei parenti, soprattutto per le classi sociali meno abbienti: negli stazzi della Gallura e nei piccoli paesi lontani da un medico molti giorni di cavallo, serviva ad evitare lunghe e atroci sofferenze al malato.
Sa femmina accabbadora arrivava nella casa del moribondo sempre di notte e, dopo aver fatto uscire i familiari che l’avevano chiamata, entrava nella stanza della morte: la porta si apriva e il moribondo, dal suo letto d’agonia, vedeva entrare sa femmina accabadora vestita di nero, con il viso coperto, e capiva che la sua sofferenza stava per finire.
Il malato veniva soppresso con un cuscino, oppure la donna assestava il colpo de su mazzolu provocando la morte.
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E' stata scattata in una vecchia stalla abbandonata, la modella opportunamente vestita di nero e la luce che filtrava da una fessura della parete, andando a finire dritta sulla mano. Il resto ( il viso e la texture del braccio) è post produzione
incredibile racconto ed entusiasmante scenografia :!:
Un abbraccio, Angelo
p.s.: attendo il portfolio
molto forte, a livello di messaggio, questo tuo scatto, decidamente interessante. Peccato per la sovraesposizione del palmo della mano, ed a questo proposito, letto come l'hai realizzata, volevo domandarti che tipo di esposizione hai utilizzato e perchè un diaframma così chiuso.
Complimenti per questo e per gli altri tuoi scatti.
Ciao
Stefano
ottima rappresentazione fotografica.. quasto braccio che si allunga da buio per "aiutare" in un modo drastico chi è in fin di vita..
Ringraziando il cielo la scienza ha fatto passi da gigante così pure la civiltà .. ci sono infatti dei casi dove una persona sembra morire poi campa altri 5 o 6 anni.. magari in modo discreto..
Stefano, ho usato un'apertura intermedia perchè volevo che si intravedessero alcuni strumenti rurali nello sfondo. La sovraesposizione della mano in fondo non mi dispiaceva come significato
chiarina
Grazie per averci raccontato di questo uso. E grazie anche a Dessena per la nota etimologica (sono un po' patita per la storia delle parole, è una passione che purtroppo non riesco a coltivare. Apprezzo molto)
Aggiungo che il sardo "accabai" deriva a sua volta dallo spagnolo " acabar" che ha lo stesso significato :"finire"...ma ci sono altre versioni...
Forse "dolce morte" non credo si addica in quanto mi sembra che veniva utilizzato un cuscino per soffocare il malato terminale , oppure l'utilizzo di un martello fatto con un ramo di ulivo e con il quale si colpiva alla testa ... mette un po i brividi il pensiero ...
Ovviamente bene hai fatto a dare allo scatto tutta la drammmacità di un bn così cupo.
Ciao , Mimmo