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la fine del mondo 5
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Per chi ha voluto seguire un piccolo racconto, questa è l' ultima. "Seddiovuole!". Il titolo sarà , magari, apparso un po' forte, o forse fuorviante. Non mi sembra di aver avuto un grande seguito di pubblico e mi auguro sia dovuto alla ermeticità delle argomentazioni e non alla scarsa qualità delle immagini. Spero. Ho avuto una richiesta di precisazioni da parte di un amico, da un altro un appunto sulla composizione di un' immagine: ho pensato che fosse opportuno chiarire il senso di questa operazione. La fine alla quale alludo nel titolo è quella del mondo del marmo. Vivo nella capitale mondiale della lavorazione di questo materiale prezioso e sto assistendo ad un radicale cambiamento dei modi in cui tutto il processo produttivo si svolge. Ho dedicato la serie al mio babbo, ma ho sottinteso il mio nonno e il mio bisnonno e una quantità di familiari che hanno dato una vita di lavoro in questo particolarissimo settore. Nel secolo breve le tradizioni, le consuetudini, i modi operativi hanno subito una trasformazione con una velocità mai vista nei secoli precedenti. Anche il marmo ha conosciuto l' automazione, l' informatizzazione, la globalizzazione. Ma inevitabilmente si sono perse una quantità di caratteristiche peculiari, sia tecnico-strumentali che umane. Oggi si svolge tutto in ambienti quasi asettici, a controllo numerico, a rigido inquadramento operativo. Ieri c' era meno tecnologia e un po' più "arruffamento", meno rigore e più umanità . Un mondo che meriterebbe, per interesse umano e storico, fiumi di inchiostro.
Leggete queste mie immagini come un modestissimo contributo alla storia di tanti uomini, che hanno lasciato un segno forte, che non ci sono più e che non avranno sostituti.
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Secondo me il bn è da rivedere, permettimi, inoltre di dire che la serie, se tu l'avessi pubblicata nell'apposita sezione del forum vedendola tutta assieme, forse sarebbe stata apprezzata meglio.
Permettimi di osservare che, secondo me, più che ermetica, la serie che ci hai proposto è poco funzionale al concetto che volevi esprimere.
:)
Alberto
Leggendo le parole d'introduzione mi sono andato a vedere le poche altre foto. E francamante anche a me non mi riesce cogliere il senso se non dopo aver letto. E anche dopo resto molto perplesso. Mi sarebbe piaciuto, ma vado così a spanne, pensare la "morte" o la fine del "mondo" del marmo vedendo il nuovo processo produttivo. Ciò che ha sostituito il vecchio. Vedere dei resti di lavorazione non mi da quel messaggio ma piuttosto un senso d'abbandono che solo se preso "per i capelli" può risultare efficace al tuo messaggio.
Anch’io, come ben sai, sono figlio di un babbo che nei lontani anni ’50 colse e precorse la fine del marmo con il suo bel ( sempre a mio più che modesto parere) film sulla vita delle cave di marmo e la fine di une delle figure più rappresentative, nella nostra comunità squisitamente di tipo agro-pasturale, ossia quella del “Cavatore†intitolando il suo cortometraggio, per l'appunto, “I Cavatoriâ€.
Infine a chiosa del mio intervento nonché in risposta alla tua opera vorrei citarti il pensiero di un filosofo morale, sicuramente tra i giganti del pensiero del XX° secolo, ossia Luigi Pareyson che suona testuale:â€La sfera estetica è passaggio necessario alla moralità ,tanto che solo come uomo estetico l’uomo è veramente uomoâ€.
Nonostante il dotto intervento di silvio, che, purtroppo, non cambia le foto, resto dell'idea che un lavoro, per funzionare, non deve essere per "pochi", ma al contrario, per tutti.
Credo che commentarvi a vicenda, sostenendovi contro tutto e tutti, come ho già visto succedere sotto altre foto, non vi serva a molto, e soprattutto sia abbastanza contrario allo spirito delle community che nascono per confrontarsi e per aiutarsi a crescere.
:)
Alberto
impegno culturale; ho guardato attentamente i grandi maestri, ho letto, ho pensato, ho provato ad affinare le mie
conoscenze e le mie capacità . Mi sono sempre fatto un esame di coscienza e mi sono sempre giudicato lontano
dalla mèta. Ma soprattutto sono consapevole che la perfezione non è di questo mondo. Il mio lavoro è tutt' altra
cosa, richiede altro impegno, altra carica, altra concentrazione, non lascia spazio a "cazzeggiamenti" di nessun tipo,
non conosce distrazioni, non permette divagazioni, assorbe energie fisiche e mentali, vuole etica, rigore, serietà ,
rispetto assoluti nei confronti dell' umanità , le cui priorità governano le scelte. E quando cerco tranquillità ,
distrazione, serenità trovo una "cuccia calda" nella fotografia. Sono approdato a questa community ed è la mia
prima esperienza; mi sembra frequentata da persone tutto sommato cordiali, mi trovo bene, ho "trascinato" dentro
anche degli amici. Con loro ci scambiamo opinioni, spesso le uniche, sulle nostre immagini, non vedo peccato in
questo: sicuramente non facciamo fronte comune contro nessuno. Alberto, la tue accuse mi sembra che sappiano un
po' di caccia alle streghe. E d' altra parte succede anche te, mi pare, di dialogare preferibilmente sotto le
immagini dei tuoi amici: dov' è il peccato? Non ho pubblicato nell' apposito spazio perché le mie poche foto mi
sembrano così poche in tutto da non meritare definizione di reportage e trovare identità di portfolio. Credevo di
essere stato chiaro nelle premesse, avrei voluto dare un "modestissimo contributo". Niente di più. Giacomo, non ci
ho lavorato sei anni, non sono all' altezza nemmeno di lustrare le scarpe di Enzo Cei: sono un dilettante. La mia
professione è lontana anni luce dalla fotografia: ti pare che mi volessi mettere in competizione con queste mie
immaginette? Però non ho raccontato nemmeno i resti e gli scarti della lavorazione del marmo. Semmai, e molto
umilmente, ho ricordato luoghi, magari insignificanti, ma che presto non esisteranno più, se già non sono stati
inghiottiti dalla follia globalizzante, e che sono stati testimoni di molto lavoro. Se pensi che la documentazione del
nuovo processo produttivo possa essere significativa della fine del vecchio, mi devi ringraziare: ti ho fornito una
bella idea per un reportage e, quando vorrai, sarò lieto di accompagnarti in qualcuno di questi nuovi laboratori
supertecnologici. Il lavoro, Alberto, è destinato a tutti, altrimenti che ci faceva pubblicato su internet? Se non ho
reso il concetto che volevo, lo posso sapere solo se qualcuno mi guarda e me lo dice, non ti pare? Sul bn da
rivedere permettimi un garbato dissenso, in quanto credo che il bn sia tecnica estremamente soggettiva e legata
alla sensibilità individuale, e mai applicabile in forma standardizzata. Silvio, grazie del supporto morale, ma non
esagerare e fai pubblica ammenda: dillo a tutti che non siamo innamorati! Concludo con un ringraziamento ad
Alberto e Giacomo, e alla Community, che mi hanno, ancora una volta dato la possibilità di parlare di fotografia. Un
saluto.
Inoltre, non ti ho biasimato per il fatto che tra un impegno e l'altro nel salvare le sorti dell'umanità tu faccia foto come dilettante, mi sono permesso di dirti che il lavoro dal punto di vista comunicativo, secondo me non funziona, e questo, non credo sia reato o offesa per nessuno, anzi! Le (tante)volte che lo hanno detto a me mi è servito per crescere (o almeno credo).
Penso che, a questo punto, da persona intelligente quale sei, potresti cercare di leggere bene le osservazioni che abbiamo fatto circa il tuo lavoro e magari, provare di approfondire. Dal canto mio, data la mia allergia per le polemiche, cercherò di evitare altri interventi in questa sede.
:)
Alberto.
parto dal bn: credo che ne abbiamo una visione differente, quindi non entro nel merito più di tanto, visto che sono assolutamente concorde sul fatto che questa tecnica sia tra le più personali e soggettive che esistano. Devo però dire che, gusto a parte, lo trovo un po' impastato e che tenda a peggiorare la lettura dell'immagine. E' chiaro che per dare un giudizio serio bisognerebbe apprezzarlo su una bella stampa e non su un misero monitor, ma tant'è, questo abbiamo a disposizione e questo utilizziamo.
venendo al lavoro in sé, alla sua espressività e comunicativa, onestamente il messaggio non mi è arrivato.. e sì che sono Pietrasantino! Sarà forse che son troppo giovane?
Il tema è di per sé meravigliosamente interessante ed anche estremamente diffcile da sviscerare senza cadere nel banale o nel già visto. Proabilmente è questo tuo sforzo per cercare di fornire una visione differente ad averti poratto troppo lontano dagli occhi dello spettatore, è una conseguenza abbastanza comune delle sperimentazioni.
Probabilmente bisognava fermarsi un attimo prima e visto che si parla di immagini, allietare un po' di più l'occhio e non pensare solo alla mente. Sono immagini di difficile lettura, scatti più "semplici" e diretti sarebbero stati, a mio avviso, più funzionali allo scopo preposto.
un saluto.
Ubaldo a parte la formattazione del tuo intervento che me l'ha reso "antipatico" da leggere, faticando un po', l'ho letto tutto e con una certa soddisfazione. Quando si pubbliaca una foto, o più foto e si ricevano "critiche" e si ha il coraggio di difendere le proprie scelte, le proprie foto, con garbata educazione, sia queste belle o brutte non posso che approvare. Tu sei stato garbato, non c'è dubbio, ha difeso, ma questo è giusto. Che sia una passione, un lavoro, se siamo qui a parlarne è per lo stesso motivo. Amiamo ciò che facciamo per cui è normale che ci si tenga.
Il mio citare Enzo voleva essere una "citazione colta". Non sono uno che sfoglia libri fotografici a go go, è solo che ho la fortuna di conoscere e frequentare (poco haimé, infatti si vede...direbbe qualcuno) Enzo. Quando vedo lavori sul marmo non riesco a non pensare ai suoi lavori che adoro. Non è un caso che l'ho citato qui più volte anche su altri lavori di fotografi "viareggini" che si sono addentrati in questo tipo di reportage.
Non ho detto che tu o altri dovete praticare sei anni un argomento per poter far foto, ci mancherebbe, è anche vero però che Enzo l'ha fatto quando ancora non era un professionista. Però sono convinto che è dalle lunghe frequentazioni, dalla conoscenza diretta dell'argomento che nascono le cose più interessanti.
Leggere che per motivi familiari sei "vicino" all'argomento oltre che un po' di sana invidia, è bella la lavorazione del marmo, almeno quella che ho presente io, artigianale ho provato un po' di rammarico perché ti sei concentrato su particolari, su oggetti che non hanno certo il facino delle idee che hai espresso.
Ti ringrazio dell'invito a "raccontare" e per la disponibilità , se fosse vera, per accompagnarmi nei "luoghi del marmo". Non ti nascondo che sarei tentato di dirti: "va bene...quando si parte?" ma haimé non rientra nei miei progetti futuri per cui non avrei il tempo da investirci per cui non mi resta che "sognare" e guardare le foto degl'altri e magari carico d'invidia fare un po' l'acido.
Buona Luce.
Anzi, sono veramente contento di aver superato anche un certo scoglio con Giacomo, che mi ostacolava
nel rapportarmi con lui. Grazie a Omar, Furio e Gessica per l' intervento intelligente e pacato, degno di una
community civilissima. Speravo, semmai, che Gessica, vista l' affinità (poi mi spiegherai come fai a saperlo) si
sarebbe scagliata in difesa della categoria. Per quanto riguarda Alberto, sinceramente, ho l' impressione che tu non
sappia accettare contraddittorio, perché le tue affermazioni mi sembrano veramente troppo categoriche. Vedi, anch'
io pratico il bn da tanto tempo, e se l' avatar non trae in inganno, da quando non eri ancora nato. E forse
proprio per questa lunga frequentazione, sono arrivato alla conclusione che la forma veramente giudicabile è la
stampa su carta e sempre con la riserva dei gusti personali. Avrebbe potuto essere l' inizio di uno scambio di
opinioni, e se non lo è stato non è certo a causa mia. Direi piuttosto per un tuo porti in maniere apparentemente
presuntuosa. Io HO letto bene quello che mi avete detto e ne trarrò preziose considerazioni. Tu puoi dire tutto
quello che pensi, anzi, è cosa gradita. Quello che non ho gradito è la tua affermazione sul mio presunto ruolo di
salvatore delle sorti dell' umanità . Non ho questo potere e la tua uscita mi sembra poco rispettosa nei miei
confronti. Una presa di .... per intendersi, fuori luogo tra persone civili e della quale spero tu abbia il buon gusto
di scusarti. Un caro saluto a tutti.
rispetto assoluti nei confronti dell' umanità , le cui priorità governano le scelte."
Mi permetto di riportare solo questo pezzetto del tuo discorso, ti chiedo Umilissimamente scusa, ma secondo me, prima di parlare di sfottò, faresti bene a pensare a ciò che scrivi. Sarà che io dal basso della mia età e conseguentemente della mia poca esperienza di fotografia e di vita, a confronto della tua, mi sono sentito un attimo preso in giro da questo tuo intervento, pazienza, così va la vita.
Chiedo scusa e la chiudiamo qui, anche perchè sai, non ho intenzione di perdere nemmeno un secondo in queste discussioni.
ciao
Alberto
Io sarei qui per parlare di fotografia, è stato questo il mio errore, ho cercato di dire la mia, e mi sembra di non essere stato neppure supponente, ho solo cercato di dire la mia, in cambio ho ricevuto solo lezioncine di vita e di quanto tu ti ritenga più maturo anche in campo fotografico di me, inoltre, hai definito il tuo lavoro ben più importante che il "cazzeggiamento" che per molti di quelli che sono qui è passione e lavoro.
Poi, non contento hai preteso le mie scuse che peraltro hai avuto, cosa sta succedendo?
ciao
Alberto
Mi dispiace che tu mi consideri in malafede, che per me è cosa ben grave.
La parola amico la trovo un pò grossa dal momento che nonostante noi non ci si sia mai visti nè parlati di persona, siamo già al supporre la malafede di qualcuno. Complimenti.
un saluto.
Alberto.
Se volete continuare fatelo in privato.
Grazie!