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“Nella vita non c’è nulla da temere, solo da capire.” (M. Hack)
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Sono già trascorsi 10 anni dalla scomparsa di Margherita Hack (Firenze, 12 giugno 1922 – Trieste, 29 giugno 2013).
Una frase di Sergio Fallucca, su un mio post di ieri, mi ha fatto ricordare questo scatto (realizzato il giorno in cui la prof. Hack festeggiava l'inizio della pensione, poi ha continuato a lavorare per anni con grande passione) ed ho pensato di condividerlo (ed io ero conciato davvero strano) ...
(PS: l'immagine originale era una stampa 13x18, che ho rifotografato con la mia Canon EOS 800D, obiettivo Canon EF 50mm 1.8, impostazioni f/1.8, T 1/80, ISO 1000, compensazione esposizione -1 ... poi accuratamente sistemata con Photoshop Express, GIMP, ShowFoto, Neat Image)
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Una donna che definire straordinaria è riduttivo!
Grazie del ricordo Massimo!
Un saluto.
P.S.: ma a quell'epoca eri un Nerd ??? (^_^)
Margherita Hack, da sempre l'ho stimata !!!!
Donna di scienza, precisa e schietta !!!
E amava i gatti come gli animali tutti !!!
Massimo vara che bel giovine putel che ti jeri...( in triestin ). :)
Bellissimo omaggio , dedica !!!
Vi racconto un po' di più: avevo terminato da poco gli studi, ed il gruppo tecnologico dell'Osservatorio Astronomico di Trieste mi contattò per un un'occasione di lavoro importante e stimolante, dopo un primo lavoro a Udine, penoso sotto tutti gli aspetti (quella è un'altra storia e la racconterò in un'altra occasione, se capiterà). La prof. Hack era parte del gruppo di ricerca dello stesso ente ed io lavoravo nella stessa stanza della segretaria dell'Osservatorio, che sentivo spesso rispondere al telefono a cittadini ed appassionati che volevano parlare con Margherita, che, quando poteva, accettava volentieri un incontro per una chiacchierata, soprattutto in occasione di eventi significativi che risvegliavano la curiosità delle persone, come le eclissi, l'avvicinarsi di comete alla Terra ...
Il giorno in cui festeggiava il pensionamento Margherita aveva invitato tutti i colleghi (anche chi non conosceva direttamente) ad un rinfresco (a Trieste preferivano chiamarlo "likof") di commiato (anche se avrebbe continuato a lavorare per parecchi anni dopo quell'evento) e così le ho chiesto una foto ricordo (avevo un collega appassionato di fotografia, molto bravo) e ... beh, la prof. Hack è arrivata all'appuntamento prima di me, sorridente, disponibile e spontanea, cosa che mi ha fatto sentire a mio agio e mi ha aiutato a vincere quell'imbarazzo che spesso si prova di fronte a persone che consideriamo i nostri idoli o modelli fin da bambini (pensate che il mio sogno era sempre stato quello di "fare lo scienziato" e mi piaceva moltissimo il modo di vivere questo ruolo da parte di Margherita).
Speriamo davvero che presto emergano altre persone come lei, così innamorate della scienza da volerla far amare a tutti, così rispettose del mondo da ospitare una montagna di gatti nel suo studio, per accudirli e coccolarli, così attente alla parte umana da privilegiarne e valorizzarne sempre i valori più alti e positivi.
E' davvero un bel ricordo, ho una foto 30x45 appesa in salotto ...