vedi, una cosa che mi ha impressionato in una citta` come Shanghai, e` che neanche sotto la sopraelevata hai scenari di desolazione come i tuoi scatti documentano. E poi dicono la Cina...
Be Davide.....Shangai altra storia!!!!! quando mi decidero' tirero' fuori anche quella!!!
questo mostro nasce negli anni 70..........dicono che ci siano 8000 persone.........io ho ripreso che sembra un fantasma di se stesso...freddo e desolato e duro!!!!
mi piaceva questo stacco di vuoto assoluto,un mostro vuoto.
questa è una porzione di androne mi sembra che ce ne siano 4 blocchi per un totale di 250mt ciascuno!!!
..in fondo si puo' sempre andare avanti questa prospettiva metropolitana suburbana ci invita a questo..certo un anima tipo fantasma in movimento ci sarebbe stata bene
:) :-(
Qui, c'è da avere paura, paura di vivere dentro questo mostro.
Una medaglia all'architetto e un plauso ad Aldo per averci portato a Roma, no a shanghai.
Linee geometriche e profondità eccelelnti danno alla foto un aspetto tridimensionale. L'occhio è portato, dal gioco dei chiaro e scuro, in modo da non potere sfugire, alla parete finale. Suo finale di percorso. :-o :-o :-o
a dire il vero Aldo proprio ieri guardavo il tuo sito e sopratutto guardavo questa serie,manco farla a posta me lo sono trovata qui,la prima cosa che mi è venuta oin mente di chiederti era il bn favoloso...ma come fai?ahhh i landscape che hai sul sito altra tanto vorrei saper che tecnica usi per il bn..
Bisogna guardare tutta la serie, si apprezza ancora di più,complimenti Aldo
grazie Caterina......la verita' è questa : il web mi ha dato tanto e mi da tanto ma mai fermarsi.......se uno pensa che il "confronto " si fa dentro le mura è falso!!!
si rischia solo di farsi complimenti reciproci......io per un periodo ero monogamico non aprivo niente pensavo che mi bastasse quello.
la svolta quando ho capito che si rischiava si soffocare ,di fare sempre e solo le stesse cose.
Delle persone che ho avuto modo di conoscere Sardi e Vins sono quelle che sono cresciute fotograficamente di +.........Giacomo mi è stato molto vicino,se puo' darmi un consiglio è il primo.....lui ad esempio riesce a finalizzare molto bene i suoi progetti.
se in questi 2 anni sono riuscito a fare qualcosa il 75% è merito suo.
questo lavoro l'ho fatto insieme a lui e proprio questa foto ,mi fu "sviluppata da lui...volevo neri + forti e lui mi fece vedere come si muoveva....insomma ogni tecnica è buona Cateri' l'importante è raggiungere l'obbiettivo...mi fa piacere che ti siano piaciute ciao
Aldo
Naturalmente questo è il mio punto di vista basato anche sull’esperienza di gruppi frequentati. Troppi gruppi diventano sette all’interno delle quali non si cresce. Lo sviluppo è un fiume e le comunità sono laghi, ci si entra si condivide e nel ciclo naturale si da vita al gruppo attraverso il proprio apporto ma prima o poi si deve uscire per poter sopravvivere altrimenti si è finiti un stagno ;)
questo mostro nasce negli anni 70..........dicono che ci siano 8000 persone.........io ho ripreso che sembra un fantasma di se stesso...freddo e desolato e duro!!!!
mi piaceva questo stacco di vuoto assoluto,un mostro vuoto.
questa è una porzione di androne mi sembra che ce ne siano 4 blocchi per un totale di 250mt ciascuno!!!
:) :-(
Una medaglia all'architetto e un plauso ad Aldo per averci portato a Roma, no a shanghai.
Bisogna guardare tutta la serie, si apprezza ancora di più,complimenti Aldo
si rischia solo di farsi complimenti reciproci......io per un periodo ero monogamico non aprivo niente pensavo che mi bastasse quello.
la svolta quando ho capito che si rischiava si soffocare ,di fare sempre e solo le stesse cose.
Delle persone che ho avuto modo di conoscere Sardi e Vins sono quelle che sono cresciute fotograficamente di +.........Giacomo mi è stato molto vicino,se puo' darmi un consiglio è il primo.....lui ad esempio riesce a finalizzare molto bene i suoi progetti.
se in questi 2 anni sono riuscito a fare qualcosa il 75% è merito suo.
questo lavoro l'ho fatto insieme a lui e proprio questa foto ,mi fu "sviluppata da lui...volevo neri + forti e lui mi fece vedere come si muoveva....insomma ogni tecnica è buona Cateri' l'importante è raggiungere l'obbiettivo...mi fa piacere che ti siano piaciute ciao
Aldo
Per quel che riguarda la crescita io ho un'idea ben precisa, sviluppata in molti anni ormai di frequentazioni reali e virtuali, di condivisione e scambio.
I circoli, quelli chiusi, così come le comunità se vissute in maniera univoca, se non dosate nell'ambito di un percorso personale di crescita sono DELETERI.
Mi spiego: far parte di uno di questi circoli procura un miglioramento qualitativo istantaneo, da immediatamente la sensazione di essere molto più bravi di prima, ma è un miglioramento falso, perché non è una crescita personale ma un’omologazione allo standard comune del circolo (uso questo termine per definire ogni aggregazione)… è come se in poco tempo venissero svelati al nuovo utente i segreti comuni a quel gruppo ed il nuovo utente li acquisisse e percepisse come propri, mentre in realtà sono solo un lessico di gruppo a cui viene alfabetizzato.
Il segreto vero, secondo me, per una crescita personale reale è quello di frequentare i circoli, vivere le comunità , come ambiti vitali ma non essenziali per la propria crescita culturale (in questo caso fotografica)… per me l’utilità è cogliere ciò che di meglio può offrire un luogo (virtuale e no) e servirsene al fine di sviluppare un proprio iter… sembra un discorso egoistico ma è l’esatto opposto. Una mia crescita personale reale, lo sviluppo di uno stile personale può essere solo una risorsa per un gruppo che decida di accogliere anche il mio punto di vista. Se io riesco a crescere personalmente attraverso un percorso di ricerca multiplo e variegato, se trovo la mia strada piegando alle mie esigenze ciò che di buono trovo negli altri senza copiare, emulare o sottomettermi allo stile altrui allora ciò che io ho creato sarà una risorsa imparagonabile per i gruppi che frequento invece di essere l’ennesima omologazione ad uno stile comune al gruppo.. a questo punto il mio sincretismo avrà portato qualcosa di nuovo anche al gruppo, oltre che a me naturalmente…
Naturalmente questo è il mio punto di vista basato anche sull’esperienza di gruppi frequentati. Troppi gruppi diventano sette all’interno delle quali non si cresce. Lo sviluppo è un fiume e le comunità sono laghi, ci si entra si condivide e nel ciclo naturale si da vita al gruppo attraverso il proprio apporto ma prima o poi si deve uscire per poter sopravvivere altrimenti si è finiti un stagno ;)
VinS