una bella composizione che conduce lo sguardo a compiere un movimento a zig zag tra le persone incluse in un movimento che porta lo sguardo sino alla piccola figura che, incurante, esce di scena. due persone necessariamente statiche, delle quali una in posa obbligata e l'altra volutamente ferma per ottenere un buon risultato della foto che sta per scattare, si bilanciano perfettamente con le due altre in movimento. un momento piuttosto usuale in una piazza famosa, rappresentato con e nei i tempi idonei nonostante il tempo lo sia molto meno per i turisti, pur se interessante per scattare una buona fotografia. i colori freddi, con guizzi di rosso, si accordano con l'architettura che fa da sfondo, leggibilissima in ogni dettaglio, suppongo anche grazie all'ottima e inseparabile ottica zeiss, strumento della tua attività fotografica. come sempre un'immagine rigorosa, senza bisogno di effetti speciali che racconta dki "people" senza sbavature emotive ma molto molto interessante.

Come spesso accade , anche questa volta , il dott. vel. Ubaldo ci propone un'immagine di non facile lettura o di immediata percezione ;
anche questa una foto che non mi colpisce immediatamente , che sò , per un particolare originale , per un'inquadratura insolita o per un'emozione che mi assale al primo sguardo..........poi la osservi e la riguardi nuovamente , con attenzione , e cominci ad apprezzarne la composizione rigorosa , analitica , e ti rendi conto , per esempio , che i personaggi della scena , colti nel loro fare diverso così come sottolineato dal titolo ,diventano inoltre , nelle posizioni in cui sono stati congelati dallo scatto tempestivo,su piani paralleli consequenziali , gli elementi misuratori di una porzione dello spazio urbano in cui agiscono , gli agenti che , unitamente alla quinta architettonica di sfondo , ben inquadrata e nitida nella riproduzione di ogni dettaglio significativo , consentono , anche a quelle 2 o 3 persone che non hanno mai posato piede su P.zza S. Croce , di apprezzarne le proporzioni spaziali e di assaporarne il carattere architettonico..........in definitiva un'immagine da gustare con calma ,poco alla volta , lentamente , come un buon libro o che sò ,visto che siamo in tema , come un buon , vecchio , sigaro toscano.........un'immagine da apprezzare e per la quale ti faccio i miei sinceri complimenti ;
un salutino
archishop franco

Mi sento sempre più solo. Due commenti, e di questa esaustività, sono un patrimonio e ve ne ringrazio. Ma si frequenta una community per il confronto, e sinceramente mi manca non poco.

Ubalto sai che mi piace di questa foto?
che il soggetto puo' essere facilmente cambiato!
mi spiego meglio:
entrambi i 3 personaggi possono esserlo indistintamente ,almeno per me...ma ora pero' so curioso ...quale era il tuo?

Mi piace la disposizione a "rombo" delle quattro figure (o almeno, se si uniscono con una linea immaginaria le quattro persone ne esce fuori una figura geometrica romboidale, anche se irregolare, tipo aquilone). Però in quanto al messaggio dell'immagine Ubaldo, sinceramente mi perdo... Ciao

quando mi trovo di fronte ad immagini come questa che, nella loro pura ed essenziale qualità compositiva, rimango spesso disorientata ... fuori e al di là degli eccessi di ricerca che caratterizzano il panorama fotografico odierno, questa immagine si fa trattato di accademia per il rigore, la pulizia, la straripante realtà ... in essa l'apparente normalità è cura, è serietà interpretativa, è impegno rappresentativo, è l'estensione della regola ... ogni rapporto in essa è rapporto geometrico, anche nella triangolarità dei soggetti che, in una piazza come questa, descrivono ciò che è e ciò che viene fatto ... tu lo rimandi a noi con il prezioso affetto per la fotografia che caratterizza il tuo stile e la tua cultura ...
quindi, riprendendo le prime righe di questo commento, un disorientamento che è recupero culturale, che è traduzione orchestrale fotografica ... e, nel suo apparente distacco impersonale e grazie alla sua manifesta chiarezza, la rimanda a quella dimensione di complessità tipica di quella "normalità" che si fa struttura e architettura del pensiero ...
ciao caro Ubaldo
Paola

….paradigmatici e preziosi i commenti di Chiara, Franco e Paola che, pertanto, hanno “quasi”perfettamente esaurito la critica all’ immagine completata, in effetti, dalla perplessa lettura di Marco Furio quella che , a mio sommesso avviso, risulta essere,forse, la più semplice ma non per questo la meno importante ed utile nell'apprezzare completamente il significato dell’immagine.
Marco , infatti, dice onestamente di perdersi nell’interpretazione definitiva del messaggio e,francamente, conoscendo molto bene l’autore credo abbia perfettamente ragione.
Cercherò , se riesco, a spiegarlo io : caro Marco, questa è una tipica fotina u”…baldina ove, il medesimo, propone perfidamente ( essendo d’animo perverso!) due letture distinte, ben precise e contemporanee nonché, ambedue, di robusto rigore scenico-geometrico ossia l’ una, immediata e diretta, condotta dalle tre figure in primo piano che sembrano, senza tuttavia esserlo, i protagonisti principali dell’immagine l’altra, invece, più nascosta e molto meno immediata ma di altrettanta forza così rappresentata dalla quarta figura, piccola e piccina(rafforzativo pleonastico ma non tanto!) la quale,assolutamente in ultimo piano, regge tutto il sofisticato marchingegno scenografico che, al contrario, andrebbe inesorabilmente a farsi fottere.
Un’accurata ricerca del “symbolon” in ultima e definitiva analisi, questo per me il senso cercato e trovato dal “bastardo”!

Magari non capisco la foto... però ammetto che mi sto divertendo non poco (senza offesa per Ubaldo si intende, che stimo e son sicuro si sta godendo pure lui questa rassegna di commenti impareggiabili... ;-)

...una doverosa postilla chiarificatrice per Marco: credo di aver ben interpretato l'immagine di "Ubby" solamente perchè conosco da più di 40 anni le sue contorsioni artistiche e dunque mentali altrimenti, caro Marco, sarei stato al buio proprio come te.

Dire grazie è veramente troppo poco per una girandola di commenti così variegata. Per rispondere ad Aldo, il personaggio "clou" della storia, per me, è il quarto, quello che zitto zitto se ne va senza lasciare, apparentemente, nessun segno del suo passaggio. Ma mi pare che il mio amico Silvio, con l' acume che lo contraddistingue, abbia svicerato benissimo la questione. Marco, devo dire che anch' io mi diverto molto a questi giochi, che ritengo il sale del divenire fotografico di chi fotografa e di chi osserva. Quanto alla ricerca del messaggio, credo che l' aiuto dell' autore sia inutile se non dannoso, poichè, se l' immagine ti parla, tutto bene, altrimenti buio era e buio resta.
D' altronde (o Sì, si scrive così o dal tronde?) riconosco che spesso ho idee che il mio amico Tarabella definisce contorte, anche se per me sono chiarissime. Un grazie di cuore agli acuti di Chiara, Franco e Paola, che con molta benevolenza e perizia, mi hanno cantato la loro romanza. Grazie ad Aldo e Marco che mi hanno posto dei quesiti ai quali spero di aver risposto esaurientemente. E, ultimo solo in senso temporale, un grazie a Sivio Tarabella che mi conforta con la sua amicizia da decenni e mi sopporta con pazienza.

Che tenerino
l'Ubaldino,
si era un po lamentato
perchè poco visitato.
Per rimediar al suo dolore
non ci vuol un dottore...
ma commenti e apprezzamenti
di Micromosso i bravi utenti...

La fotografia, presenta diversi soggetti in forma graficamente attraente...
Tre soggetti statici ed uno dinamico ...che "fa la fotografia".
Una scena di vita quotidiana rappresentata con grande maestria, e che purtroppo era rimasta poco "visitata".
Ciao Libero