Io lo trovo un autoritratto. Continuano le divisioni nelle tue foto, vedi la penultima postata, tra difese e riflessi. Da una parte l'uomo, nell'ombra, e dall'altra una sua creazione in pieno sole. Il titolo risulta molto appropriato per il doppio riflesso che introduce il lato luce sullo sfondo e il lato ombra in primo piano, dell'uomo che fotografa. La parte sinistra rafforza tutto questo con una posa che rimanda a Rodin e alla simbologia del Micro e del Macro, attraverso la luna, che risulta essere un pezzo del mondo dove sta appoggiato il pensatore. C'è inoltre una volontà di riflettere ancora più evidente se si pensa che è fatta da una vetrina, ci si vede dentro ma si è fuori. Siamo fuori e dentro l'opera, o le opere, contemporaneamente.
Ciao Ubaldo

e dopo il commento di Gianni cosa dire, Ubaldo?
Parlerei di un triplice riflesso e di una tridimensionalità che ti rispecchia su di un terzo e profondo piccolo piano ... e che riflessioni sul pensiero siano sempre e sempre più ampie e sempre meno marginali ... grazie Ubaldo, grazie Gianni ...
un caro saluto
Paola

Di fronte a due commenti di tale levatura non sento certo la mancanza dei cori di waw. Grazie a Gianni e Paola e alla loro voglia di discutere e di mettersi in discussione.

Aspettati sempre poco interesse e silenzi critici con foto di questa tipologia. Non applaude nessuno quando metti, in qualche modo, in discussione dei canoni e dei dogmi. Quando diverrai molto conosciuto potrai fare, come ora, qualsiasi cosa ma anche allora non ti dirà niente nessuno. Si passa dal silenzio del non essere capiti, alla prostrazione ai tuoi piedi per essere ricevuti da te.
Grazie a te Ubaldo

un grande caos rimesso tutto al suo preciso posto. niente di meno o di più. gli oggetti riflessi hanno una loro valenza a completamento della costruzione dell'immagine. luci/ombre dosate.la tua doppia presenza, il tuo essere nell'immagine leggibile e intelligibile, è un garbato modo di autoritrarsi nell'atto che ti appartiene, che ami, che sai compiere senza il rischio di incorrere in errori: quello di fotografare. e di fotografare bene, senza emozioni di tramonto o vecchio mendicante, di gattino o bimbo che piange. attrae la mente una tua immagine perché non è immediata ma si sviluppa in progressione. se non si usa solo l'emotività, ma ci si sforza di leggere il tuo prodotto, ci si rende conto che è zeppo di significati, di capacità di comunicare, insomma di fotografia concettuale. leggere i tuoi commenti sotto le immagini altrui ne è ulteriore manifesto e le critiche che muovi sono sempre corrette, fondate e utili a chiunque. ma per criticare bene, prima bisogna sapere. molto. ciao

……dinanzi a questo tipo d’immagini mi levo il cappello e resto in completo silenzio ben motivato anche dai perfetti commenti già spesi cui niente va aggiunto se non l’attenta lettura di conserva a quella della foto medesima.
Mi preme , invece, rilevare la cruda esattezza contenuta nel secondo commento di Gianni ove viene giustamente rilevato come, un tal genere d’immagini, non facciano mai clamore ma appartengano , altresì, alla categoria delle cosiddette foto “non d’ impatto”.
Secondo me è semplicemente ed assolutamente giusto così in quanto non potrebbe essere altrimenti trattandosi di ritratti fissanti sensazioni sottili e completamente sommesse.

A volte è meglio tacere
e sembrare stupidi
che aprir bocca
e togliere ogni dubbio
Oscar Wilde

A volte è meglio tacere, ma ringraziare è sempre doveroso. E dunque grazie.