Grazie, Nicola, della visita! Approfitto per salutarti... a fine anno, devo coordinare l'orchestra dei colleghi per la chiusura dei capitoli di spesa e ho pochissimo tempo libero...ma seguo!!!!!
Un abbraccio,
Susanna
Sai benissimo della mia passione per questi luoghi dimenticati, peccato che non sia proprio vicino altrimenti sarei gia' li. Concordo con Ivana sul discorso carboncino. Mi hai fatto venir voglia di cercare qualche foto di questi luoghi.
Fabio.
con una post marcata hai dato una forte enfasi alla bella ripresa.
mi piace anche se non mi piace avventurarmi in post così marcate, ma ti lo hai ben fatto.
brava.
p.s. vedo che anche tu bazzichi coi numeri.....ti capisco. ciao.
Questa ex-manifattura tabacchi dev'essere proprio una miniera inesauribile per chi è a caccia di belle foto, la prossima volta la voglio vedere pure io... Un b/n personalizzato per una inquadratura che restituisce bene il degrado della struttura... Amici lucchesi, non sarebbe ora di recuperarlo un ambiente così interessante ? Ciao
sembra che tu abbia usato su PS il plug-in "ex manifatture tabacchi" tanto è adeguato e rispecchiante questo trattamento dell'immagine al luogo fotografato.
Mi unisco ai commenti ma come spesso accade sono "fuori dal coro". Mi dispiace. La fotografia, l'arte in genere, è anche o forse soprattutto gusto soggettivo se escludiamo la tecnica. Trattandosi di una foto d'architettura e non una di quelle "concettuali" forse meriterebbe una maggiore attenzione alla tecnica e tutto sommato per quanto riguarda la composizione del fotogramma ci siamo, le vie di fuga rendono una prospettiva interessante. Quello che mi dispiace e che mi fa dire che per me sarebbe una "foto" da cestinare è proprio l'effetto che fin qui chi mi ha preceduto si è prodigato a elogiare. Lascerei nei "cassetti" di Cs queste "bischerate" ( per dirla alla toscana) che non aggiungono nulla e non fanno altro che "distrarre". La resa tipo "fumetto" non credo sia un "valore aggiunto" e non credo sopratutto che restituisca il phatos del luogo. Credo che quando si fotografa bisognerebbe prima interrogarsi su cosa e cosa significa cio' che andiamo a fotografare. Se penso a quello che rappresenta il luogo ( sono un ex lucchese :- ) sudore, fatica, lotte operaie, adesso "cultura" avrei optato per rendere tutto cio' evidente senza troppi plug e artifici vari. Ovviamente si tratta semplicemente di una mia impressione. Grazie. Giacomo.
Ringrazio tutti del passaggio.
La Manifattura Tabacchi era il luogo di lavoro di mio nonno, Giuseppe Giorgetti, lucchese doc da generazioni. Lucchese di via S.Andrea.
Sono certa, per dirla con Giacomo (che ringrazio per essersi fatto ben capire ed esserci andato giù "piano" rispetto ad altri commenti che ha lasciato ad amici!!! Grazie, Giacomo!), che anche mio nonno, con tutto quello che per lui ha rappresentato la Manifattura Tabacchi fin dai primissimi anni del '900 (nonno era del 1894), prima e dopo la II Guerra, non avrebbe apprezzato la "Sua Fabbrica" vista così come l'ho interpretata io. Era il sostentamento della sua famiglia e quel reddito ha fatto sì che i suoi figli frequentassero l'Università e non lavorassero in Manifattura. Praticamente, nonno ha vissuto tutta la storia del movimento sindacale in Italia (certamente un lucchese controcorrente, per l'epoca).
(Continua nel post successivo...)
Per il sig.Saviozzi
buongiorno, ho letto le sue critiche aspre e costruttive su varie foto presenti sul sito, mi sono allora incuriosito e mi sono premurato di aprire il suo archivio per imparare da una lingua tagliente.....eh volevo dire da un osservatore pignolo e accurato come lei, e forse mi aspettavo di meglio, non cartier bresson ma perlomeno....,invece ho sorriso quando ho trovato foto buone, foto insignificanti e con il bianco andato ad altri lidi (troppo contrastate....per dare "carattere"??) e foto da cestinare (come scrive lei nel commento alla presente foto, cosa che io se non altro per educazione e per rispetto della persona non avrei mai scritto, e poi chi e' lei per cestinare l'emozione di un'altra persona?)insomma e' "umano" anche lei.be' la cosa bella dell'arte e della passione e' che ciascuno la puo' interpretare per come la percepisce e per come lo emoziona, specialmente se lo fa per diletto e non per mestiere, come tanti di noi, peccato che come in ogni ambito della vita quotidiana c'e' sempre qualcuno che con fare saccente e professoriale ,spesso dettato da proprie insicurezze, fa arroganti asserzioni per mostrarsi un "ganzo" uno che ne sa dippiu', che sta su un piano piu' alto rispetto agli altri a giudicare(chiaramente non mi riferisco a lei, ma parlo in generale), ma e' la prima cosa che impari crescendo, a distinguere le dritte che ti fanno crescere perche' sincere educate costruttive e da prendere al volo dalle critiche acide che fanno bene soltanto per inorgoglire chi le fa. rispettosamente maio
Un interessante interpretazione della superfotografata , in quei giorni," fabbrica" di Lucca, un inetrpretazione che può licere o non piacere, ma che comunque e' una bouna idea.
Ciao giuli
Ciao Susanna, avevo notato già ieri questa foto, volevo commentarla con calma, lo faccio adesso. Ho letto, non parteggio dico solo la mia, come al solito.
La foto ritrae un luogo di lavoro abbandonato, che andava estremizzato in qualche modo. Davanti a questa scena ogn’uno la ritrae secondo la propria personalità ed emotività , mettendo in luce o in ombra le cose. Tu hai scelto la sintesi, hai raffigurato il luogo, come in un disegno a china, questa estremizzazione rende bene l’idea di un drammatico dolore che hai per quel luogo perso, questo dolore lo percepisco, a prescindere dalla bontà dei canoni fotografici. Complimenti per questa tua ricerca, spesso davanti a foto emotive, è importante avvicinarsi con cautela e ben disposti, altrimenti si rischia di non vedere e di non leggere il messaggio che il fotografo ha voluto rappresentare.
La foto mi piace molto, complimenti.
Cordialmente Gio.
Susanna ho letto tutti i commenti e come Giovanni non partecipo, non lo faccio mai per questioni di esperienze molto molto negative, alla fine mi sono arresa:-)))
La foto in un primo momento l'ho vista troppo chiara poi aprendola ed osservando più attentamente ho capito (credo)
che è una ricerca si intuisce e a volte il risultato non è quello che ci aspettavamo, ma non è il caso di questa immagine a mio modesto parere, anche se io preferisco un genere diverso, te ne sarai accorta:-)) e come dice giuseppe il "sentire" è una cosa talmente personale che è quasi impossibile entrare nella mente dell'autore, il rispetto delle emozioni altrui è fondamentale:-))) scusa il dilungo
un caro saluto angy
credo si possa fare una critica anche usando un minimo di tatto e gentilezza...anche io vado a pelle e se non mi dà emozione...........
non sono brava a disquisire sulla fotografia in termini tecnici così onde evitare di dire cavolate passo:-)))))
Resto comunque del parere che la fotografia, come tutte le forme d'arte, è soggettiva e come diceva un grande fotografo: Le regole sono fatte per essere infrante.
Nicola
Un abbraccio,
Susanna
Nicola
Fabio.
mi piace anche se non mi piace avventurarmi in post così marcate, ma ti lo hai ben fatto.
brava.
p.s. vedo che anche tu bazzichi coi numeri.....ti capisco. ciao.
ciao
Ciao Susanna :-)))
vincenzo
La Manifattura Tabacchi era il luogo di lavoro di mio nonno, Giuseppe Giorgetti, lucchese doc da generazioni. Lucchese di via S.Andrea.
Sono certa, per dirla con Giacomo (che ringrazio per essersi fatto ben capire ed esserci andato giù "piano" rispetto ad altri commenti che ha lasciato ad amici!!! Grazie, Giacomo!), che anche mio nonno, con tutto quello che per lui ha rappresentato la Manifattura Tabacchi fin dai primissimi anni del '900 (nonno era del 1894), prima e dopo la II Guerra, non avrebbe apprezzato la "Sua Fabbrica" vista così come l'ho interpretata io. Era il sostentamento della sua famiglia e quel reddito ha fatto sì che i suoi figli frequentassero l'Università e non lavorassero in Manifattura. Praticamente, nonno ha vissuto tutta la storia del movimento sindacale in Italia (certamente un lucchese controcorrente, per l'epoca).
(Continua nel post successivo...)
Prima di caricare questa, sia qui che sul mio blog, ne ho provate diverse versioni ma non mi piacevano... Tutto qui.
Giacomo, la mia non è una presa di posizione, è solo la non-storia di questa immagine (perché è l'immagine, non lo scatto in sé, quello "sotto inchiesta", non solo da te ma anche da altri!!!). Quando vedo il tuo nome sotto le mie foto mi viene sempre parecchia paura... però, son coraggiosa, continua....(ma sii "carino" come oggi)!
Saluti, Giacomo, ex lucchese, da una livornese mancata lucchese per nascita,
Susanna
buongiorno, ho letto le sue critiche aspre e costruttive su varie foto presenti sul sito, mi sono allora incuriosito e mi sono premurato di aprire il suo archivio per imparare da una lingua tagliente.....eh volevo dire da un osservatore pignolo e accurato come lei, e forse mi aspettavo di meglio, non cartier bresson ma perlomeno....,invece ho sorriso quando ho trovato foto buone, foto insignificanti e con il bianco andato ad altri lidi (troppo contrastate....per dare "carattere"??) e foto da cestinare (come scrive lei nel commento alla presente foto, cosa che io se non altro per educazione e per rispetto della persona non avrei mai scritto, e poi chi e' lei per cestinare l'emozione di un'altra persona?)insomma e' "umano" anche lei.be' la cosa bella dell'arte e della passione e' che ciascuno la puo' interpretare per come la percepisce e per come lo emoziona, specialmente se lo fa per diletto e non per mestiere, come tanti di noi, peccato che come in ogni ambito della vita quotidiana c'e' sempre qualcuno che con fare saccente e professoriale ,spesso dettato da proprie insicurezze, fa arroganti asserzioni per mostrarsi un "ganzo" uno che ne sa dippiu', che sta su un piano piu' alto rispetto agli altri a giudicare(chiaramente non mi riferisco a lei, ma parlo in generale), ma e' la prima cosa che impari crescendo, a distinguere le dritte che ti fanno crescere perche' sincere educate costruttive e da prendere al volo dalle critiche acide che fanno bene soltanto per inorgoglire chi le fa. rispettosamente maio
Ciao giuli
La foto ritrae un luogo di lavoro abbandonato, che andava estremizzato in qualche modo. Davanti a questa scena ogn’uno la ritrae secondo la propria personalità ed emotività , mettendo in luce o in ombra le cose. Tu hai scelto la sintesi, hai raffigurato il luogo, come in un disegno a china, questa estremizzazione rende bene l’idea di un drammatico dolore che hai per quel luogo perso, questo dolore lo percepisco, a prescindere dalla bontà dei canoni fotografici. Complimenti per questa tua ricerca, spesso davanti a foto emotive, è importante avvicinarsi con cautela e ben disposti, altrimenti si rischia di non vedere e di non leggere il messaggio che il fotografo ha voluto rappresentare.
La foto mi piace molto, complimenti.
Cordialmente Gio.
La foto in un primo momento l'ho vista troppo chiara poi aprendola ed osservando più attentamente ho capito (credo)
che è una ricerca si intuisce e a volte il risultato non è quello che ci aspettavamo, ma non è il caso di questa immagine a mio modesto parere, anche se io preferisco un genere diverso, te ne sarai accorta:-)) e come dice giuseppe il "sentire" è una cosa talmente personale che è quasi impossibile entrare nella mente dell'autore, il rispetto delle emozioni altrui è fondamentale:-))) scusa il dilungo
un caro saluto angy
Giuseppe, Giuliano, Giovanni ed Angy: sapete quanto apprezzi le vostre foto e, di conseguenza, le vostre visite, A PRESCINDERE dal genere di commenti o consigli che mi date, certamente, però, sempre nel vostro stile gentile e corretto. Io non posso certo criticare "tecnicamente" le foto altrui perché non ho la competenza richiesta, però "l'immagine", a pelle, ad impronta, sì, sono capace di giudicarla. Credo di essere abbastanza "matura" e di avere una certa capacità critica, se non altro dovuta all'età .
Conoscendo Giacomo, ripeto che, rispetto ad altri suoi commenti, ci è andato stranamente "con tatto"!
Un saluto a tutti, Giacomo compreso,
Susanna
non sono brava a disquisire sulla fotografia in termini tecnici così onde evitare di dire cavolate passo:-)))))
Resto comunque del parere che la fotografia, come tutte le forme d'arte, è soggettiva e come diceva un grande fotografo: Le regole sono fatte per essere infrante.
"Libertà di espressione" è il mio motto
ciao Susanna, sei bravissima:-)))
aspetto il seguito!
Ringrazio Giuseppe Maiorana per avermi dato del lei, cosa molto gradita quando si tratta di rapporti via web e non sappiamo con chi si ha a che fare.
Quello che volevo soltanto precisare è che i miei commenti non nascono dalla voglia di salire in cattedra o fare il "guappo", quello che ne sa una in più. Non mi frega nulla di dimostrare che sono meglio o peggio di altri e di sicuro non ho "insicurezze" da placare "accanendomi" su fotografi. Credo però nella bonta della "sincerità " anche se on-line e credo che sia un esercizio interessante poter esprimere le proprie opinioni con libertà e non uniformi alla massa ( so che in Italia è una pratica ormai in disuso). Credo di non aver mancato di rispetto a Susanna esprimendo il mio dissenso per questa immagine anche perché non è in discussione su questo, ma credo anche in altri, forum la bontà umana degli autori ma le loro opere. Non credo ci sia nulla di male nel dire che una foto non è gradita e magari cercare di "giustificare" il dissenso con le proprie capacità d'espressione. Non credo che chi posta una foto mette in discussione le proprie "emozioni" e sopratutto chi commenta non commenta le emozioni ( tra l'altro non si vedono). Susanna è sicuramente persona sensibile non ne ho dubbi ma cio' che ho scritto sulla sua foto non significa di certo offendere ne lei ne le sue emozioni ne tanto meno suo nonno che ha lottato per il prorpio e altrui lavoro. Trovo triste e grottesco chi si "incorona" paladino della giustizia e commenta "acidamante" e credo che sia questo un segno d' "insicurezza" non aver il coraggio e non voler accettare le critiche siano esse "educate" siano "con poco tatto".
Sig. Giuseppe non sono e non voglio essere meglio o peggio di altri forografi illunstri o meno, mi basta essere cio' che sono Giacomo Saviozzi, vivere della mia passione, e se mi va dire quello che mi pare, sia una fotografia, sia un semplice pensiero, esiste ancora la democrazia per cui esprimo le mie idee! Liberi di credere che queste non sono espresse per "placare" le mie frustazioni, ma liberi di non crederci, le mie insicurezze, le mie frustazioni, le curo con altre pratiche che farmi venire il formicolio alle dita per rispondere agli sciocchi (ovviamente non mi riferisco a lei ma parlo in generale).
Con simpatia
Giacomo Saviozzi